venerdì 18 agosto 2017

riforma Forestali bocciata IL RICORRENTE I genitori di Amatrice sfollati per il sisma e la rabbia-Rigopiano

UN’ESPERIENZA da specialista tecnico
elicotterista lunga 17 anni. Vincenzo Cesetti,
l’ex forestale passato all’Arma dei carabinieri,
vincitore del primo round al Tar dell’A b r u zzo,
ha 47 anni, è sposato e ha un figlio. Storie nella
storia: è di Amatrice e dalla sua casa di Montesilvano
(Pescara) si vede la valanga del Rigopiano.
Cesetti è passato dal Corpo forestale dello
Stato all’Arma, ma paradosso dei paradossi non
è un “carabiniere forestale”, perché gli elicotteristi
sono passati al Reparto volo dei carabinieri,
assegnato alla base di Pescara. Proprio quegli
hangar in cui, nei giorni di Rigopiano, lo stesso
Cesetti e altri suoi colleghi vivevano la frustrazione
di non poter intervenire in quanto – per
questioni burocratico-tecniche legate al passaggio
dall’ordinamento civile a quello militare
dei carabinieri – i quattro elicotteri nel capan-none erano costretti a terra. Fece scandalo e diventò
virale la fotografia dell’hangar con i velivoli
fermi mentre a poche miglia c’era chi combatteva
contro l’inferno di quella valanga che uccise
29 persone. Pensare che lo stesso Cesetti, di ritorno
da una missione in Sicilia, a fine agosto
2016 si rimboccò le maniche da volontario per
dare supporto ai colleghi in azione ad Amatrice,
suo paese natale, già travolta dalla terribile scossa
del 24. I genitori di Cesetti sono residenti nella
cittadina laziale e quella notte alle 3.36 furono
svegliati dal sisma, la casa di famiglia tremò, fortunatamente
rimase in piedi ma poi come tutte
le abitazioni di Amatrice è stata giudicata inagibile.
I genitori di Cesetti, 70 anni la madre e 76 il
padre, dopo otto mesi passati da parenti, sono
stati sistemati dallo Stato in un albergo a Grottammare,
provincia di Ascoli Piceno, lontana
100 chilometri da Amatrice e 70 dalla casa del
figlio a Montesilvano, Pescara: in attesa dell’a ssegnazione
di una casetta, i celeberrimi moduli
abitativi d’emergenza, i genitori del sovrintendente
Cesetti hanno rinunciato al contributo di
400 euro mensili a testa, accettando la sistemazione
in hotel, per non pesare più su nessuno.
G. CAL.

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