sabato 23 settembre 2017

continuano le persone di esperienza ad occuparsi di rifiuti a Latina, Demetrio De Stefano presidente del cda dell'azienda speciale Abc che gestirà i rifiuti. Speriamo sia un'esperienza migliore dell'Ama Senegal finita con un'inchiesta della Corte dei Conti chiusa, tanto per cambiare, con la prescrizione...

Il comune di Latina e il sindaco Coletta non potevano scegliere meglio il presidente di Abc, Demetrio de Stefano. Visti i precedenti, riportati sotto di De Stefano, è un vero peccato che non abbiano avanzato la propria candidatura nel cda di Abc Manlio Cerroni e Bruno Landi. Se l'esperienza nel settore, secondo il sindaco, sono stati determinanti nella scelta del componente del cda chi meglio di Cerroni e Landi? D'altronde a Latina nel settore dei rifiuti c'è già stata "l'esperienza" dei Casalesi, quella dei rifiuti tossici e nocivi, le inchieste originate dalle testimonianze di Carmine Schiavone, il caso di don Cesare, i fallimenti Ecomont, il sequestro di Indeco, il sequestro e poi la confisca degli immobili che costituiscono anche il nuovo e distinto invaso di Ecoambiente, il processo per inquinamento delle falde dentro Ecoambiente, il sopralluogo della commissione contro le ecomafie, la petizione alla commissione europea e poi la procedura di infrazione nella discarica di Borgo Montello. Un anno fa, in un incontro pubblico con i residenti in via Monfalcone, il sindaco Coletta e l'assessore Lessio avevano promesso di intervenire per la tutela dei cittadini. In chiusura dell'incontro il sindaco Coletta era stato profetico: "e se tra un anno non avremmo fatto nulla, per la tutela della salute e dei cittadini,  ci stringeremo la mano"... E' vero questa amministrazione non ha fatto nulla, nemmeno partecipato alla conferenza dei servizi sul biogas. Nessun atto, nonostante le comunicazioni e la documentazione prodotta dai cittadini. Un anno sarà il 30, sabato, e vista l'inerzia di Sindaco e Assessore ho qualche dubbio che i cittadini questa mano la vogliano stringere. .. E' così che si scrive un nuovo libro "I cittadini avevano bisogno di riscattarsi, il popolo se si riunisce riesce a fare grandi cose. È il bisogno di riappropriarsi della libertà e di una nuova fase della politica, in cui il cittadino torni ad avere la dignità che merita. Questa è la vittoria del popolo – conclude Coletta – abbiamo cambiato libro"http://www.latinaquotidiano.it/damiano-coletta-nuovo-sindaco-di-latina-prime-dichiarazioni-e-il-riscatto-della-citta/


La Corte dei Conti, aperta un’indagine, stimò un danno erariale di 15,7 milioni di euro. A giudizio finirono Moretti, l’ing. Giancarlo D’Ignazio, ancora dirigente di Ama, l’ing. Giovanni Fiscon, attuale direttore generale della società, Domenico Tudini, all’epoca AD di Ama, e Demetrio De Stefano, al timone della ASP di Ciampino. A dicembre, però, la Cassazione ha sostenuto che non è competente sulla vicenda la Corte dei Conti e ieri i giudici ne hanno dovuto prendere atto. I cinque manager non risarciranno niente. Prescritta intanto l’eventuale azione di responsabilità che poteva avviare la spa del Campidoglio.http://www.lanotiziagiornale.it/lavventura-dellama-in-senegalcosta-16-milioni-a-roma-soldi-buttatiil-campidoglio-non-potra-recuperare-un-centesimo/
Il presidente di Abc scelto da Coletta Un colpo di spugna che cancella la lunga istruttoria curata dal procuratore regionale, Raffaele De Dominicis. I pm avevano citato in giudizio l'ex presidente di Ama Senegal e direttore generale di Ama International Alvaro Moretti, l'ingegnere Giancarlo D'Ignazio, l'attuale direttore generale di Ama Giovanni Fiscon, l'ex amministratore delegato Domenico Tudini e Demetrio De Stefano, al tempo vertice dell'Asp di Ciampino. Tutti salvi: durante la disavventura senegalese Ama spa aveva non era ancora una società "in house" e aveva natura privata. Mani legate, quindi, per la sezione giurisdizionale della Corte dei conti del Lazio e procedimento estinto. Impossibile anche un'azione di responsabilità civile: il termine della prescrizione è già scaduto.http://ricerca.repubblica.it/.../il-crac-da-16-milioni...
EPIDEMIE di colera e operatori ecologici immersi nella spazzatura fino alle ginocchia. Queste le diapositive rimaste negli album di Ama e Comune al termine della catastrofica avventura in Senegal della municipalizzata dell'ambiente. Istantanee di un disastro da 16 milioni di euro per cui nes...

Col successivo chiarimento, comunque, la posizione è stata archiviata a differenza di quanto avvenuto per gli altri soggetti coinvolti, chiamati a risarcire il danno erariale certificato in 16 milioni di euro tra ricapitalizzazione della municipalizzata e investimenti fallimentari: Alvaro Moretti (presidente di Ama Senegal e direttore generale di Ama International), Giovanni Fiscon (ex direttore generale di Ama arrestato nel quadro dell’inchiesta Mafia Capitale), Domenico Tudini, all’epoca ad di Ama e Demetrio De Stefano, al timone della Asp di Ciampino. Alla fine, in realtà, neanche loro pagheranno un euro, avendo le sezioni unite civili della Corte di Cassazione 

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