domenica 7 gennaio 2018

strade della provincia di Latina troppi incidenti, fatalità, errore umano, mancata manutenzione o errori di gestione?

provincia di Latina sulle strade un morto ogni sei giorni, la cronaca di un disastro annunciato dalla scarsa o insufficiente o sbagliata manutenzione, mancata messa in sicurezza di incroci e opere d'arte, segnaletica carente, appalti costati troppo, forse anche a causa di qualche funzionario oggi indagato o arrestato. In aumento le vittime degli incidenti 56 nel 2017, aumentate di 10 rispetto al 2016, agosto mese killer, Pontinia e Appia le arterie più pericolose. Questo nella prima pagina di Latina editoriale oggi. Eppure nel 2001 il Cipe aveva deliberato 1.111 milioni per la messa in sicurezza della SS 7 e della SR 148, che fine hanno fatto quei soldi e quelli del progetto dell'autostrada oggetto dell'indagine della Corte dei Conti? perchè sono diminuite dal 2003 di 10 corse giornaliere dei treni nel tratto interessato dall'autostrada? Doveva esser messo in sicurezza l'incrocio tra la SP Segheria e le vie Zi'Maria / via Piscina Scura, quando si faranno dei lavori seri per evitare che continuino le vittime su quell'incrocio della cui pericolosità tutti sono a conoscenza? Anche ammesso che si apriranno (ormai nel 2019) i cantieri dell'autostrada che non ci collega ne con Roma (si ferma prima del GRA esattamente dove si trovano le code per incidenti anche sul GRA) ne con le autostrada, se e quando sarà messo in sicurezza la Pontina nel tratto più pericolose con decine di incidenti gravi ogni anno tra Borgo Piave e Terracina nel tratto scomparso da ogni programma politico di destra e pd? perché i sindacati si interessano solo di favorire l'appalto dell'autostrada finito sotto inchiesta nel sistema Incalza nato da una legge definita criminogena da Cantone e non per la riparazione delle buche e voragini su tutte le strade comunali e provinciali? eppure ci sarebbero decine di posti di lavoro, prevenzione degli incidenti, di spese sanitarie e sociali importanti. Non dimentichiamo poi che la Frosinone Mare (o Prossedi – Terracina Ponte Maggiore) è interrotta da mesi dopo che lavori e progetti erano durati oltre 40 anni con l’apertura fatta in fretta e furia perché, un mese dopo la sua apertura, non sarebbe stata in conformità alle attuali norme. Non è un caso che nei primi 13 mesi dell’apertura di questa strada ci sono stati 7 vittime. Le cronache di questi giorni riferiscono di crolli un po’ ovunque, da Ponza a Minturno, a Terracina al porto canale di Rio Martino, senza contare che la stessa SR 148 Pontina, nel tratto tra Aprilia e Pomezia era stato interrotto e ristretto per il crollo della sede stradale dove dovrebbe passare l’autostrada. Crollo ennesimo dopo quelli di diversi ponti e cavalcavia con distacco di cemento, intonaco e con interruzione/deviazione del traffico. Senza dimenticare che oltre 10 anni fa abbiamo perso il finanziamento di oltre 10 milioni per il raddoppio della SR 156 dei Monti Lepini tra la Bassianese e il Piccarello e della stessa Bassianese. La stessa nuova SR 156 inaugurata (nel tratto provvisorio che arrivava a Sezze Scalo) il venerdì prima delle elezioni regionali persi dal pd contro la Polverini poi è stata chiusa diverse volte per continue manutenzioni e rifacimenti, con la galleria chiusa diverse volte per i problemi di illuminazione. Sempre la nuova SR 156 dopo oltre 20 anni di lavori non ha un percorso definito, nessuno sa dove finirà. La provincia di Latina ha fatto in tempo ad esultare per la chiusura dei lavori al Porto canale di Rio Martino che si sono verificati ben 2 crolli. La provincia si è accorta che deve verificare i lavori, nonostante responsabili e direttore dei lavori pagati allo scopo e incaricare un avvocato, per l’alto rischio di contenzioso. Forse non è saggio sperare in un’opera con contenziosi e inchieste decennali, senza la disponibilità economica necessaria e con il traffico di veicoli che non giustifica l’investimento. Forse per questo breve (ne ho trascurati diversi altri che ogni veicolo conosce suo malgrado in provincia) elenco ci sarebbe da rivedere e ripensare alla classe politica che o ha sbagliato oppure non ha vigilato oppure non era idonea. Oltre ad un diverso atteggiamento che ha portato a ritardi e fallimenti un po’ ovunque anche una gestione seria del territorio da parte di professionisti un po’ più attenti ed esperti


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