sabato 28 maggio 2016

RIFIUTI DELLA CAMORRA SMALTITI NEL GROSSETANO

L’inchiesta della Dda di Napoli coinvolge anche la Toscana. Oltre 60mila kg di “rifiuti speciali non pericolosi” stoccati illecitamente nell’impianto di compostaggio San Giorgio Agricoltura srl di Sorano, in provincia di Grosseto. La titolare dell’azienda grossetana risulta indagata nel procedimento penale.

Dall’inchiesta dell’antimafia napoletana emerge (fonte quannomepare.blospot.it)
che i rifiuti provenienti dagli scarti delle lavorazioni edili venivano miscelati con la pozzolana, creando mattoni friabili usati per costruire migliaia di abitazioni abusive tra la zona flegrea e quella casertana. Anche il calcestruzzo prodotto dagli emissari del clan camorristico dei Polverino era depotenziato.
Mattoni ottenuti dunque miscelando rifiuti provenienti da scarti di lavorazione edili con pozzolana e calcestruzzo depotenziato per aumentare i ricavi: prodotti friabili e poco sicuri al punto da mettere a rischio la tenuta statica degli edifici. E’ quanto ipotizzato dai magistrati della Direzione antimafia di Napoli. Diciotto le misure cautelari, 39 persone iscritte nel registro degli indagati e sigilli a due cave, nel Napoletano, e sequestro degli impianti e i mezzi. Per tutti l’accusa è traffico illecito di rifiuti svolto in Campania e con terminale anche in altre regioni, tra le quali la Toscana. 
Formalmente i lavori venivano affidati a un’altra ditta, ma in realtà venivano svolti dalla famiglia Liccardi che incassava anche il guadagno. I rifiuti venivano, comunque, eliminati illecitamente: invece di rimuoverli e smaltirli come previsto dall’alveo di via Crocillo, venivano semplicemente sversati sui terreni circostanti e ricoperti di terreno. Nel solo periodo gennaio/settembre 2014, è stato calcolato che gli indagati hanno gestito illecitamente oltre 200mila tonnellate di rifiuti con un conseguente guadagno illecito di svariati milioni di euro. http://www.controradio.it/64506/

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