martedì 29 marzo 2016

Sbiancamento record per la Grande barriera corallina Ecosistema a rischio, danni seri nella parte settentrionale

Sbiancamento record per la Grande barriera corallina australiana. Gli scienziati della National Coral Bleaching Téskforce lanciano un nuovo allarme dopo le ricognizioni in elicottero delle ultime settimane: quello osservato viene definito come il "peggior evento di sbiancamento mai registrato". Le oltre 500 scogliere con coralli da Cairns alla Papua Nuova Guinea sono praticamente tutte bianche.

Il fenomeno di sbiancamento si verifica quando per effetto delle acque più calde i coralli espellono un'alga fondamentale per il loro nutrimento (che dà loro il colore) andando incontro anche alla morte. Gli scienziati puntano il dito contro il riscaldamento globale, ma tra i fattori che hanno inciso negativamente c'è anche El Nino.

"È stato il viaggio di ricognizione più triste della mia vita", spiega il professore Terry Hughes della task force australiana. "Praticamente senza eccezioni ogni scogliera che abbiamo sorvolato mostrava alti livelli di sbiancamento".

"Abbiamo volato per circa 4 mila chilometri sulle zone più incontaminate della Grande barriera corallina e osservato che solo 4 barriere non sono interessate dallo sbiancamento. Il fenomeno - aggiunge - è molto più grave di quelli osservati nel 2002 e nel 1998". Cosa ancora peggiore, prosegue, "è che non abbiamo ancora trovato il limite meridionale dello sbiancamento". Gli scienziati che stanno conducendo test e osservazioni sottomarine, sottolinea Hughes, "stanno riportando fino al 50% di mortalità fra i coralli 'bianchi'".

L'estate scorsa l'Unesco aveva deciso di non includere la Grande barriera corallina nella "lista nera" dei siti "in pericolo".
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