sabato 28 maggio 2016

L’ULTIMO SCHIAFFO...E TRADIMENTO DI STATO ( di A. Zanotelli) MA L’ENNESIMO COLPO DI MANO NON FERMA IL CAMMINO DELL’ACQUA PUBBLICA

Ufficio Stampa Campania Acqua
Il mio voto va rispettato
L’ULTIMO SCHIAFFO...E TRADIMENTO DI STATO ( di A. Zanotelli)
MA L’ENNESIMO COLPO DI MANO NON FERMA IL CAMMINO DELL’ACQUA PUBBLICA
Sono passati cinque anni dai Referendum con cui la grande maggioranza degli Italiani si è espressa in favore della gestione interamente pubblica del servizio idrico. Un risultato, oggi più che mai, messo sotto attacco da scelte legislative che obbediscono solo ai grandi interessi di lobby e affaristi.
Il governo Renzi e il Partito Democratico, con l’appoggio degli alleati centristi e di Forza Italia, stravolge la legge d’iniziativa popolare presentata con oltre 400mila firme, cancellando l’articolo che disciplina i processi di ripubblicizzazione dei gestori e riproponendo nuovamente le norme abrogate dai cittadini.
Con il decreto Madia sui servizi pubblici, inoltre, il governo contraddice completamente la volontà popolare, prevedendo l’obbligo di gestione attraverso società per azioni e reintroducendo in tariffa proprio l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito eliminata dal voto referendario.
Anche in Campania il Consiglio regionale ha approvato la nuova legge sul servizio idrico che espropria i comuni obbligandoli alla gestione associata, facile preda delle multinazionali.
Questi interventi non fanno altro che legittimare la crescente arroganza dei gestori privati, i noti aumenti tariffari da capogiro in cambio di servizi indecorosi e i distacchi selvaggi a danno anche delle famiglie in difficoltà economiche, disabili e anziani, nella regione dove oltre due milioni di cittadini subiscono da tempo le scellerate gestioni privatizzate di aziende colabrodo come Gori, Gesesa, Acquedotti S.c.p.a.
Eppure è noto l’esempio di Napoli, unica grande città ad aver rispettato pienamente i Referendum con la realizzazione dell’azienda speciale ABC – Acqua Bene Comune, come in tante amministrazioni locali si diffonde sempre di più la consapevolezza che l’acqua deve tornare in mano ai cittadini.
Ma il progetto di privatizzazione deve e piò essere ribaltato grazie alla resistenza dei cittadini e all’impegno dei Comitati che sostengono le azioni di ripubblicizzazione dal basso
La dignità non può essere calpestata: siamo convinti che la gestione dell’acqua debba essere pubblica, fuori dal mercato e senza profitti.
Blocchiamo insieme la svendita del bene comune più prezioso!
Napoli 23/5/2016
Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua
https://it-it.facebook.com/pages/Coordinamento-Campano-Acqua-Pubblica/376966949080486
Ufficio Stampa Campania Acqua campaniaqua.stampa@gmail.com 3297745761 – 3296114952
ACQUA
TRADIMENTO DI STATO
Quello che è avvenuto il 21 aprile alla Camera dei Deputati è un insulto alla democrazia. Quel giorno i rappresentanti del popolo italiano hanno rinnegato quello che 26 milioni di italiani avevano deciso nel Referendum del 12-13 giugno 2011 e cioè che l’acqua deve uscire dal mercato e che non si può fare profitto su questo bene. I Deputati invece hanno deciso che il servizio idrico deve rientrare nel mercato, dato che è un bene di “interesse economico”, da cui ricavarne profitto. Per arrivare a questa decisione(beffa delle beffe!), i rappresentanti del popolo hanno dovuto snaturare la Legge d’Iniziativa Popolare (2007) che i Comitati dell’acqua erano finalmente riusciti a far discutere in Parlamento. Legge che solo lo scorso anno (con enorme sforzo dei comitati) era approdata alla Commissione Ambiente della Camera, dove aveva subito gravi modifiche, grazie agli interventi di Renzi-Madia.Il testo approvato alla Camera obbliga i Comuni a consegnare l’acqua ai privati. Ben 243 deputati (Partito Democratico e Destra) lo hanno votato, mentre 129 (Movimento Cinque Stelle e Sinistra Italiana) hanno votato contro. A nulla è valsa la rumorosa protesta in aula dei Pentastellati.
Ora il Popolo italiano sa con chiarezza sia quali sono i partiti che vogliono privatizzare l’acqua, ma anche che il governo Renzi è tutto proteso a regalare l’acqua ai privati. “L’obiettivo del governo Renzi-afferma giustamente R.Petrella- è il consolidamento di un sistema idrico europeo , basato su un gruppo di multiutilities su scala interregionale e internazionale, aperte alla concorrenza sui mercati europei e mondiali, di preferenza quotate in borsa , e attive in reti di partenariato pubblico-privato.” Sappiamo infatti che Renzi vuole affidare l’acqua a quattro multiutilities italiane:Iren, A2A,Hera e Acea. Infatti sta procedendo a passo spedito l’iter del decreto Madia (Testo unico sui servizi pubblici locali) che prevede l’obbligo di gestire i servizi a rete (acqua compresa) tramite società per azioni e reintroduce in tariffa “l’adeguatezza della rimunerazione del capitale investito.” (la dicitura che il Referendum aveva abrogato!) Tutto questo è di una gravità estrema , non solo perché si fa beffe della democrazia, ma soprattutto perché è un attentato alla vita. E’ infatti Papa Francesco che parla dell’acqua come “diritto alla Vita “ (un termine usato in campo cattolico per l’aborto e l’eutanasia). L’acqua è Vita, è la Madre di tutta la Vita sul pianeta. Privatizzarla equivale a vendere la propria madre! Ed è una bestemmia!
Per cui mi appello a tutti in Italia, credenti e non, ma soprattutto alle comunità cristiane perché ci mobilitiamo facendo pressione sul Senato dove ora la legge sull’acqua è passata perché lo sgorbio fatto dai deputati venga modificato.
Inoltre mi appello:
Al Presidente della Repubblica , perché ricordi ufficialmente al Parlamento di rispettare il Referendum;
Alla Corte Costituzionale ,perché intervenga a far rispettare il voto del Popolo italiano;
Alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), perché si pronunci ,sulla scia dell’enciclica Laudato Si’, sulla gestione pubblica dell’acqua;
Ai parroci e ai sacerdoti, perché nelle omelie e nelle catechesi, sensibilizzino i fedeli sull’acqua come “diritto essenziale, fondamentale, universale” (Papa Francesco)
Ai Comuni e alle città, perché ritrovino la volontà politica di ripubblicizzare i servizi idrici come Napoli (Penso a città come Trento, Messina, Palermo, Reggio Emilia..).
Il problema della gestione dell’acqua è oggi fondamentale: è una questione di vita o di morte per noi, ma soprattutto per gli impoveriti del pianeta, per i quali, grazie al surriscaldamento del pianeta, l’acqua sarà sempre più scarsa. Se permetteremo alle multinazionali di mettere le mani sull’acqua, avremo milioni e milioni di morti di sete. Per questo la gestione dell’acqua deve essere pubblica, fuori dal mercato e senza profitto, come sta avvenendo a Napoli, unica grande città italiana ad aver obbedito al Referendum.
Diamoci tutti da fare perché vinca la Madre, perché vinca la Vita:l’Acqua.
Alex Zanotelli
Napoli,25 aprile 2016 https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=879033348873841&id=376966949080486&substory_index=0

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