venerdì 2 dicembre 2016

DOPO IL REFERENDUM Lorenzin presenta i dati sanitari su Taranto

IL 7 DICEMBRE, cioè dopo il
referendum: gli annunci spesso falsi si
fanno prima, i numeri veri si danno dopo.
È il 7 dicembre, infatti, il giorno scelto
dalla ministra della Salute Beatrice
Lorenzin per presentare i dati di uno
studio sul biomonitoraggio e la salute a
Taranto. La sede del convegno è un aula
dell’Istituto superiore di sanità, a Roma,
contro la richiesta delle associazioni
tarantine e della stessa Asl della città di
presentare quei numeri a Taranto.
Niente da fare: in luogo neutro e in una
sala neutra (e ovviamente in data
neutra).
Scelta sottolineata - non positivamente,
per così dire - da Angelo Bonelli,
portavoce dei Verdi, che alle ultime
comunali si candidò proprio a sindaco di
Taranto: “La ministra Lorenzina
presenterà lo studio su biomonitoraggio
e tossicità degli inquinanti a Taranto a
Roma, nel chiuso di una sala del
ministero della Salute a posti limitati.
Perché a Roma e non a Taranto? Perché il
ministro Lorenzin fugge dal confronto
con la popolazione, con i genitori, con le
associazioni?”.
Ricorda Bonelli che nell’ottobre 2012
l’allora ministro della Salute Renato
Balduzzi si comportò assai
diversamente scegliendo di
presentare in città “lo studio
epidemiologico che confermava i dati
drammatici forniti della Procura di
Tara nto”.
La situazione dell’epoca, peraltro, era
decisamente più complicata: il 26
luglio del 2012, infatti, l’Ilva di
Taranto veniva sequestrata dai
magistrati per disastro ambientale
e sanitario. Denuncia Bonelli:
“Dopo oltre 4 anni abbiamo
avuto ben dieci decreti
‘S a l va - I l va ’ che hanno
sospeso per legge il diritto
alla salute della popolazione
e nulla in termini di bonifiche
e riduzione dell’inquinamento”. Ora, è la
conclusione, il sottosegretario di Palazzo
Chigi, Claudio De Vincenti, “vorrebbe far
credere che i soldi che sono stati
sequestrati ai Riva per riciclaggio e frode
fiscale pari 1,3 miliardi di euro serviranno
per risanare la città: quelle risorse
serviranno solo all’I l va ”.

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