mercoledì 9 agosto 2017

Albina Colella, Unibas, vince causa con Eni La Compagnia petrolifera aveva citato in giudizio la professoressa Colella per diffamazione chiedendole 5 milioni di euro per danni subiti. Il Tribunale di Roma giudica la domanda di Eni infondata e anche temeraria

Il Tribunale Ordinario di Roma, prima  Sezione Civile con sentenza del 19.07.2017 n. 15676/2017 ha dato ragione alla Prof. Albina Colella, docente all’Unibas, rigettando integralmente la richiesta di risarcimento danni per diffamazione promossa da Eni contro professoressa. La Società petrolifera è stata anche condannata per lite temeraria.
Il Tribunale ha così sancito la legittimità dell’informazione scientifica svolta negli anni da Albina Colella, Ordinario di Geologia dell’Università della Basilicata. La vicenda trae origine dalla divulgazione dei risultati della ricerca scientifica della Prof. Colella, sulle acque sotterranee dei suoli agricoli nell’area di Contrada La Rossa di  Montemurro, a ridosso del pozzo di reiniezione di scarti petroliferi “Costa Molina 2” in Val d’Agri.
La diffusione di quei dati aveva indotto Eni ad intentare una causa per diffamazione contro la scienziata.
Il Tribunale di Roma nella sentenza che dà ragione alla Prof. Colella, afferma che “l’art. 21 della Costituzione, che in questa sede trova diretta applicazione, costituisce un pilastro dello stato democratico e della effettiva possibilità per il popolo di esercitare la propria sovranità essendo stato correttamente informato ed avendo potuto conoscere l’opinione degli esperti in relazione ad ogni settore di rilevante interesse sociale o pubblico”.
La Prof. Colella, nell’esprimere soddisfazione per la sentenza, ha dichiarato: “Si è fatta definitiva chiarezza sull’approccio scientifico che ho mantenuto sulla questione, e si è sancito il diritto dei lucani ad essere sempre informati in materia ambientale senza dover subire alcun limite  o condizione”.http://www.basilicata24.it/2017/08/albina-colella-unibas-vince-causa-eni-47599/

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