giovedì 9 marzo 2017

commissione contro le ecomafie, provincia di Latina Audizione (20.2.17) del prefetto di Latina, Pierluigi Faloni  GIUSEPPE DE MATTEIS, Questore di Latina.

Audizione del prefetto di Latina, Pierluigi Faloni.
  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del prefetto di Latina, Pierluigi Faloni, accompagnato da Monica Perna, vice prefetto, e da Giuseppe De Matteis, questore di Latina, che ringrazio per la presenza.
  L'audizione odierna si inserisce nell'ambito dell'approfondimento che la Commissione sta svolgendo sul ciclo dei rifiuti nella regione Lazio.
  Ricordo che la Commissione si occupa degli illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti, alle bonifiche e al ciclo della depurazione delle acque.
  Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta, in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Domani avremo una giornata ulteriormente dedicata al Lazio, perché sul ciclo dei rifiuti ci si è sempre focalizzati sulle vicende romane, che sono sicuramente fondamentali rispetto al ciclo dei rifiuti di Roma, ma sappiamo che la situazione di altri comuni capoluogo presenta altrettante gravità, che non sono state affrontate in maniera approfondita dalle Commissioni d'inchiesta anche delle legislature precedenti.
  Di Latina ci siamo occupati in questa legislatura in particolare relativamente alla discarica di Borgo Montello, che ha una storia complessa, è stata oggetto di alcune indagini e ci sonoPag. 9problematiche di varia natura legate anche alla storia di questo impianto, però sappiamo che c'è una situazione difficile, il fallimento di una società pubblica, situazioni che rendono quel territorio delicato, qualora non lo fosse stato in precedenza.
  Abbiamo già audito il procuratore e credo che lo audiremo anche domani, ma volevamo anche sentire dai prefetti qual è il loro punto di vista rispetto alla situazione del territorio, e magari porre qualche domanda. I prefetti ci fanno quasi sempre un inquadramento generale, segnalandoci i problemi, e, qualora ci siano delle situazioni particolari di cui si occupa la polizia, il questore ce le illustra, per poi raccogliere materiale ed eventualmente fare ulteriori approfondimenti.
  Darei quindi la parola al prefetto di Latina, Pierluigi Faloni, per un inquadramento della situazione nel territorio della provincia.
  PIERLUIGI FALONIPrefetto di Latina. Grazie, presidente, per l'invito, un saluto anche ai membri della Commissione. Premetto che prima di arrivare in Commissione ho avuto modo di approfondire le dichiarazioni di altri auditi in merito alla regione Lazio e alla provincia di Latina. Mi riferisco alle audizioni del procuratore Gasperi e del sostituto Spinelli, del procuratore D'Emmanuele, del capitano dei Carabinieri Cavallo, del generale Buratti, nonché del direttore generale dell'ARPA, del responsabile Indeco, dell'amministratore della Rida Ambiente e del capitano della Capitaneria di porto Meoli.
  Cercherò quindi di dire qualcosa di diverso da quello che hanno detto coloro che mi hanno preceduto, dando un quadro generale della situazione su Latina per il ciclo dei rifiuti, facendo presente che molte di queste notizie saranno sicuramente già a vostra conoscenza, magari anche più approfonditamente, ma per avere un canovaccio condiviso sul quale poter ragionare.Pag. 10
  Partiamo da un presupposto fondamentale: Latina è una provincia particolare, con circa 200 chilometri di costa, confina nella parte nord con Roma, nella parte sud con Caserta. Abbiamo 600.000 abitanti, così come evidenziato dall'Istat, ma per sei mesi gli abitanti arrivano a 2,5 milioni, con una media di persone che risiedono in questo luogo di circa 1-1,2 milioni. Dico questo perché queste evidenze sono proprio nate dai rifiuti, dal consumo dell'acqua e dal consumo di energia elettrica.
  Cosa prevede il piano regionale per la gestione dei rifiuti? Prevede dei sub-ATO, tra i quali il sub-ATO Latina, dove vi sono 28 comuni, cioè ne esclude 5, perché i 5 rimanenti rientrano nel sub-ATO Frosinone, e in più aggiunge nel sub-ATO Latina 2 comuni della provincia di Roma, Anzio e Nettuno, che hanno una popolazione rilevante.
  Cosa prevede e cosa effettivamente esiste attualmente su Latina: prevede 2 impianti TMB di Rida Ambiente ed Ecoambiente, che voi conoscete, nonché due discariche di rifiuti, quelle di Indeco e di Ecoambiente, e 5 impianti di compostaggio. Nella realtà oggi abbiamo solamente in funzione un impianto di TMB della Rida Ambiente nel Comune di Aprilia, le 2 discariche di cui preannunciava le sorti il presidente, quelle di Indeco e di Ecoambiente a Borgo Montello, per il momento non operative, e 4 impianti di compostaggio.
  Vi sono poi 52 impianti attivi autorizzati per quanto riguarda gli impianti di depurazione a Castelforte, Monte San Biagio, Roccasecca dei Volsci e Campodimele. In realtà sono 55, di cui 52 operativi e 3 non autorizzati.
  Le società che effettuano il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti sono 19, hanno un fatturato di circa 400 milioni euro, mentre gli impianti di trattamento rifiuti sono 100 in 19 comuni ed hanno un fatturato similare, cioè sempre 400 milioni di euro.Pag. 11Questi sono i comuni, 19 sui 30 previsti, la maggior parte nelle zone più popolose, anche perché c'è anche una storia su queste zone, cioè Aprilia, Cisterna e Latina, dove sono più concentrati.
  La raccolta dei rifiuti a Latina ammonta a circa 290.000 tonnellate, divisi per indifferenziata con 182.000 tonnellate e differenziata con 103.000 tonnellate.
  Bisogna evidenziare che comunque ci sono dei comuni virtuosi a Latina, quindi non dobbiamo vedere tutto nero su certe situazioni. La raccolta differenziata supera l'88 per cento a Sonnino, Rocca Massima e Campodimele, il 70 per cento Norma, Sabaudia e Castelforte, il 60 per cento Santi Cosma e Damiano, e Sermoneta.
  Tutto questo ovviamente si sposa con una buona situazione imprenditoriale di Latina, nel senso che, nonostante in questi anni ci sia stata una regressione nella nascita di imprese, a Latina aumentano fortunatamente. Come vedete, nell'ultimo trimestre censito c'è un attivo di 365 aziende. Il fatturato di queste aziende ammonta a circa 11 miliardi.
  Cosa fa la prefettura insieme alle forze di polizia per il controllo del territorio? Come sapete, il primo organo nell'attività strategica per poi porre in essere azioni concrete è il comitato ordine e sicurezza pubblica e le riunioni tecniche di coordinamento. In questi due anni da quando sono prefetto ci siamo riuniti ben 65 volte e le nostre idee vengono caratterizzate attraverso strategie poste all'interno di un verbale condiviso da tutti. Questo ci ha consentito di avere un decremento del meno 12 per cento dei reati a livello provinciale e meno 13 per cento a livello di capoluogo, contro il 7 per cento del territorio nazionale.
  Questo si è sostanziato in due anni in 14.337 tra denunciati e arrestati, un'attività che ha visto quindi 150.000 servizi espletati, con 236.000 presenze di personale, 140.000 posti diPag. 12controllo, 590.000 persone identificate, 470.000 mezzi controllati.
  Nel campo dei rifiuti i controlli effettuati sono circa 2.100. Il numero si abbassa comparativamente ai controlli a carattere generale perché, come voi sapete, la specificità dei controlli in materia di rifiuti è fatta solo da determinati appartenenti delle forze di polizia specializzati, quindi il NOE, prima il Corpo forestale dello Stato oggi i Carabinieri Forestale.
  A questi si uniscono i controlli di altri enti come l'ARPA, che ha effettuato 212 controlli sui depuratori, nonché 108 siti oggetto di bonifica nel 2016. Anche sui rifiuti le comunicazioni e notizie di reato sono state 150 e le sanzioni amministrative 103. Tutto questo ha comportato attività ispettive e attività giudiziarie.
  Farò una rapida lettura di quello che abbiamo cercato di sintetizzare. Ad Aprilia ci sono stati sequestri di un'area di circa 2 ettari nella quale si rilevava la presenza di alcuni fusti di ferro interrati, il sequestro di un terreno nel quale è stata accertata la presenza di rifiuti provenienti da operazioni di costruzione, demolizione, asfalto, fresato stradale, guaina bituminosa, metalli ferrosi, traversine, imballaggi in plastica, rifiuti urbani, pneumatici, cavi di plastica.
  Ci sono state denunce a rappresentanti della Cogea per inosservanza del divieto di scarico di acque reflue, o rinvenimenti di fusti di metalli corrosi e coperti da vegetazione, il cosiddetto «interramento». A Gaeta abbiamo avuto il sequestro di un sito per la realizzazione di una discarica abusiva per attività di gestione di rifiuti non autorizzata, così come il sequestro dell'impianto industriale dell'Azzurra Cantieri navali per mancanza di autorizzazione di scarico delle acque reflue.
  A Lenola un deferimento all'autorità giudiziaria di 2 persone per scarico di acque reflue senza autorizzazione, a Prossedi ilPag. 13sequestro di una discarica abusiva, nonché il deferimento dell'ex sindaco per gestione e stoccaggio di rifiuti senza autorizzazione, a Santi Cosma e Damiano il sequestro di un'area per la realizzazione della discarica abusiva di rifiuti specializzati non pericolosi. Nella relazione ho specificato punto per punto...
  LAURA PUPPATO. Stiamo parlando di una piccola area per la discarica privata a Prossedi?
  PIERLUIGI FALONIPrefetto di Latina. Lo cerchiamo subito e glielo leggiamo. Per quanto riguarda le inchieste giudiziarie in materia di rifiuti, a Latina abbiamo avuto l'arresto dell'amministratore delegato di Ecoambiente, Bruno Landi, per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti in provincia di Roma, l'arresto dell'imprenditore Francesco Colucci del gruppo Unendo, società privata di Latina Ambiente, presidente del Consiglio di amministrazione della Daneco Impianti, l'arresto di persone legate al gruppo Green Holding S.p.A., di cui poi vi parlerà anche il questore, gruppo proprietario dell'Indeco, per reati che vanno dal falso ideologico alla frode in pubblica fornitura, alla truffa aggravata e al peculato.
  Abbiamo avuto il sequestro dell'intera discarica di Borgo Montello per il piazzamento dei rifiuti in eccedenza, a Formia un presunto interramento di rifiuti pericolosi nella zona del Penitro, a Minturno un concorso in frode in pubblica fornitura, truffa ai danni dello Stato e violazione in materia ambientale, a Gaeta una presenza di rifiuti speciali all'interno di materiale siderurgico depositato in area del Porto di Gaeta, di cui ha riferito il comandante, a Castelforte l'individuazione di un terreno adibito a discarica, dove vivono stoccati i rifiuti speciali e pericolosi.
  La DDA di Roma ha ipotizzato un traffico organizzato di rifiuti che vede coinvolte alcune aziende della provincia, la CSAPag. 14e Refecta proprio in questi giorni, i controlli presso 16 strutture sanitarie sia a nord che a sud della provincia per immissioni di reflui prodotti nella pubblica fognatura, senza alcun trattamento di depurazione.
  In tutto questo ci sono stati anche degli atti intimidatori nel comune di Castelforte, dove c'è stata un'esplosione di due colpi di fucile contro l'abitazione dell'imprenditore Enrico Giuliano, socio dipendente della società Centro servizi ambienti, la CSA, e della società Tecnoambiente, il 17 ottobre 2014 esplosioni di colpi di fucile contro l'abitazione dell'imprenditore Antonio Giuliano e Maria Assunta Ambroselli, titolari dell'impresa Ambroselli, nel marzo del 2016 l'esplosione di tre colpi di arma da fuoco contro l'abitazione di Enrico Giuliano.
  In sintesi, quindi, le attività che ruotano intorno al settore ambiente sono la gestione e lo stoccaggio di rifiuti non autorizzati, il traffico illecito di rifiuti transfrontalieri, il mancato rispetto della normativa relativa ai rifiuti di apparecchiature elettroniche ed elettriche, l'interramento di fusti di ferro, la realizzazione di discariche abusive e di oasi ecologiche senza autorizzazione, lo scarico di acque reflue senza autorizzazione, l'abbandono incontrollato di rifiuti, le frodi in pubbliche forniture, le truffe ai danni dello Stato, il traffico illecito organizzato di rifiuti, falso ideologico, peculato.
  Mi dicono che l'area di Prossedi che citavo prima è un'area di un ettaro, senatrice Puppato. In tutto questo contesto forse interesserà sapere cosa fa la criminalità organizzata e cosa fa la criminalità organizzata di stampo mafioso. Voi sapete che Latina per la sua posizione geografica e per la sua storia racconta che molte famiglie della criminalità organizzata mafiosa o perché trasferite lì per ordine della magistratura o per altri interessi si sono insediate sul nostro territorio, territorio importante perché ha grandi spazi.Pag. 15
  C'è stata quindi un'attività di riciclaggio importantissimo, sono stati acquistati molti terreni attraverso un'attività di corruzione, dove il gioco di politica, amministratori, singoli imprenditori ha portato ad avere interessi altissimi.
  Quei terreni si sono trasformati in terreni dove era possibile costruire, in terreni dove era possibile impiantare grosse aziende, in terreni liberi da affittare e gestire in maniera diversa. Tra i settori più d'interesse per la criminalità organizzata e anche di stampo mafioso vi sono anche i rifiuti. Il signor questore con cui ci siamo divisi i compiti entrerà nello specifico di determinati collegamenti sulle famiglie, però è ovvio che ci sono famiglie importanti della ’ndrangheta, della camorra, per un periodo anche della mafia. Noi abbiamo distinto questi territori tra nord, centro e sud evidenziando però nello studio come tutti questi territori tra criminalità di camorra, ’ndrangheta e mafia non abbiano prodotto guerre intestine, quindi la capacità di lavorare sul territorio senza causarsi situazioni di blocco di intervento, perché si può verificare che sullo stesso affare illecito possono agire diverse famiglie collegate a diverse etnie di criminalità organizzata di stampo mafioso.
  Cosa succede nei rifiuti? Nei rifiuti è scontato che per la criminalità organizzata di stampo mafioso ci sia un grosso interesse specialmente nei paesi di confine, nel nostro sud pontino, per quanto succede nel territorio casertano. Sul nostro territorio, nonostante le indagini siano tante e l'attenzione nei controlli altissima, non abbiamo in questo momento nessun esponente della criminalità organizzata di stampo mafioso condannato per questo reato, mentre la nostra certezza è che la criminalità organizzata invece ci sia.
  C'è una differenza eclatante tra le due, tra 416 e 416 bis, però continuiamo nella nostra attenzione, perché spesso risultano delle famiglie che compaiono in determinate situazioni diPag. 16indagini. Almeno da quando ci siamo noi, in questi due anni, l'attenzione è comunque stata molto particolare. Speriamo di continuare così e nella prossima audizione, se ci sarà, non di darvi notizie migliori perché stiamo già lavorando bene, ma di avere delle certezze che ci consentiranno di dichiarare certe cose.
  Cosa ha fatto la prefettura con le forze di polizia? In questo periodo abbiamo fatto un'analisi del fenomeno, abbiamo cercato di censirlo, abbiamo elaborato una strategia attraverso il coordinamento delle forze di polizia, unitamente alle specifiche competenze di altri settori. Mi riferisco al comune, alla provincia, alla regione, all'ARPA, che più di noi sono in grado di conoscere la differenza e la pericolosità di un materiale o di un rifiuto, specificità che ci indicano con le loro informazioni e a volte con i loro dubbi.
  Ecco perché avviene che nell'attività di prevenzione e controllo possa capitare una cosa, nell'attività di repressione e investigativa né possa capitare un'altra. La differenza è proprio che il prefetto e il questore sono autorità di pubblica sicurezza, ma non di polizia giudiziaria, e il questore con una recente norma per direttiva del capo della polizia deve riferire sulle indagini di un certo rilievo che possono portare interesse a livello nazionale, quindi ha un'autorizzazione a riferire non il segreto istruttorio, ma qualcosa che possa fornire indicazioni sulle indagini più rilevanti sul territorio.
  Nell'attività di prevenzione nell'ambito del comitato ordine e sicurezza pubblica queste notizie possono essere importanti anche se non conosciute dal prefetto, perché il prefetto può disporre a livello preventivo di fare un'ispezione a Borgo Montello dove magari si stanno facendo altre indagini che per un momento possiamo bloccare o fornire indicazioni e chiPag. 17ignora cosa stia succedendo, dare un'interpretazione che potrebbe essere sbagliata a chi stiamo osservando.
  Il comitato e le riunioni tecniche di coordinamento divengono quindi importanti per far sì che ognuno faccia il proprio lavoro, senza incidere nel lavoro dell'altro. Questo è importante perché questa è la differenza tra l'attività di prevenzione e controllo del territorio e l'attività di repressione posta in essere dalla magistratura per il tramite e per il mezzo della polizia giudiziaria.
  Se mi consente, lascerei la parola al signor questore per entrare nel merito di alcune evidenze giudiziarie.
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Buonasera. Chiaramente sono in condizioni di entrare più nel dettaglio rispetto all'esposizione fatta dal signor prefetto, però mi limiterei in una prima parte a illustrare i meccanismi e poi, se vogliamo andare in profondità, devo entrare necessariamente in secretazione, perché ci sono attività in corso.
  PRESIDENTE. Prima quindi fa la parte pubblica e poi quando lo chiede passiamo in seduta segreta.
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Grazie. Nella parte pubblica mi limiterò a esporre i princìpi generali, come funziona lo smaltimento illecito dei rifiuti nel territorio di Latina. Il punto di partenza, come ha giustamente ricordato il signor prefetto, è questo: quando parliamo di Latina noi parliamo di un territorio relativamente giovane, perché Latina e Aprilia fanno parte delle 147 città di fondazione varate durante il fascismo per la bonifica delle pianure.
  La difficoltà del territorio di Latina è quindi ascrivibile al fatto che ad una popolazione preesistente, che stava nella fascia costiera del sud, al confine con la provincia di Caserta, e nellaPag. 18fascia montana dei Monti Lepini, si è aggiunta una popolazione altrettanto vasta di 300.000 persone dovuta essenzialmente a immigrazione, proveniente da Emilia-Romagna, Veneto e Friuli, e una parte considerevole dovuta anche al cosiddetto «confino di polizia», laddove con la legge n. 1423 del 1956 parecchi boss di ’ndrangheta, mafia e camorra sono stati domiciliati dall'autorità di pubblica sicurezza nel territorio della provincia di Latina.
  Questo ha dato luogo ad una geografia composita e sicuramente interessante di questa provincia, che è unica nella panoramica nazionale. Nella fascia a sud della provincia, il triangolo tra Formia, Gaeta e Minturno, c'è una forte presenza di infiltrazioni camorristiche, che sono ascrivibili a più fattispecie. Essenzialmente la presenza che riscontriamo nella parte della provincia compresa tra Formia e Gaeta è dovuta alla guerra interna al clan dei Casalesi della fine degli anni ’80, che ha comportato l'esilio forzato di alcuni appartenenti a questo clan (nella parte successiva dirò poi quali sono queste persone), che hanno dominato questa zona.
  È da tener presente che, siccome questa era la parte perdente del clan dei Casalesi, la parte vincente aveva ovviamente motivi di conflitto con queste persone, per cui le infiltrazioni camorristiche che hanno riguardato la provincia di Latina dal punto di vista della gestione illecita dello smaltimento dei rifiuti non riguardano questa parte, ma riguardano la parte a nord, quella compresa tra Borgo San Michele e Borgo Montello.
  Nella parte a nord abbiamo invece una presenza relativa di camorra, a parte questo affare dei rifiuti, mentre abbiamo una forte presenza di ’ndrangheta. Questa è dovuta al fatto che Aprilia, che è il quarto centro del Lazio (quasi 80.000 abitanti), è stata fondata negli anni ’30, però è stata distrutta dai bombardamenti alla fine della seconda guerra mondiale. QuestoPag. 19ha visto alcuni muratori appartenenti alla ’ndrangheta interessati in prima persona alla ricostruzione della città, quindi c'è una forte presenza di ’ndrangheta soprattutto ad Aprilia e in parte minima a Cisterna. La ’ndrangheta per adesso sembra non si sia occupata di questo affare nella provincia di Latina.
  Un discorso diverso va fatto per Latina, dove abbiamo una presenza di zingari stanziali, cosiddetti rom, delle famiglie Di Silvio, che sono cugini dei Casamonica, tramite la sorella di Vittorio Casamonica (vedremo i particolari nella parte secretata), che – fino a prova contraria – non si sono mai interessati di questo affare.
  Discorso diverso va fatto per Fondi, dove c'è una presenza storica di ’ndrangheta. Parliamo sempre di personaggi di primissimo piano, quindi non bisogna mai fare l'errore di ritenere che, siccome parliamo del basso Lazio, siano famiglie inferiori rispetto alle famiglie delle terre di provenienza.
  Oggi l'elemento fondamentale ha poco a che vedere con il territorio di Fondi e molto a che vedere con il MOF, il mercato ortofrutticolo, che è una rete economica di interesse internazionale anche per i traffici indotti, essenzialmente il trasporto su gomma che può essere il centro di attenzione per varie forme di criminalità organizzata di stampo mafioso per la veicolazione di cose diverse dalla frutta.
  Ciò premesso, andiamo nello specifico. Bisogna capire che l'area del nord della provincia, quella che si sviluppa tra Borgo San Michele e soprattutto Borgo Montello, ha una vocazione storica per l'interramento dei rifiuti. L'area si chiama Le ferriere perché fin dal XVII secolo c'era un'attività di escavazione, quindi sono vere e proprie cave (la località che oggi si chiama Borgo Montello era la vecchia conca) per estrarre il ferro, con il passare dei secoli si sono formate delle conchePag. 20naturali, delle cave che sembravano quasi invitare chi volesse fare affari.
  C'è anche una situazione geologica particolare: quest'area appartiene ad un'area di terra emersa dove per secoli intorno c'era la palude, che è un terreno che ha forti infiltrazioni di falde acquifere, quindi poco si presta allo stoccaggio dei rifiuti. Tenete presente che, essendo palude, era disabitata, mentre questa è l'unica area emersa ed è destinata alla produzione vinicola.
  Gli interessi della camorra nella zona sono essenzialmente dovuti ad alcune dichiarazioni che abbiamo riscontrato nell'attività di polizia giudiziaria dovuta a collaboratori di giustizia del clan dei Casalesi. Voi sapete che il clan dei Casalesi ha avuto una lunga serie di conflitti interni, in virtù dei quali alcuni perdenti del conflitto sono stati relegati altrove e uno di questi ha sicuramente interessi in quest'area.
  Ho personalmente avuto modo di curare e valutare in un mio precedente incarico (sono stato per quattro anni questore di Frosinone prima di arrivare a Latina) l'attendibilità delle dichiarazioni di Carmine Schiavone, il quale si è sempre rivelato molto sicuro nel parlare della gestione dei rifiuti nella Terra dei fuochi, mentre non è altrettanto sicuro quando parla della gestione dei rifiuti nelle province di Latina e di Frosinone. Si limita a fare delle deduzioni abbastanza circostanziate, con nome e cognome dei referenti del clan in queste due province, e deduce che, se queste persone avevano la disponibilità di terreni, è quasi impossibile, visto qual era il business principale dell'epoca, che in questi terreni non ci fosse uno smaltimento illecito di rifiuti.
  Per quanto riguarda la parte in chiaro io mi limiterei a questo. Diventa molto interessante andare in secretazione aPag. 21studiare come la camorra abbia avuto un ruolo nella gestione di questo traffico.
  PRESIDENTE. Dispongo la disattivazione dell'impianto audio video.
  (La Commissione prosegue in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica).
  LAURA PUPPATO. Ho due domande. La prima è un'informazione per riuscire meglio a comprendere il quadro che ha evidenziato rispetto all'autorità d'ambito e sub-ambito di Latina. Secondo le informazioni che avevamo rispetto alle audizioni fatte l'ATO Latina non era stato ancora materialmente costituito con rappresentanza.
  Volevo capire dal punto di vista istituzionale com'è la situazione oggi dell'ATO Latina rispetto ai 28 comuni, più 2 di Roma, e se ci sono, quindi, organizzazione e riferimento istituzionale.
  Inoltre, mi hanno stupito le 19 società che esercitano il servizio, tra cui ho visto che ci sono la De Vizia e altre. Vorrei capire il frazionismo che si è creato dal punto di vista della legittimità piuttosto che della qualità. Ci sono delle informazioni che è possibile avere? Diciannove è davvero un numero esagerato.
  PIERLUIGI FALONIPrefetto di Latina. La risposta su 19, 20 o 21 gliela fornisco in maniera molto semplice: le informazioni che ho dato oggi sono il risultato delle informative che mi sono state fornite da comune, provincia, regione e ARPA. Loro me le hanno fornite come un fatto assodato.
  Non ho chiesto perché siano 19 e non 18. Per me sono 19. Se ci sarà la necessità di attuare determinate situazioni di controllo giudiziario o non, preventivo o repressivo, si attueranno. Su quelle noi non abbiamo – perlomeno il signorPag. 22questore e le altre forze di polizia non me le hanno fornite – delle evidenze.
  Per quanto riguarda il sub-ATO, anche quello la provincia me l'ha dato come già posto, come piano regionale. È vero che stanno riformando nuovamente il piano, ma oggi non è dato ancora saperlo, perché le notizie sono giornalistiche, o perlomeno io non l'ho visto. Forse hanno fatto solo un'attività di fabbisogno. La regione ha visto quanto effettivamente dovrebbe essere utile al nostro sub-ATO e sta provvedendo in questo senso. È ancora in attività di bozza, da quello che mi hanno riferito.
  LAURA PUPPATO. Rivolgo la domanda relativa alle 19 società al questore, se per caso ci sono informazioni suppletive da darci.
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Questo proliferare di società nella provincia di Latina è dovuto al fatto che obiettivamente il territorio di Latina offre parecchi siti interessanti. Ciò è dovuto all'opera di bonifica della palude, che ha fatto in modo che grossi appezzamenti terrieri facciano capo a poche persone e che non tutte queste proprietà terriere siano suscettibili di destinazione a uso agricolo o di edilizia.
  Diciamo che tutto quello che si poteva fare è stato fatto. Abbiamo avuto il cambio d'uso per anni di terreni agricoli che sono diventati a uso di edilizia. Abbiamo avuto delle grosse coltivazioni. Ricordo che il kiwi è stato impiantato per la prima volta in provincia di Latina e che da ciò derivano dei business colossali.
  Rimangono poi terreni vuoti, che vengono adibiti o a capannoni per ospitare qualcuno, o, come diceva sempre Carmine Schiavone, come posto di rifugio per latitanti. Il vero motivo della straordinaria presenza di ditte specializzate, però, è ilPag. 23fatto che obiettivamente il territorio offre delle aree interessanti da questo punto di vista. Si tratta di un territorio che era disabitato fino a 80 anni fa. La metà della provincia di Latina non esisteva.
  PIERLUIGI FALONIPrefetto di Latina. Tenga conto, onorevole, che nelle relazioni che vi lascerò, anzi che vi ho già dato, c'è questo punto. Anche noi abbiamo evidenziato il fatto che le ditte siano superiori alle esigenze territoriali.
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Sicuramente, tant'è che opera la Green Holding, che è di Milano.
  PAOLA NUGNES. Ho più di una domanda. Innanzitutto volevo sapere se su Gaeta c'è qualche evidenza per il problema del coke che viene stoccato nel porto e poi trasportato. C'erano varie denunce a seguito di quest'attività. Volevo sapere se a voi risulta qualche infrazione.
  Inoltre, volevo chiedere se anche la faccenda dei roghi che avviene nel casertano interessa l'area a sud della provincia.
  Se possibile, visto che si tratta di dati che vi sono stati forniti, vorrei sapere se i 212 controlli sui depuratori hanno dato esiti favorevoli in quest'anno o se ci sono state delle infrazioni.
  PRESIDENTE. Questo, però, lo chiediamo agli organismi e all'ARPA, che sentiamo domani, perché questa è materia loro.
  PAOLA NUGNES. Va bene, allora non questo. Vorrei sapere se i 16 accertamenti, invece, di immissione di reflui illeciti, a vostra conoscenza, hanno usufruito dello strumento della prescrizione e se, quindi, si è provveduto a regolamentare questa infrazione.
  PRESIDENTE. Questa domande riguardano, da un lato, l'indagine della Capitaneria e, dall'altra, la materia dell'ARPA,Pag. 24perché il prefetto, giustamente, ha solo raccolto i dati che gli hanno mandato gli altri. Se li appunti, in modo che domani all'ARPA li chiediamo. Invece, per la questione dei roghi penso possa rispondere.
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Premetto, come ho detto prima, che noi arriviamo a questo tipo di reati non in via diretta, ma in via indiretta. Ci arriviamo perché lavoriamo sulla camorra, più che altro. Poi ci capita di dover affrontare anche queste questioni. Ripeto, tutto parte dalle dichiarazioni dei pentiti e da un'attività strana di monitoraggio del territorio.
  Come Polizia di Stato, non abbiamo la competenza specifica per i reati eco-ambientali. Ci arriviamo tramite la camorra, quando ci occupiamo di camorra, che è la nostra competenza precisa. Di tutto quello che avviene all'interno di Gaeta ho notizie indirette da parte dell'Autorità portuale, che è deputata a vigilare su ciò che avviene all'interno.
  Per quanto riguarda, invece, i roghi, assolutamente no, per un motivo molto semplice. L'ho detto prima. Queste attività si possono fare nei territori in cui c'è il controllo militare del territorio. È chiaro che, se la volante passa e vede un rogo nella provincia di Latina, nei pressi di Aprilia, si interviene sicuramente subito.
  È lo stesso problema per cui storicamente i pentiti di mafia dicono che a Milano è impossibile far sparire i cadaveri bruciandoli con i copertoni, come si fa nelle terre originarie, esattamente perché il rogo attirerebbe l'attenzione delle forze dell'ordine. Quindi, a Milano negli anni Novanta i cadaveri di mafia venivano interrati e non bruciati. È lo stesso motivo.
  PRESIDENTE. Volevo chiedere un paio di cose. Rispetto alle società di spazzamento e raccolta, almeno in altre situazioni,Pag. 25comprese quelle dell’hinterland casertano, ma non solo, anche in Sicilia, trattandosi di attività a basso contenuto tecnologico, perché trattasi non di smaltimento, in questo caso, ma di raccolta e spazzamento, c'è una situazione generale in cui ci viene segnalato che spesso queste società sono infiltrate da componenti della malavita organizzata. Per esempio, ad Anzio e Nettuno ci sono delle segnalazioni di difficoltà di società che avevano avuto l'interdittiva antimafia. Parlo dell'IPI, per intenderci. Non so se adesso l'abbiano ancora.
  Rispetto alle società di spazzamento e di raccolta avete delle situazioni particolari? Avete ravvisato delle situazioni in cui c'è un interesse da parte della malavita organizzata?
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Dobbiamo distinguere il concetto. Da una parte sicuramente in alcune delle società che hanno come ragione sociale lo smaltimento illecito dei rifiuti ci sono interessi della criminalità organizzata, la quale, però...
  PRESIDENTE. Parlo di spazzamento e raccolta, non di smaltimento.
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Sì, sicuramente ci sono interessi, ma proprio l'interdittiva antimafia fa sì che le società stiano molto attente a non mettere delle persone chiaramente collegabili alle associazioni camorristiche. Ripeto quello che ho detto prima: l'attenzione straordinaria che il pentito Carmine Schiavone pone alla scelta dei referenti societari ci dimostra come tutte le organizzazioni, non solo la camorra, stiano attentissime nello scegliere i componenti del Consiglio d'amministrazione. Questo è un dato. Tant'è che, quando la camorra ha interessi in una società, propone una persona che non è mai riferibile all'associazione.Pag. 26
  Pertanto, la risposta è che sicuramente gli interessi ci sono, ma anche che sicuramente sarebbe da ingenui andare a trovare dei precedenti penali tra i componenti del consiglio d'amministrazione.
  PRESIDENTE. Chiedo scusa, nel consiglio d'amministrazione no, ma magari nel personale di bassa qualifica. Abbiamo visto che almeno in alcuni casi si trovano personaggi che magari...
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Capita più spesso tra il personale di bassa qualifica, questo sicuramente l'abbiamo riscontrato, perché comunque il loro mestiere è quello. Occorrono uomini fidati. Il giro è la seconda, terza, quarta fila della criminalità organizzata.
  LAURA PUPPATO. Garantiscono lavoro.
  GIUSEPPE DE MATTEISQuestore di Latina. Su questa questione del lavoro ho la mia idea, nel senso che comunque distruggono lavoro, vengono sottopagati e avvelenano l'economia sana. Ho le mie idee.
  PIERLUIGI FALONIPrefetto di Latina. Signor presidente, in risposta alla sua domanda, noi abbiamo fatto le verifiche su tutte queste società. Non abbiamo emesso interdittiva. Solamente la prefettura di Roma aveva emesso un'interdittiva per Ecocar, per la quale poi, però, un ricorso emesso ha annullato l'interdittiva stessa. Le lascio comunque le due informazioni.
  PRESIDENTE. Non ci sono altre domande. Ci avete fatto un quadro molto esaustivo e preciso e anche fornito molti documenti. Le audizioni testimoniano anche il fatto che spesso anche i media si sono concentrati molto sul capoluogo, suPag. 27Roma, perché è Roma, ma che, in realtà, ci sono altre situazioni in questa regione che probabilmente meritano di essere attentamente monitorate.
  PIERLUIGI FALONIprefetto di Latina. Latina è seconda dopo Roma...
  GIUSEPPE DE MATTEISquestore di Latina. Ritengo solo di dover dire che sicuramente il territorio di Latina, per i motivi storici, geografici e geologici che vi ho esposto, secondo me, merita altrettanta attenzione di quello di Roma.
  PRESIDENTE. Vi ringraziamo e dichiaro conclusa l'audizione. http://www.camera.it/leg17/1058?idLegislatura=17&tipologia=audiz2&sottotipologia=audizione&anno=2017&mese=02&giorno=20&idCommissione=39&numero=0145&file=indice_stenografico

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