sabato 30 settembre 2017

proroga bando compostaggio e autocompostaggio frazione organica, centri di raccolta e isole ecologiche comuni del Lazio -complesso edilizio ad uso residenziale di n. 720 appartamenti su di un'area del comprensorio militare Cecchignola,

http://www.regione.lazio.it/rl_rifiuti/?vw=documentazione&cat=Atti+Amministrativi

determinazione - numero G12828 del 21/09/2017

Approvazione bando per "Misure a favore delle attività di compostaggio e autocompostaggio per la riduzione della frazione organica per i Comuni del Lazio e Roma Capitale. Modifica art. 7 punto 1) e art. 9 comma 10). Proroga termine scadenza.
 

Determinazione - numero G12827 del 21/09/2017

Bando per la concessione di contributi finanziari per la realizzazione dei centri di raccolta e delle isole ecologiche a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, a favore dei Comuni del Lazio, di Roma Capitale, Consorzi a forme associative dei comuni. Modifica art. 7 punto 1) e art. 9 comma 10). Proroga termine scadenza.
 

Determinazione - numero G13134 del 27/09/2017

Pronuncia di Valutazione di Impatto Ambientale, resa ai sensi dell'art. 23, parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. sul progetto di "Realizzazione di un complesso edilizio ad uso residenziale di n. 720 appartamenti su di un'area del comprensorio militare Cecchignola, nel Comune di Roma, Provincia di Roma, località Cecchignola" a seguito della richiesta inoltrata dal Ministero della Difesa – Direzione dei Lavori e del Demanio. - Registro Elenco Progetti: n. 31/2016.
 

i progetti sottoposti a VIA presentati alla regione Lazio nei mesi di luglio, agosto e settembre

http://www.regione.lazio.it/rl_rifiuti/?vw=progetti

  • 26/09/2017 - 063-2017 Raddoppio ferroviario Lunghezza-Guidonia Opera sostitutiva del passaggio a livello di V. Cesurni al KM 17+800 Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Paola Pelone
    Tipo: Verifica
    Emailppelone@regione.lazio.it
    Telefono: 0651689369
    Proponente: RFI SPA
    Comune: Tivoli
    Provincia: RM
  • 09/08/2017 - Modifica non essenziale all'intervento PRUSST codice 8,40 Centro Polifunzionale Orlandi in loc. Santacroce Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Pelone Paola
    Tipo: Verifica
    Emailppelone@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689369
    Proponente: SOC.ORLANDI DI GIUSEPPE DOTT.ORLANDI E C SRL
    Comune: Formia
    Provincia: LT
  • 09/08/2017 - Rinnovo attività estrattiva in loc. Monte Cimbalo via Aurelia km 96,00 Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Fernando Olivieri
    Tipo: Verifica
    Emailfolivieri@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689362
    Proponente: TARQUINIA CAVE SRL
    Comune: Tarquinia
    Provincia: VT
  • 08/08/2017 - Richiesta rinnovo autorizzazione 17/2 PRO/AC del 23/10/2013 in loc. Valle Pilella                    Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Olivieri Fernando
    Tipo: Verifica
    Emailfolivieri@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689362
    Proponente: F.LLI PACIFICI ING. CESARE E LORENZO SPA
    Comune: Guidonia Montecelio
    Provincia: RM
  • 04/08/2017 - Intervento emergenziale per la protezione costiera in loc. Sud di Fregene Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Paola Pelone
    Tipo: Via
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    Telefono: 06 - 51689369
    Proponente: REGIONE LAZIO - DIR REG RIS IDRICHE DIFESA DEL SUOLO E RIFIUTI - AREA DIFESA DELLA COSTA
    Comune: Fiumicino
    Provincia: RM
  • 04/08/2017 - Ampliamento del cantiere minerario e ridelimitazione della Concessione Mineraria per fluorite e baritina denominata Pianciano Nuova Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Olivieri Fernando
    Tipo: Via
    Emailfolivieri@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689362
    Proponente: SO.RI.CO.M. SRL
    Comune: Bracciano
    Provincia: RM
  • 04/08/2017 - Variante recupero ambientale in loc. Monte Topino Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Olivieri Fernando
    Tipo: Via
    Emailfolivieri@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689362
    Proponente: CAVA LAPILLO E POZZOLANA SRL
    Comune: Sutri
    Provincia: VT
  • 31/07/2017 - Edificio polifunzionale per attrezzature di servizio situato in prossimità della stazione ferroviaria S.Pietro in loc. Via del Crocifisso Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Paola Pelone
    Tipo: Via
    Emailppelone@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689369
    Proponente: Euro srl
    Comune: Roma
    Provincia: RM
  • 24/07/2017 - Realizzazione della viabilità parallela al lungomare denominata Via Massaro - Adeguamento alle previsioni urbanistiche - Scarica elaborati progettuali
    Responsabile: Paola Pelone
    Tipo: Verifica
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    Telefono: 06 - 51689369
    Proponente: COMUNE DI LATINA
    Comune: Latina
    Provincia: LT
  • 18/07/2017 - Recupero di rifiuti speciali non pericolosi in impianto di produzione conglomerato bituminoso - incremento quantitativo rifiuti in loc. Borgo San Michele -  Scarica sintesi elaborati progettuali
    Responsabile: Fernando Olivieri
    Tipo: Verifica
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    Telefono: 06 - 51689362
    Proponente: BETON BLACK SPA
    Comune: Latina
    Provincia: LT
  • 18/07/2017 - Realizzazione centro commerciale/albergo/discoteca da realizzarsi in V. Pontina KM 101,300 -  Scarica sintesi elaborati progettuali
    Responsabile: Paola Pelone
    Tipo: Via
    Emailppelone@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689369
    Proponente: ISOLA DEL CIRCEO SRL
    Comune: Terracina
    Provincia: LT
  • 13/07/2017 - Impianto di conglomerati bituminosi con recupero di fresato in loc. Aeroporto da Vinci Fiumicino -  Scarica sintesi elaborati progettuali
    Responsabile: Paola Pelone
    Tipo: Verifica
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    Telefono: 06 - 51689369
    Proponente: PAVIMENTAL SPA
    Comune: Fiumicino
    Provincia: RM
  • 11/07/2017 -  Interventi di potenziamento e ammodernamento della rete ferroviaria regionale linea Campoleone-Nettuno, raddoppio della tratta Campoleone-Aprilia -  Scarica sintesi elaborati progettuali
    Responsabile: Paola Pelone
    Tipo: Verifica
    Emailppelone@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689369
    Proponente: R.F.I. SPA
    Comune: Aprilia
    Provincia: LT
  • 10/07/2017 - Nuova cava di sabbia, ghiaia e argilla in loc. Fondo del Marchese e Pian delle Piscine
    Responsabile: Fernando Olivieri
    Tipo: Via
    Emailfolivieri@regione.lazio.it
    Telefono: 0651689362
    Proponente: MCI SPA
    Comune: Graffignano
    Provincia: VT
  • 06/07/2017 - Modifiche a Impianto esistente di recupero rifiuti in loc. V. Malerbi snc
    Responsabile: Fernando Olivieri
    Tipo: Verifica
    Emailfolivieri@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689362
    Proponente: AGS RECUPERI SRL
    Comune: Spigno Saturnia
    Provincia: LT
  • 04/07/2017 - Realizzazione di un impianto di recupero rifiuti non pericolosi  in loc. Via Campoleone, 10
    Responsabile: Fernando Olivieri
    Tipo: Verifica
    Emailfolivieri@regione.lazio.it
    Telefono: 06 - 51689362
    Proponente: CANNELLA SRLS
    Comune: Velletri
    Provincia: RM

Regione Lazio MODIFICA E PROROGA BANDO PSR 2014/2020 PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI NELLE AREE BOSCATE

25/09/2017 - La Regione Lazio con Determinazione n. G12795 del 20/09/2017 ha approvato il testo consolidato di modifica e proroga del bando della misura 8.3.1 del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 finalizzato alla prevenzione dei danni alle foreste da incendi boschivi, calamità naturali ed eventi catastrofici.

E’ stato necessario apportare modifiche alla modulistica inserendo quanto previsto dalla normativa sugli Aiuti di Stato.

Il bando è stato modificato in alcuni aspetti ma non cambia la struttura portante: è previsto uno stanziamento di 3 milioni € a favore dei proprietari e gestori di boschi pubblici e/o privati a copertura dei costi sostenuti per la creazione/manutenzione di infrastrutture di protezione, attività di prevenzione e monitoraggio contro gli incendi boschivi e altri pericoli naturali, favorendo l’adozione di adeguati sistemi di prevenzione e tutela delle foreste da disastri naturali e dagli incendi, migliorandone altresì la funzione di difesa idrogeologica.

Tali interventi sono volti alla tutela  del patrimonio forestale della Regione e alla salvaguardia dei servizi ecosistemici che esso fornisce alla popolazione . Si ricorda che sono state pubblicate delle FAQ.
 

AMBIENTE: AL VIA LA ‘FESTA DEI PARCHI DEL LAZIO’

Dal 30 settembre per due giorni la “Festa dei parchi  del Lazio” promossa da RomaNatura in collaborazione con la Regione Lazio. Due giornate interamente dedicate alle Riserve del Lazio, con l’esposizione dei prodotti tipici dei Parchi
29/09/2017 - Scoprire il futuro delle Aree Protette del Lazio valorizzando le produzioni agricole e artigianali dei nostri territori: questo il tema della “Festa dei parchi  del Lazio” promossa da RomaNatura in collaborazione con la Regione Lazio, che apre da sabato 30 settembre nella splendida vetrina di via dei Fori Imperiali a Roma.

Due giornate interamente dedicate alle Riserve lazialicon l’esposizione dei prodotti tipici dei Parchi, capaci di coniugare qualità, tipicità e tradizione delle eccellenze eno-gastronomiche laziali a sostegno delle imprese agricole e inaugurando una formula di promozione alimentare a chilometro zero.

Un sostegno al grande patrimonio naturale della Regione Lazio. A venti anni dall’istituzione della Legge Regionale n.29/97, istitutiva delle riserve del Lazio,  la Regione ha deciso di celebrare questo anniversario valorizzando concretamente il patrimonio naturale e favorendo la costruzione di un diverso modello di sviluppo, basato sulla sostenibilità e capace di rilanciare economia e occupazione.

La conservazione e la salvaguardia della biodiversità hanno reso il Lazio la Regione più protetta d'Italia, ma anche questa città la più verde d'Europa e il Comune agricolo più ampio d'Europa. La tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale grazie ad un continuo miglioramento nella gestione dei parchi a favore dell’ambiente, della cultura, delle popolazioni locali, delle imprese e dei visitatori, scendendo di più sui territori, tra le persone. Parchi in rete per fare sistema, capaci di valorizzare e promuovere le realtà imprenditoriali che nei nostri parchi operano. Obiettivo della nuova edizione del progetto Terra del Futuro promosso da RomaNatura e l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, è creare dei luoghi di aggregazione e di socialità, di ricerca e sperimentazione agricola sui Fori Imperiali.

Un progetto teso a valorizzare i soggetti pubblici e privati interessati alla green economy. I visitatori potranno partecipare a laboratori teorici e pratici per approfondire alcune tematiche legate alla autoproduzione, alla fertilità del suolo e a metodi agricoli innovativi. Numerose saranno le attività riservate ai bambini che potranno conoscere, attraverso il gioco, le tematiche legate all’ecologia e all’uso sostenibile delle risorse naturali.

“Saranno due giornate interamente dedicate alla bellezza delle nostre aree verdi e alla valorizzazione dei prodotti tipici, delle produzioni agricole e artigianali – parole del Presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: ci saranno incontri, mostre, presentazioni di libri, degustazioni di prodotti locali di qualità e a filiera corta. Vogliamo rilanciare il protagonismo delle Sistema dei Parchi e delle Riserve regionali con progetti che sappiano coniugare la tutela della biodiversità con lo sviluppo sostenibile rilanciando al tempo stesso il senso di appartenenza dei cittadini e del mondo dell’associazionismo nei confronti delle aree protette”- ha detto ancora Zingaretti.http://www.regione.lazio.it/rl_main/?vw=newsDettaglio&id=4137

Basilicata, lo studio sullo stabilimento Eni di cui nessuno parla: “Vicino al Centro Oli la mortalità è più alta della media”

Quattro anni di analisi di cartelle cliniche, questionari, esami sulla popolazione e, fino ad oggi, non un rigo su un quotidiano o un tg nazionale, - escluso il Fatto - nonostante le conclusioni alle quali è giunto il team di ricerca, dopo aver scandagliato i comuni di Viggiano e Grumento Nova, siano limpide: "Mortalità e i ricoveri ospedalieri sono superiori alla media regionale". E il Cane a sei zampe ha indetto una conferenza stampa preventiva per provare a smontare i dati
Ci hanno lavorato 29 ricercatori e tecnici di tre istituti del Cnr, del Dipartimento di biologia dell’università di Bari e del Dipartimento del Servizio sanitario della Regione Lazio. È lo studio più importante mai realizzato sul Centro Oli di Viggianodell’Eni, quello finito al centro dell’indagine della procura di Potenza assieme a Tempa Rossa e che arrivò a sfiorare le stanze del governo. Quattro anni di analisi di cartelle cliniche, questionari, esami sulla popolazione e, fino ad oggi, a oltre una settimana dalla presentazione, non un rigo su un quotidiano o un telegiornale nazionale, se si esclude il Fatto Quotidiano, il Tg regionale della Rai (il Manifesto e due brevi articoli sul dorso regionale campano di Repubblica). Nonostante le conclusioni alle quali è giunto il team di ricerca, dopo aver mappato e scandagliato i comuni di Viggiano eGrumento Nova, i due più vicini all’impianto di prima raffinazione del Cane a sei zampe in Basilicata, siano limpide: “Dalla Valutazione d’impatto sanitario emerge che nei due comuni la mortalità e i ricoveri ospedalieri tra il 2000 e il 2014 sono superiori alla media regionale e dei 20 comuni della Concessione Val d’Agri, sebbene la popolazione studiata sia di piccole dimensioni”. Non solo, perché secondo i ricercatori, “uno studio microgeografico ha consentito di stabilire una associazione di rischio fra l’aumento di mortalità e/o ricoveri per malattie del sistema circolatorio, in particolare ischemiche, per malattie dell’apparato respiratorio e l’esposizione alle emissioni del Centro Oli, in particolare nelle donne”. Solo venerdì, dopo una settimana di silenzio, il presidente della Regione, Marcello Pittella, ha dato una scossa annunciando di voler inviare i risultati ai ministeri dell’Ambiente e della Salute, specificando: “Non minimizzo, non drammatizzo: prendo atto“.
La smentita preventiva – Gli unici a saltare immediatamente sulla sedia sono stati proprio gli uomini dell’Eni, che hanno convocato una conferenza stampa preventiva per provare a smontare i dati pur non avendo a disposizione lo studio integrale. Proprio così: la prima presentazione ufficiale era in programma venerdì 22 settembre a Viggiano, ma già mercoledì 20 i vertici della multinazionale del petrolio avevano espresso i propri dubbi in sette punti su ciò che, secondo i consulenti, non torna nelle 563 pagine di rapporto stilato dal team coordinato dal professor Fabrizio Bianchi dell’Istituto di fisiologia clinica del Centro nazionale per le ricerche, incaricato dai due comuni ormai quattro anni fa di svolgere lo studio, arrivato a conclusione tra mille difficoltà e paletti, posti anche dall’amministrazione regionale, come aveva raccontato ilfattoquotidiano.it nei giorni successivi all’indagine della procura di Potenza.
I dati all’interno dei due comuni – Nei numeri forniti dai ricercatori, ce ne sono alcuni particolarmente rilevanti perché mettono in correlazione l’esposizione degli abitanti di Viggiano e Grumento Nova agli inquinanti dell’impianto di raffinazione del petrolio. “All’aumentare dell’esposizione alle emissioni del Centro Oli aumenta il rischio di morte e/o di ricovero” per alcune patologie, sentenzia il team di ricerca. “Dalle analisi di mortalità – è scritto nella sintesi del rapporto – si osserva un eccessostatisticamente significativo per le malattie del sistema circolatorio”. Un dato riscontrato sia nelle donne, con un “+63%nella classe di esposizione più alta rispetto alla più bassa”, sia se si considerano anche gli uomini (+41% complessivo). Eccessi di rischio statisticamente significativi emergono anche dalle analisi dei ricoveri: per le malattie del sistema circolatorio nelle donne, scrivono gli studiosi, l’aumento è del 41 per cento nella classe di maggiore esposizione rispetto a quella meno esposta all’interno dei due comuni, mentre per le malattie ischemiche e per le malattie respiratorie, sempre nelle donne, il rischio sale rispettivamente dell’80 e del 48 per cento.
Il rapporto con il resto della Basilicata – Se si considera come parametro di riferimento tutta la popolazione lucana o quella dei 20 comuni interessati dalle estrazioni petrolifere, la questione non cambia. Tra il 2000 e il 2014, rispetto alla Basilicata, la mortalità aumenta del 14% per “malattie del sistema circolatorio” e dell’11 per cento per “tutte le cause”. Mentre il paragone con gli altri Comuni della Val d’Agri mostra un +15% di aumento di mortalità per tutte le cause e un incremento del 32% nelle donne per malattie del sistema circolatorio. I risultati, sintetizza lo studio, “confermano quanto emerge dalla letteratura scientifica che riporta prove sufficienti per attribuire un ruolo causale a inquinanti atmosferici tra cui quelli presi in considerazione”.
Cosa fa il centro Oli e la risposta di Eni – Il Centro Oli è in attività dal 1996 e serve per separare la miscela di idrocarburi, gas naturali e acque di strato estratte dai pozzi petroliferi che si trovano nelle aree circostanti. L’impianto, insomma, effettua un primo trattamento del petrolio che poi viene raffinato a Taranto, dove arriva attraverso un oleodotto attivo dal 2001. Lo stabilimento dell’Eni è finito nuovamente al centro delle cronache per una sospensione delle attività legata ai sospetti di inquinamento del suolo e delle acque, che questo studio – tra l’altro – smentisce. Ma mette dei punti fermi sotto il profilo sanitario analizzando i composti organici volatili e altre sostanze emesse dai camini del Centro Oli. E su questi Eni ha deciso di rispondere lo scorso 20 settembre, quando ancora il team non aveva presentato ufficialmente l’intero rapporto esprimendo sette “perplessità” tecniche alle quale il coordinatore ha controreplicato, punto per punto, sul proprio sito. 
Lo studio sulle funzionalità respiratorie – I tre centri del Cnr e gli altri enti coinvolti nella Valutazione d’impatto sanitarionon si sono limitati ad analizzare dati e cartelle cliniche, ma hanno anche svolto attivamente analisi. Una parte dello studio si è soffermata sulle funzionalità respiratorie della popolazione residente a Viggiano e Grumento Nova. Dopo aver sottoposto a screening un campione di 200 abitanti, la conclusione è chiara anche se, ha spiegato Bianchi davanti alla Terza commissione regionale, “non stabiliamo un nesso causa-effetto” per questo tipo di malanni. “L’analisi dei dati ha mostrato che per la maggior parte dei sintomi considerati – si legge nel rapporto – emerge unrischio più elevato nell’area prossimale al Centro Olio”. In particolare, il sottogruppo che vive vicino all’impianto “è significativamente più soggetto a tosse al di fuori dei comuni raffreddori per alcuni periodi dell’anno” con un aumento del rischio del 149% e a “sintomatologie allergiche respiratorie associate a sintomatologia a carico degli occhi rispetto al gruppo che vive più lontano” con una differenza dell’aumento del rischio pari al 153 per cento. “Da noi – dice Bianchi a ilfattoquotidiano.it – non sentirete mai la parola allarme, ma certamente questi dati sonopreoccupanti e meritano approfondimenti”. La palla, ora, passa alla giunta regionale: “Alcuni degli inquinanti che abbiamo utilizzato nel nostro studio – aggiunge il coordinatore del progetto – non hanno limiti normati. Se la Regione Veneto si sta muovendo sui Pfas, la Basilicata potrebbe seguire l’esempio”.
Pittella: “Valutino i ministeri” – Ma il presidente Pittella che da un lato si dice “pronto a tutto”, anche a ordinare la chiusura del Centro Oli, chiede prima che siano i ministeri a vagliare e approfondire le conclusioni dello studio epidemiologico e ne annuncia uno più ampio su tutta la Val d’Agri: “Siamo chiamati a rispondere con rigore sul piano scientifico – ha detto dopo una settimana – e saremo inflessibili e severissimi su tale aspetto”. Dal canto suo, Bianchi si dice sereno: “Ho la serenità di chi ha utilizzato il disegno di studio epidemiologico più evoluto tra quelli oggi disponibili, dati ambientali e sanitari di buona qualità – spiega il coordinatore del progetto – Abbiamo messo in campo metodi e strumenti di analisi accreditati a livello internazionale, conclusioni e raccomandazioni strettamente basati sui risultaticonseguiti”. di  | 30 settembre 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/30/basilicata-lo-studio-sullo-stabilimento-eni-di-cui-nessuno-parla-vicino-al-centro-oli-la-mortalita-e-piu-alta-della-media/3880860/

Firenze, l’inceneritore che il Pd vuole da 20 anni bloccato da sindaco renziano: “Mi preoccupo dei cittadini, non del partito”

Il primo cittadino di Campi Bisenzio Emiliano Fossi stoppa con un ricorso al Tar il progetto su cui nei paesi alle porte del capoluogo si discute dalla fine degli anni Novanta. "Prima ero favorevole, ma non è stato rispettato il protocollo quindi il mio rifiuto è definitivo" Mi preoccupo per il bene dei cittadini e non del partito“. Emiliano Fossi è il sindaco che rischia di bloccare l’inceneritore della piana di Firenze, un progetto di cui si parla da vent’anni. Fossi guida il Comune di Campi Bisenzio dal maggio del 2013, è iscritto al Partito Democratico ed è da sempre un sostenitore del segretario Matteo Renzi. Ma mentre la linea ufficiale del suo partito sostiene da anni il progettodel maxi-termovalorizzatore, lui dice ancora una volta no. Ha presentato ricorso al Tar per fermare i lavori e ribadisce in ogni intervento pubblico la sua posizione. “Sono venti anni – dice – che stiamo parlando di questo inceneritore. Ero favorevole all’inizio del mio mandato ma le cose cambiano e come ho sempre detto il mio favore era subordinato al rispetto protocollo di intesa del 2005. Ad oggi nessuna di quelle misure è stata attuata e quindi il mio rifiuto è definitivo”. Tra le contestazioni del sindaco, per esempio, c’è che il progetto dell’inceneritore non è andato di pari passo con le opere di rimboschimento. Il suo no può essere decisivo dopo le battaglie durate anni, condotte dalle associazioni ambientaliste – Wwf in testa -, comitati anti-impianto – come Mamme no Inceneritore -, e varie forze politiche di opposizione al Partito democratico.
La storia del “termovalorizzatore della Toscana centrale” è lunga: si tratta di un’opera fortemente voluta dalle amministrazioni della zona che si sono succedute da venti anni ad oggi e osteggiata fin da subito da partiti d’opposizione e abitanti. Brucerebbe circa 198mila tonnellate di rifiuti l’anno a servizio di circa un milione e mezzo di abitanti. Il punto di partenza fu il decreto Ronchi del 1997 per cui in tutte le zone del Paese, gli Ato (cioè gli Ambiti territoriali ottimali di cui fanno parte più Comuni) dovevano raggiungere l’autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti. Nel caso della Piana si creò l’Ato numero 6 – Area Metropolitana fiorentina – che raccoglieva i comuni di Campi BisenzioSesto FiorentinoCalenzano e Signa. Nel 2000 la Provincia ha adottato il piano di gestione dei rifiuti, con la certezza di voler evitare uno smaltimento basato su costose discariche e utilizzando una fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica e termica: il termovalorizzatore, appunto. Tre anni dopo è stata individuata l’area in cui sarebbe dovuto sorgere l’impianto, aCase Passerini, zona industriale di Sesto Fiorentino, lontano dalle abitazioni. Le amministrazioni dei Comuni interessati, tutte di sinistra, sono favorevoli, ma si rendono conto che il termovalorizzatore sarà realizzato in una zona fortemente inquinata a causa del traffico dei veicoli e firmano un protocollo di intesa nel 2005 che stabilisce alcune condizioni preventive alla costruzione dell’inceneritore. Tra queste il “bosco della Piana” di 20 ettari, la piantizzazione, piste ciclabili per azzerare l’impatto ambientale dell’impianto. Ma queste misure non sono mai state attuate e gli anni successivi sono stati caratterizzati da un forte contrasto tra i Comuni e i cittadini soprattutto a Campi Bisenzio, culminato con un referendum del 2007: in quella consultazione l’84 per cento degli abitanti espresse il suo rifiuto, ma non fu raggiunto il quorum perché alle urne si presentò solo il 31 per cento degli aventi diritto.
La svolta nel 2012: nasce la Q.Thermo che serve a progettazionerealizzazione e gestione del termovalorizzatore, costo previsto 135 milioni. Si tratta di una società a capitale misto pubblico-privato partecipata al 60 per cento da Quadrifoglio, società che si occupa della raccolta rifiuti a Firenze e in alcuni Comuni intorno, e al 40 dal gruppo Hera di Bologna. Da quel momento arrivano tutti i permessi. Prima la Valutazione di impatto ambientale, poi l’autorizzazione integrata ambientale della Conferenza dei servizi e infine – nel 2015 – anche quella della Città Metropolitana, di cui fa parte anche il Comune di Campi Bisenzio. E’ contro questo atto che l’amministrazione di Campi presenta ricorso al Tar: le opere di mitigazione ambientale – spiegano i legali del Comune – non sono state realizzate.
Gli avversari politici ora accusano il sindaco Fossi di opportunismo perché le elezioni comunali si avvicinano. Ma il sindaco resta impassibile, ammette di aver già messo in conto questa critica e ribadisce di avere principalmente a cuore il bene dei suoi cittadini. A chi gli fa notare che un no non basta e chiede quali sono le alternative, replica: “Certamente la Regione deve riaprire il tema del ciclo dei rifiuti. Le cose sono cambiate, bisogna puntare sulla raccolta differenziata, sul riciclo e sul riuso, riformulare gli Ato: è ora il tempo: non possiamo più rimandare”. I malumori dentro il suo partito? “Un partito deve mettere in conto anche opinioni diverse altrimenti non siamo in democrazia”. di  | 30 settembre 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/30/firenze-inceneritore-che-il-pd-vuole-da-20-anni-bloccato-da-sindaco-renziano/3883769/

La caccia è puro e sadico divertimento, è ora di dire basta!

Non siamo più cacciatori e raccoglitori. O meglio, nel mondo ci sono ancora tribù di cacciatori e raccoglitori, e sono probabilmente gli unici uomini a vivere in armonia con l’ambiente. Ma noi occidentali siamo tutt’altro, siamo uomini tecnologici, e ci sfamiamo con le coltivazioni e gli allevamenti. Bisogna prenderne atto e trarne le debite conseguenze. Una è senz’altro che dobbiamo smetterla di sparare agli animali selvatici, posto che per causa nostra ce ne sono sempre di meno, non ci servono per sfamarci ma li uccidiamo (o meglio, li uccidete) solo per puro e sadico divertimento. Che il cacciatore bianco sia un guardiano della natura è poi una solenne panzana. Una delle affermazioni più idiote che abbia mai sentito fu pronunciata pochi anni orsono da una persona che ebbe il coraggio di affermare che il cacciatore è “il medico” dell’ambiente naturale! A questo solone potrei anche solo ricordare i danni che vengono causati dai cinghiali immessi in natura a puri scopi venatori, oppure tutte le specie che si sono estinte o si sono ridotte a numeri risibili sempre a causa della caccia.
La caccia non è necessaria, i cacciatori sono sempre di meno, ma i politici continuano a stendergli tappeti rossi, a loro e all’industria delle armi. Più volte da questa pagina ho parlato del caso emblematico del Piemonte dove le giunte di centrosinistra e centrodestra si sono arrampicate sugli specchi pur di non consentire ai cittadini di andare al voto, cioè di esercitare un loro diritto, giungendo addirittura all’assurdo di eliminare la normativa regionale a favore di quella nazionale. Con buona pace della democrazia!
Tanta è la potenza dei voti dei cacciatori. Mentre gli animali purtroppo non votano. Ma è ora di dire BASTA a questa insulsa carneficina. È partendo da questo assunto che la LAV lancia in tutta Italia la campagna #BASTASPARARE: una petizione a sostegno di una proposta di legge popolare per l’abolizione della caccia e a difesa degli animali selvatici, da presentare al nuovo Governo, che si insedierà il prossimo anno.
Sarà possibile firmare la petizione a partire da sabato 21 e domenica 22 ottobreA sostegno della campagna la stessa LAV cita il dato delle potenziali vittime della caccia ogni anno: quasi mezzo milardo di animali. Senza contare quelli che vengono uccisi di frodo. Una barbarie che deve cessare. Punto. http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/30/la-caccia-e-puro-e-sadico-divertimento-e-ora-di-dire-basta/3884464/ di  | 30 settembre 2017

rifiuti Latina Ambiente, sindacati divisi sullo sciopero. Uil Trasporti: “A rischio la prosecuzione del rapporto di lavoro”

La proclamazione dello sciopero di 24 ore per la giornata del 13 ottobre, da parte della Filas non è piaciuta alla Uil. Ad intervenire su questa scelta sono la segretaria territoriale, Antonella Cannatà, ed il rappresentante aziendale della la Uil Trasporti, Davide Guiglia.
La Uil Trasporti di Latina, apprendendo dagli organi di informazione dello sciopero dei lavoratori della Latina Ambiente proclamato per il giorno 13 ottobre dal sindacato Filas, intende dissociarsi da tale astensione dal lavoro. Pur essendo infatti fortemente impegnata nella difesa dei posti di lavoro e dei diritti delle maestranze – scrive l’organizzazione sindacale in una nota – non intendiamo avallare, in un momento così delicato, comportamenti che, oltre a creare disagi alla cittadinanza e al decoro della città, rischiano di compromettere la prosecuzione del rapporto di lavoro sin qui garantito, con mille sacrifici da parte di tutti, ai dipendenti della fallita società mista. Pur rispettando la scelta di ognuno in merito alla contingente situazione e ribadendo la massima collaborazione alla curatela fallimentare e al neo costituito CdA della nuova azienda speciale ABC per la gestione del Servizio di Igiene Urbana, si riafferma la massima fiducia nel senso di responsabilità, sin qui dimostrato, di tutti gli addetti e le addette al servizio”.
La curatela fallimentare, sin dalla prima riunione con i lavoratori di Latina Ambiente, aveva specificato che – pur restando l’attività sindacale libera – il buon senso sarebbe stata “l’arma” giusta per la prsecuzione del rapporto di lavoro di tutti con l’azienda, fino al transito nel nuovo soggetto. Tra i doveri dei curatori fallimentari c’è infatti la tutela degli interessi dei creditori: che – tradotto – finché l’azienda produce valore, resta in piedi; se va in perdita, chiude. Uno sciopero, in questo momento, potrebbe risultare fatale alla Latina Ambiente.
https://seicolonne.com/2017/09/30/latina-ambiente-sindacati-divisi-sullo-sciopero-uil-trasporti-a-rischio-la-prosecuzione-del-rapporto-di-lavoro/

Greenpeace Salva il clima: scegli energia pulita!

http://www.greenpeace.org/italy/it/Cosa-puoi-fare-tu/partecipa/guida-solare/?utm_source=greenpeace.org&utm_medium=tye&utm_campaign=climate&utm_content=whatsappshare
Multinazionali e governi fossili vogliono tenerci agganciati ad un sistema di energie sporche, costoso e inefficiente. Ma il Pianeta si scalda sempre di più, e non c'è tempo da perdere! Produrre energia rinnovabile è davvero alla portata di tutti. Comincia subito!

La guida di Greenpeace e Italia Solare

Una guida gratuita via email, in 4 capitoli, che fornisce indicazioni pratiche su:
  • impianti fotovoltaici per condomini e per abitazioni singole;
  • costi di installazione, manutenzione, smaltimento degli impianti fotovoltaici;
  • convenienza economica per i cittadini;
  • impatto ambientale.
Nel 21esimo secolo, produrre energia da fonti rinnovabili non è più un privilegio per pochi. Con le attuali tecnologie, infatti, possiamo diventare Energy Citizens: produrre energia senza danneggiare il Pianeta, liberandoci dalla morsa delle bollette salatissime.
Noi cittadini possiamo essere il cuore del nuovo sistema energetico, conquistando il diritto di produrre, consumare e vendere elettricità. Abbiamo la storica opportunità di scegliere la libertà che le energie rinnovabili offrono a tutti noi: ora spetta a noi agire!

Riscaldamento globale e cambiamenti climatici

Firmando l'Accordo di Parigi, i Paesi di tutto il mondo hanno confermato il loro impegno a mantenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto della soglia dei 2°C e di sforzarsi per contenere questo aumento al di sotto di 1,5°C.
La transizione verso un mondo 100% rinnovabile è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi sottoscritti a Parigi e non potrà avvenire senza il contributo dei cittadini.
Ciascuno di noi può e deve essere parte di questa rivoluzione energetica. Scegliere un futuro più economico, pulito e intelligente è alla portata di tutti: Scegli l'energia pulita! Ricevi la guida!

Greenpeace Un Quiz Solare in tante città italiane

News - 30 settembre, 2017
I nostri volontari hanno sfidato i cittadini su verità e falsi miti sull'energia solare, e distribuito la Guida per diventare Energy Citizens
I volontari di Greenpeace sono scesi in piazza in tante città italiane, per coinvolgere i cittadini a partecipare al Quiz Solare: un modo divertente per testare il grado di conoscenza sul mondo dell'energia solare e degli energy citizen, ovvero chi produce in casa almeno parte dell’energia che consuma. 
Sono in molti a pensare che produrre energia solare sia difficile e antieconomico. 
La Guida di Greenpeace e Italia Solare nasce proprio per dare risposte ai cittadini sulle domande più comuni: dal costo dei pannelli al loro smaltimento, dalla possibilità di utilizzare energia di notte a come installare il fotovoltaico in condominio. 



Il Pianeta si sta scaldando a ritmi insostenibili, e gli eventi meteorologici estremi sempre più forti e frequenti ce lo ricordano tragicamente.
Enormi sono le responsabilità di governi e grandi aziende, ma ognuno di noi può e deve fare qualcosa per contribuire a cambiare l’attuale modello energetico, che ci tiene vincolati ad energie inquinati e costose. Ogni cittadino può installare il proprio impianto fotovoltaico, fare efficienza energetica, oppure diventare membro di una cooperativa 100% rinnovabile.

Ciascuno di noi può e deve essere parte di questa rivoluzione energetica. Scegliere un futuro più economico, pulito e intelligente è alla portata di tutti: scegli l'energia pulita!Ricevi la guida http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Quiz-Solare-in-tante-citta-italiane/

Greenpeace All’avvocato anti PFAS il Nobel alternativo

News - 29 settembre, 2017
Il premio per “aver svelato una storia decennale di inquinamento chimico”
Ci sono i Nobel e poi ci sono i “Nobel alternativi”, ovvero coloro che vengono insigniti del Premio Right Livelihood, che celebra gli artefici e ispiratori del cambiamento e i campioni della giustizia. L’assegnazione è avvenuta pochi giorni fa a Stoccolma, in Svezia. Il premio onorario è andato quest'anno a Robert Bilott per “aver svelato una storia decennale di inquinamento chimico, ottenuto giustizia per le vittime e creato un precedente per un'efficace regolamentazione dell'uso di sostanze pericolose”.

L’avvocato statunitense, una sorta di Erin Brocovich al maschile, in una battaglia legale che è durata 19 anni, ha rappresentato 70.000 cittadini dell ‘Ohio e della Virginia occidentale, la cui acqua potabile era stata contaminata con PFOA (acido perfluorooctanico) dal gigante chimicoDuPont.

Non a caso Bilott è stato invitato mesi fa da associazioni e comitati locali del Veneto come il Gruppo Genitori e Cittadini Attivi STOP PFAS Montecchio, Medicina Democratica, Rete Gas Vicentina e Mamme NO PFAS di Lonigo, insieme a Greenpeace, che si battono contro PFOA e PFAS, a un incontro pubblico che si tiene domenica 1 ottobre a Lonigo (Vicenza), dove la contaminazione da queste sostanze è diventato un grave problema di salute pubblica.

Spero che questo riconoscimento possa contribuire a diffondere la coscienza del bisogno urgente di iniziative per proteggere la nostra acqua potabile e la capacità delle comunità locali di assicurarsi che queste misure siano messe in pratica” ha detto Bilott.

Grazie ad una combinazione di controversie innovative, conoscenze scientifiche e straordinaria perseveranza, ha ottenuto una delle maggiori vittorie per la legge ambientale e la responsabilità aziendale di questo secolo. Ampliando il concetto di azione legale collettiva, Bilott ha avviato uno studio tossicologico di sette anni sulle 70.000 vittime, che ha contribuito in modo significativo alla comprensione scientifica dei rischi per la salute associati ai PFAS. Questa classe di sostanze, che non si distruggono nell'ambiente né nel corpo umano, è oggi presente in tutto il mondo ma in quantità estremamente elevate in alcune aree del Pianeta come parte del Veneto.

In un momento in cui la regolamentazione ambientale è gravemente minacciata e non solo negli Stati Uniti, Bilott ha ottenuto con successo il risarcimento dei suoi clienti e continua a lavorare per una migliore regolamentazione delle sostanze tossiche.

Ole von Uexkull, direttore Esecutivo della Fondazione del Premio Right Livelihood, ha commentato: “Lo scandalo ambientale che Robert Bilott ha svelato non è che la punta dell'iceberg dell'inquinamento globale causato dai PFAS. Grazie al suo indefesso lavoro, il mondo ora sa che questa classe di sostanze chimiche rappresenta una seria minaccia alla salute pubblica in tutto il mondo e richiede urgentemente una regolamentazione”.
 http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Allavvocato-anti-PFAS-il-Nobel-alternativo/

Il parlamento Ue blocca i dipendenti della Monsanto: manca chiarezza sul glifosato

http://www.lastampa.it/2017/09/29/esteri/il-parlamento-europeo-blocca-la-monsanto-manca-chiarezza-sul-glifosato-GvdKufRvaSZqz4m0K9WlnI/pagina.html


La multinazionale di biotecnologie agrarie si era rifiutata di partecipare a un’audizione sulla sostanza contenuta negli erbicidi
Il Parlamento europeo mette al bando Monsanto. I dipendenti e i rappresentanti della multinazionale di biotecnologie agrarie non possono più entrare nell’istituzione comunitaria, su espressa disposizione di tutti i gruppi parlamentari. La decisione senza precedenti è stata presa dalla conferenza dei capigruppo in risposta al rifiuto della compagnia americana di partecipare a un’audizione sul glifosato, sostanza contenuta negli erbicidi utilizzati in agricoltura, e sui cui permessi di vendita l’Ue potrà pronunciarsi già la prossima settimana.  

La commissione Ambiente aveva invitato Monsanto per l’11 ottobre, data dell’audizione, per fare chiarezza sui rischi legati alla salute umana. «Restano molte incertezze nella valutazione del pesticida glifosato», ricorda il co-presidente dei Verdi, Philippe Lamberts. «Monsanto deve affrontare le domande dei parlamentari e non dovrebbe ostacolare il processo di chiarificazione». 

Gli Stati membri dell’Ue devono decidere se rinnovare o meno l’autorizzazione per il commercio del glifosato, la sostanza contenuta negli erbicidi utilizzati in agricoltura e immessa sul mercato per la prima volta proprio da Monsanto con il nome di Roundup.  

L’organizzazione mondiale per la sanità (Oms) lo ha ritenuto potenzialmente cancerogeno, mentre a livello europeo tale rischio non è stato messo in evidenza né nel parere dell’Agenza europea per le sostanze chimiche (Echa), né in quello dell’Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa). Su quest’ultima c’è però il sospetto che la valutazione prodotta si basi su uno studio della Monsanto. Accuse tutte verificare, e per cui era stata organizzata l’audizione in Parlamento. Monsanto ha deciso di non prestarsi a tutto questo, pagando il prezzo di non poter più fare lobby in Parlamento.  

Il bando dei lobbisti di Monsanto si inserisce nel dibattito politico. Il Comitato per piante, animali, alimenti e i mangimi dell’Ue (comitato Paff) si riunirà la prossima settimana per discutere la proposta di estensione decennale dei permessi commerciali del glifosato. Una proposta che vede gli Stati in seno al comitato divisi. Francia, Polonia, Svezia e Lettonia non sarebbero pronti ad accogliere le richieste della Commissione europea, con l’Italia che potrebbe unirsi a questo gruppo di Stati. Le vicende di politica interna, con il processo di formazione di governo in corso, potrebbero non mettere la Germania nella condizione di votare, e la decisione potrebbe allora slittare al 6 novembre.