martedì 24 aprile 2018

Rapporto Regione Lazio: omissioni su Borgo Montello. Solo sviste? Rapporto Mafie nel Lazio, un capitolo dedicato a mafia e calcio a Latina.


Comunicato
Rapporto Regione Lazio: omissioni su Borgo Montello. Solo sviste?
Rapporto Mafie nel Lazio, un capitolo dedicato a mafia e calcio a Latina.
E’ stato presentano il Rapporto “Mafie nel Lazio” dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, dal prefetto di Roma Paola Basilone, Don Luigi Ciotti, presidente Associazione Libera, dalle forze dell’ordine e da Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio Sicurezza e Legalità della Regione Lazio. La pubblicazione è il resoconto delle principali inchieste giudiziarie sulle organizzazioni criminali nel Lazio, e una buona parte riguarda la provincia di Latina. (..) ……Borgo Montello: “La relazione, per quel che riguarda l’area qui presa in esame, fa riferimento alla grave situazione della discarica di Borgo Montello emersa in seguito alle indagini della squadra mobile di Latina guidata dal dirigente pro-tempore Tommaso Niglio” e poi continua……….
Non una parola è stata detta e scritta in merito all’ omicidio di Don Cesare Boschin”. Eppure il rapporto del 17 dicembre del 2017 della Commissione Parlamentare sulle Ecomafie così recita in merito all’omicidio del parroco di Borgo Montello.
L’episodio criminale più noto per il clamore suscitato avvenuto nella zona di Borgo Montello è l'omicidio dell'anziano parroco don Cesare Boschin, avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1995. Sul caso ha indagato la procura della Repubblica di Latina, con l'ausilio dei carabinieri (stazione di Borgo Pogdora e NORM della Compagnia di Latina); una specifica delega venne affidata alla Questura di Latina, squadra mobile, nel 1996.
Don Cesare Boschin venne ritrovato cadavere verso le ore 9 del 30 marzo 1995.
Anche il successivo arresto di Coppola nell'ambito dell'inchiesta sul clan dei casalesi “Spartacus” (avvenuto il 5 dicembre 1995) non spinse gli inquirenti ad approfondire un eventuale coinvolgimento del clan nell'omicidio. Nulla è accaduto neanche dopo le dichiarazioni di Carmine Schiavone del marzo 1996, davanti a quelle stesse forze di polizia delegate alle indagini. L’inchiesta appare per alcuni aspetti lacunosa. Nel fascicolo non sono presenti attività tecniche o analisi di tabulati telefonici (ad esempio una analisi del traffico telefonico di don Cesare Boschin avrebbe potuto fornire indicazioni importanti) e le indicazioni, anche se parziali, fornite da alcuni testimoni su una eventuale pista investigativa riconducibile ai traffici illeciti di rifiuti non venne seguita fino in fondo”.
Insomma l’omicidio di Don Cesare Boschin è una “pratica” difficile da trattare, meglio non parlarne, meglio non approfondire. Questa è la parola d’ordine.
Felice Cipriani


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