mercoledì 18 gennaio 2017

Ospedale Santa Maria Goretti, pronto soccorso preso d'assalto, afflusso record. Indagine Tiberio, arresti, le turbative d'asta in diretta. Comune di Latina tutti i nomi dei nuovi dirigenti - Latina impianti sportivi i canoni della discordia. Terracina sprechi al Castello condanne pesanti per danno erariale



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Le turbative d’asta in diretta

Sperlonga

Gli indagati intercettati dai carabinieri mentre aggiustano il tiro sui lavori di Villa Prato. Ma la rinuncia della ditta insospettisce Sono stati intercettati mentre pilotavano la gara d’appalto per i lavori di Villa Prato a Sperlonga per un importo di oltre mezzo milione di euro. E’ stata un’indagine in tempo reale quella condotta dai carabinieri che ha portato all’arresto del sindaco di Sperlonga Armando Cusani e di altre nove persone tra imprenditori e professionisti, accusati a vario titolo di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Questa mattina il via con i primi interrogatori di garanzia davanti al gip Giuseppe Cario. Il primo ad essere ascoltato sarà: Nicola Volpe, poi sarà il turno di Mauro Ferrazzano e infine di Massimo Pacini. Domani sarà interrogato in carcere invece Armando Cusani.
Oggi le prime audizioni Domani tocca a CusaniQuesta mattina alle nove il via con i primi interrogatori dell’operazione Tiberio condotta lunedì mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo che ha portato a dieci arresti: in quattro sono finiti in carcere e in sei ai domiciliari per reati che a vario titolo vanno dall’associazione a delinquere alla turbativa d’asta. In manette il sindaco di Sperlonga e poi imprenditori ma anche professionisti. Si parte oggi con l’audizione di Nicola Volpe, mentre per l’interrogatorio di garanzia nei confronti del primo cittadino di Sperlonga Armando Cusani, ci vorrà giovedì mattina alle 10.

Il pericolo sempre attuale della reiterazione 
Quaranta pagine dell’ordinanza di custodia dedicate al sostegno delle ragioni che imporrebbero la permanenza di Armando Cusani in un luogo isolato dal suo universo abituale. Il giudice Giuseppe Cario si spende per tenere il sindaco di Sperlonga in carcere muovendosi sul doppio binario del pericolo di reiterazione e quello dell’inquinamento delle prove. «Ricorre il pericolo concreto ed attuale che Cusani, avvalendosi della carica di sindaco, commetta reati della stessa specie di quelli per i quali si procede» sottolinea il Gip argomentando sul pericolo di reiterazione - «Quando non era sindaco, ed era sospeso per una condanna precedente, ha esercitato una continua e quotidiana ingerenza negli affari comunali impartendo direttive ai dipendenti, imponendo priorità su taluni interessi postergandone altri. Cusani è pronto a reiterare».

La lista dei buoni e cattiviL’Ufficio Tecnico del Comune di Sperlonga era un inferno, un terreno minato: i dialoghi tra due dipendenti, Vincenzo Vigilante e Luca Toscano, a questo proposito sono illuminanti. Da ciò che si dicono emerge con chiarezza il tenore della gestione di Massimo Pacini contaminata a tal punto da ipotesi di corruzione che ne sono turbati gli stessi collaboratori, i quali salvano un solo politico, Joseph Maric, l’uomo che la scorsa primavera è stato ad un passo dal candidarsi contro Armando Cusani con una sua lista ma poi ha desistito. «In questa amministrazione uno solo è pulito e tra poco lo fanno fuori ed è Joseph Maric», dice Luca Toscano a marzo del 2016. Mentre Pacini andava avanti a mazzette da mille a tremila euro e faceva omissioni di atti d’ufficio. E che Maric volesse candidarsi a sindaco lo sapevano quasi tutti in Comune, compreso il dirigente in carica dell’Ufficio tecnico, Isidoro Masi, tra gli arrestati dell’operazione Tiberio. Masi dice in un dialogo intercettato che «non ha interessi con Maric», per lui conta solo Cusani. E siccome Masi è un uomo che guarda al sodo, o meglio agli appalti, non ha nulla da guadagnare a frequentare o, peggio, a sostenere Maric. Infatti dice: «Armando Cusani punto e basta».

Quei Comuni a delinquere
Cresciuta del 74% in tre anni e con un costo stimato di circa 60 miliardi di euro ogni 12 mesi, la corruzione è uno dei grandi mali italiani. Un fenomeno che colpisce piccoli e grandi centri di potere e che, in base all’ultimo Corruption Perceptions Index, l’indice sulla percezione della corruzione da parte di esperto e uomini d’affari, ha visto il Belpaese collocarsi al 61° posto su 168 Paesi, penultima in Europa, dove peggio si è classificata solo la Bulgaria. Sul fronte del malaffare, la provincia di Latina sembra però che stia toccando un ben triste record. Tra Aprilia e il Garigliano sono infatti in preoccupante e costante aumento i Comuni che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati trasformati in comode basi per associazioni per delinquere, di professionisti dell’illecito che sarebbero arrivati a strutturarsi in organizzazione criminale. Non più solo contestazioni di singoli reati a politici e colletti bianchi, ma gli stessi inquadrati come una delle peggiori gang.
Il servizio completo in edicola con Latina Oggi (18 gennaio 2017)

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