domenica 29 maggio 2016

PEDALARE GENTE, PEDALARE: elezioni comunali a Pontinia, e le piste ciclabili?

E niente. Alla fine Pontinia, con il suo territorio piatto come un tavolo da biliardo, non avrá mai una sua rete di piste ciclabili utile e sicura. Lo si é capito chiaramente all´ultimo incontro con i candidati alla carica di sindaco: tutti a pontificare su tutto, ma nessuno che abbia tirato fuori un vero piano per la viabilitá: una materia su cui i sindaci possono fare molto senza dover chiedere niente a nessuno. Pontinia ha perso il suo treno. Anzi la sua bici. Si sono buttati migliaia di euro per fare piste ciclabili strette, pericolose, rialzate, inutili e scollegate tra di loro. C´e´qualcosa di profondamente anacronistico nelle idee dei candidati a sindaco riguardo alle bici. E anche nella testa di alcuni cittadini. Intanto al pista ciclabile non é una attrazione turistica o sportiva. La pista ciclabile serve se porta le persone dove vogliono andare in tutta sicurezza. Invece da noi si parla al massimo di un anello intorno il centro urbano collegando tra loro i vari obbrobri nati nel corso degli anni. Al di lá dei salti mortali che stanno facendo i tomboliniani per giustificare quella cosa che hanno costruito in via dei Volsci, quella specie di pista rialzata rappresenta lo schema classico del pensiero dei nostri amministratori: facciamo un pista, facciamola dove non rompe le scatole a nessuno e cosí la faccia é salva e, se avevamo il mare, una bella Bandiera Blu era assicurata. Al contrario, se si vuole veramente fare una pista ciclabile, la si fa su Viale Italia, su Via Napoli, su Via Marconi, su Via Cesare Battisti. Insomma la si fa in centro cittá. Anche perché una volta chiuso il famoso anello, che facciamo? Giriamo intorno Pontinia continuamente per poi lasciare la bici a casa e andare in piazza con la macchina? Un piano ad ampio raggio, come ne aveva parlato anche un magazine locale pubblicando un´idea di un cittadino di Pontinia, sarebbe stato auspicabile. E sarebbe stato coraggioso perché avrebbe dovuto affrontare la temibile rabbia dei commercianti e di quelli che andrebbero in macchina anche nel bagno di casa. Togliere parcheggi e ridurre o modificare le carreggiate avrebbe completamente sbaragliato la nostra arcaica concezione di mobilitá dove tutto si fa in macchina. Ma la macchina non é piú il simbolo della modernitá, anzi e´diventata , come la casa, una mucca da mungere. Se é mancato il coraggio agli attuali amministratori che si ripresentano in blocco, non si vede questa discontinuitá negli altri. Infine ci sono i cittadini, quelli che vedeno come una bestemmia togliere spazio alle 4 ruote a favore della bici,. Attenzione, perché gli amministratori sanno giá come risolvere l´inevitabile caos del traffico: parcheggi a pagamento per tutti. Forse é fanta politica, ma mentre 5 anni fa Tombolillo, che poi vinse, ribadí la sua contrarietá, oggi non ne parla nessuno. E insomma, a pensar male si fa peccato, ma poi ci si azzecca. LO ZAPPO lozappopontino@gmail.com

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