Comunicato
Rapporto
Regione Lazio: omissioni su Borgo Montello. Solo sviste?
Rapporto
Mafie nel Lazio, un capitolo dedicato a mafia e calcio a Latina.
E’
stato presentano il Rapporto “Mafie nel Lazio” dal presidente
della Regione, Nicola Zingaretti, dal prefetto di Roma Paola
Basilone, Don Luigi Ciotti, presidente Associazione Libera,
dalle forze dell’ordine e da Gianpiero Cioffredi, presidente
dell’Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio. La
pubblicazione è il resoconto delle principali inchieste giudiziarie
sulle organizzazioni criminali nel Lazio, e una buona parte riguarda
la provincia di Latina. (..) ……Borgo Montello: “La
relazione, per quel che riguarda l’area qui presa in esame, fa
riferimento alla grave situazione della discarica di Borgo Montello
emersa in seguito alle indagini della squadra mobile di Latina
guidata dal dirigente pro-tempore Tommaso Niglio” e poi
continua……….
Non una
parola è stata detta e scritta in merito all’ omicidio di Don
Cesare Boschin”. Eppure il rapporto del 17 dicembre del 2017 della
Commissione Parlamentare sulle Ecomafie così recita in merito
all’omicidio del parroco di Borgo Montello.
“L’episodio
criminale più noto –
per
il clamore suscitato –
avvenuto
nella zona di Borgo Montello è l'omicidio dell'anziano parroco don
Cesare Boschin, avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1995.
Sul caso ha indagato la procura della Repubblica di Latina, con
l'ausilio dei carabinieri (stazione di Borgo Pogdora e NORM della
Compagnia di Latina); una specifica delega venne affidata alla
Questura di Latina, squadra mobile, nel 1996.
Don Cesare Boschin
venne ritrovato cadavere verso le ore 9 del 30 marzo 1995.
Anche il successivo
arresto di Coppola nell'ambito dell'inchiesta sul clan dei casalesi
“Spartacus”
(avvenuto
il 5 dicembre 1995) non spinse gli inquirenti ad approfondire un
eventuale coinvolgimento del clan nell'omicidio. Nulla è accaduto
neanche dopo le dichiarazioni di Carmine Schiavone del marzo 1996,
davanti a quelle stesse forze di polizia delegate alle indagini.
L’inchiesta
appare
per alcuni aspetti lacunosa. Nel fascicolo non sono presenti attività
tecniche o analisi di tabulati telefonici (ad esempio una analisi del
traffico telefonico di don Cesare Boschin avrebbe potuto fornire
indicazioni importanti) e le indicazioni, anche se parziali, fornite
da alcuni testimoni su una eventuale pista investigativa
riconducibile ai traffici illeciti di rifiuti non venne seguita fino
in fondo”.
Insomma
l’omicidio di Don Cesare Boschin è una “pratica” difficile da
trattare, meglio non parlarne, meglio non approfondire. Questa è la
parola d’ordine.
Felice
Cipriani
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