sabato 30 aprile 2016

Il libro inchiesta sulla morte di Don Cesare Boschin sarà presentato il 7 maggio a Borgo Montello

L'autore Felice Cipriani presenterà la sua opera nel borgo dove si intrecciano affari della camorra e dei casalesi, sullo smaltimento illecito dei rifiuti, come raccontano pagine di cronaca, inchieste e le interviste di Carmine Schiavone, sullo sfondo dell'omicidio del sacerdote.
Nella presentazione di ieri presso il teatro parrocchiale di San Francesco a Latina, Cipriani ha esaminato le varie tesi che potrebbero essere la causa della morte violenta, così come la giornalista Angela Di Pietro che è stata la prima cronista ad accorrere sul luogo dell'omicidio.
Come era prevedibile all'incontro di ieri hanno presentato alcuni residenti nei borghi di Bainsizza e Montello, con gli interventi di Claudio Gatto che ha raccontato diversi momenti e aspetti della personalità e delle attività parrocchiali di don Cesare. Anche Paolo Bortoletto è intervenuto anche con notizie che, per Angela Di Pietro, anche se importanti sono inedite.
Dopo 21 anni dalla morte di don Cesare, secondo quanto appreso, un nipote del Parroco avrebbe firmato la richiesta di accesso agli atti dell'inchiesta e l'intervento di un “pool di esperti” avrebbe accertato che nel fascicolo ci sarebbero ben poche notizie.
Il pool di esperti che comprenderebbe un avvocato e la criminologa che dovrebbero essere presenti il 7 maggio, oltre ovviamente allo stesso Cipriani, Di Pietro e Claudio Gatto continuerà ovviamente il lavoro di approfondimento.
Paolo Bortoletto chiedeva di ampliare questa squadra ripercorrendo le dichiarazioni di Carmine Schiavone che invitava a chiedere a Michele Coppola notizie sulla morte.
Paolo Iannuccelli raccontava delle confidenze dell'aiuto parroco di don Cesare al quale il sacerdote aveva parlato dei suoi timori.
Il professore Donato Maraffino ha ampliato il discorso a tutti gli interventi economici importanti della provincia, dalla centrale nucleare in poi, invitando a rivedere la storia degli ultimi 60 anni che hanno portato industrie e affari che hanno condizionato pesantemente l'intera provincia.

Nelle conclusioni la speranza che nasca una classe dirigente capace, seria, preparata e indipendente dai voleri romani, evitando gli inciuci .

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