giovedì 19 gennaio 2017

Sepolti vivi da terremoto e neve “Un inferno, siamo allo stremo” Scosse in Abruzzo: colpiti gli sfollati, un morto e un disperso. Danneggiati paesi irraggiungibili. Paura per una slavina su un hotel. E il maltempo continua

I soccorsi
A Montereale tutti
nel palazzetto dello
sport. Ad Amatrice
crolla il campanile La scheda
 4 SCOSSE
di magnitudo
superiore a 5,
tra le 10,25 e
le 13,38
hanno avuto
epicentro
nell’area di
Montereale
(L'Aquila), a
20 km da
Amatrice
(Rieti) che
contò oltre
200 dei 300
morti del
terremoto
del 24 agosto
scorso
n QUASI 200
le scosse che
ieri hanno
interessato
le zone
dell’Appennino
abruzzese,
laziale, umbro
e marchigiano
in parte
coincidenti
con quelle
colpite dal
sisma del 26
ottobre 2016 GIAMPIERO CALAPÀ
inviato a Montereale (L’Aquila)
La terra trema ancora,
questa volta è sepolta
dalla neve, tutto è bianco,
una luce accecante:
“Deve essere così l’i nf e r no ”,
sospira Bruno, 88 anni, appena
entrato nel palazzetto dello
sport di Montereale, una sorta
di tendone dove trova riparo
insieme alla moglie e agli altri
cittadini scappati dal centro
del paese, 250 anime, pochi i
bambini, che nel primo pomeriggio
cominciano a essere
trasferite nella struttura di
fortuna. Brandine sul parquet
del campo da basket, saranno
il giaciglio per la notte, intanto
qualche panchina per sedersi
e riposare. Niente di più. Con
le frazioni Montereale arriva
quasi a tremil
a a b i t a n t i
sparsi per le
alture di quest’angolo
di
Abruzzo: l’obiettivo
del
sindaco Mass
i m i l i a n o
G i o r g i è
“ q u e l l o d i
portare al palazzetto quante
più persone possibile”.
BRUNO E GLI ALTRI si sono risvegliati
ieri, sepolti dalla neve,
molti di loro senza corrente
elettrica come nel resto della
regione. Poi, come fulmini, sono
arrivate le quattro scosse di
terremoto, magnitudo sempre
superiore a cinque, con epicentro
proprio sotto i piedi degli
abitanti di Montereale, provincia
de L’Aquila. Onde sismiche
avvertite in tutto il
Centro Italia, Roma compresa,
che hanno ucciso un 83enne,
sotto il crollo della sua stalla
a Castel Castagna (Teramo),
mentre un 60enne è disperso
sotto una slavina a Campotosto,
il paese non distante da
Montereale che guarda col fiato
sospeso alla sua diga costruita
sulla faglia che ha ballato.
Si temono altre vittime
all ’Hotel Rigopiano di Farindola
(Pescara), investito da
un’altra slavina. Ad Amatrice
(Rieti), rasa al suolo dal sisma
di agosto, crolla quel che rimaneva
della chiesa di Sant’Ago -
stino: il campanile; l’esaspera -
zione cresce e il Comitato 3e36
denuncia: “Siamo allo stremo.
In attesa che vengano completate
le aree con le strutture abitative
d’emergenza, la maggior
parte delle persone vive
ancora in alloggi di fortuna autoallestiti:
container, roulotte
e baracche di varia natura. Con
la neve molti sono isolati, senza
acqua e luce. L’a pp r o vv igionamento
di legna, pellet,
bombole e qualsiasi tipo di
combustibile utile al riscaldamento
è resa impossibile dalle
condizioni delle strade”.
Quattro scosse forti e quasi
duecento minori, si balla tutto
il giorno. La prima volta alle
10.25 con una scossa di magnitudo
poco sotto 5. Alle 11.14 la
seconda, più forte: 5.5. Dieci
minuti dopo di nuovo 5.4. A
Montereale è il panico, molti
non riescono neppure ad aprire
la porta per uscire perché la
neve ha ostruito i passaggi. Si
mette in moto la macchina dei
soccorsi. La strada che sale al
centro del paesino è percorribile
soltanto con le catene, dietro
l’ultimo tornante, al lato
della carreggiata ci sono delle
mucche

Nessun commento: