mercoledì 14 febbraio 2018

Il sostegno di Coletta e Terra a Zingaretti e il pensiero alla gestione dei rifiuti

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Due sindaci presentatisi alle elezioni come civici, Damiano Coletta di Latina e Antonio Terra di Aprilia,  hanno deciso di appoggiare la candidatura alla Regione Lazio del presidente uscente Nicola Zingaretti. Coletta aveva già esplicitato in altre occasioni la sua vicinanza a idee e politici di sinistra. La cosa quindi non fa grande scalpore. Sono 204 i primi cittadini che sostengono il governatore della Regione Lazio.
Nella dichiarazione di sostegno non passa però inosservato un passaggio sulla gestione dei rifiuti nel territorio, un tema caldo non solo per l’emergenza sempre latente nella Capitale, ma anche per i vari impianti di trattamento chiusi che hanno costretto i primi cittadini di tanti Comuni a portare fuori regione un numero sempre maggiore di tonnellate di rifiuti. Una gestione in emergenza che ha alzato di molto i costi per lo smaltimento.
Ora, dopo anni di immobilismo, nero su bianco viene evidenziata l’importanza del “piano dei rifiuti, con l’obiettivo di un Ato provinciale utile per consentire un’ottimizzazione delle risorse riguardo gli impianti di smaltimento”. Tradotto in soldoni vuol dire una nuova discarica, forse quella in fase di approvazione a Casa Lazzara, ad Aprilia, oppure la riapertura in emergenza di quella di borgo Montello a Latina (nel caso fosse approvata la delibera 199/2016). Per essere ancora più chiari andare a riempire ancora le tasche di imprenditori legati a Manlio Cerroni, con cifre che sono da capogiro.
La discarica di Casalazzara, il cui progetto è stato presentato dalla società Ecosicura, dovrebbe sorgere infatti su un terreno di proprietà dell’Agricola Aprilia srl il cui amministratore, Paolo Stella, è stato amministratore della Pontina Ambiente, i cui soci sono riconducibili al gruppo Cerroni. Lo stesso vale per i titolari della Ecosicura, i cui proprietari hanno già avuto contatti con il dominus dei rifiuti.
Borgo Montello invece è divisa tra due società, la Ind.Eco S.r.l., riconducibile al gruppo Green Holding di Milano e la Ecoambiente S.r.l., con quote divise tra Latina Ambiente(ora in vendita dopo il fallimento della partecipata) e società della holding Cerroni.
Infine un Ato provinciale per la chiusura del ciclo dei rifiuti significa anche un inceneritoreper la valorizzazione energetica i prodotti della lavorazione dell’indifferenziato. Investimenti su impianti che nel Lazio mancano – quelli che ci sono non sono sufficienti – e che sono necessari per riuscire a smaltire i rifiuti all’interno del territorio. Eppure cozzano con le dichiarazioni delle due amministrazioni di non approvare nuovi impianti. Difficile capire se ignorino come le Regioni che chiudono il ciclo abbiano fatto (con investimenti sugli impianti ovviamente, nei quali confluiscono buona parte dei rifiuti anche del Lazio), o se nascondono la verità per non spaventare i residenti.

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