sabato 30 settembre 2017

Greenpeace All’avvocato anti PFAS il Nobel alternativo

News - 29 settembre, 2017
Il premio per “aver svelato una storia decennale di inquinamento chimico”
Ci sono i Nobel e poi ci sono i “Nobel alternativi”, ovvero coloro che vengono insigniti del Premio Right Livelihood, che celebra gli artefici e ispiratori del cambiamento e i campioni della giustizia. L’assegnazione è avvenuta pochi giorni fa a Stoccolma, in Svezia. Il premio onorario è andato quest'anno a Robert Bilott per “aver svelato una storia decennale di inquinamento chimico, ottenuto giustizia per le vittime e creato un precedente per un'efficace regolamentazione dell'uso di sostanze pericolose”.

L’avvocato statunitense, una sorta di Erin Brocovich al maschile, in una battaglia legale che è durata 19 anni, ha rappresentato 70.000 cittadini dell ‘Ohio e della Virginia occidentale, la cui acqua potabile era stata contaminata con PFOA (acido perfluorooctanico) dal gigante chimicoDuPont.

Non a caso Bilott è stato invitato mesi fa da associazioni e comitati locali del Veneto come il Gruppo Genitori e Cittadini Attivi STOP PFAS Montecchio, Medicina Democratica, Rete Gas Vicentina e Mamme NO PFAS di Lonigo, insieme a Greenpeace, che si battono contro PFOA e PFAS, a un incontro pubblico che si tiene domenica 1 ottobre a Lonigo (Vicenza), dove la contaminazione da queste sostanze è diventato un grave problema di salute pubblica.

Spero che questo riconoscimento possa contribuire a diffondere la coscienza del bisogno urgente di iniziative per proteggere la nostra acqua potabile e la capacità delle comunità locali di assicurarsi che queste misure siano messe in pratica” ha detto Bilott.

Grazie ad una combinazione di controversie innovative, conoscenze scientifiche e straordinaria perseveranza, ha ottenuto una delle maggiori vittorie per la legge ambientale e la responsabilità aziendale di questo secolo. Ampliando il concetto di azione legale collettiva, Bilott ha avviato uno studio tossicologico di sette anni sulle 70.000 vittime, che ha contribuito in modo significativo alla comprensione scientifica dei rischi per la salute associati ai PFAS. Questa classe di sostanze, che non si distruggono nell'ambiente né nel corpo umano, è oggi presente in tutto il mondo ma in quantità estremamente elevate in alcune aree del Pianeta come parte del Veneto.

In un momento in cui la regolamentazione ambientale è gravemente minacciata e non solo negli Stati Uniti, Bilott ha ottenuto con successo il risarcimento dei suoi clienti e continua a lavorare per una migliore regolamentazione delle sostanze tossiche.

Ole von Uexkull, direttore Esecutivo della Fondazione del Premio Right Livelihood, ha commentato: “Lo scandalo ambientale che Robert Bilott ha svelato non è che la punta dell'iceberg dell'inquinamento globale causato dai PFAS. Grazie al suo indefesso lavoro, il mondo ora sa che questa classe di sostanze chimiche rappresenta una seria minaccia alla salute pubblica in tutto il mondo e richiede urgentemente una regolamentazione”.
 http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Allavvocato-anti-PFAS-il-Nobel-alternativo/

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