sabato 31 ottobre 2015

PALMA, DEFORESTAZIONE E ROGHI: INDONESIA PEGGIOR INQUINATORE DEL 2015 (oltre il disastro dei legambientalisti delle centrali a biogas e biomasse)

Gli incendi in Indonesia non sono di certo una novità. Ma dallo scorso luglio la situazione è decisamente peggiorata: oltre 117mila i roghi rilevati dai satelliti, fino a 23 milioni le tonnellate di Co2 emesse ogni mese, 19 vittime accertate, mezzo milione di persone con problemi respiratori, una nube tossica che intossica anche in Malesia e Singapore.
L’anidride carbonica è così tanta perché a bruciare è la torba, ovvero i resti vegetali che sono nel terreno e che contengono 60 miliardi di tonnellate di carbonio, sei volte di più delle emissioni annuali da combustibili fossili di tutto il pianeta. Secondo un’indagine diffusa da Bloomberg quest’anno il paese è diventato il più grande inquinatore al mondo, prima di Cina e Usa.
Colpa di El Niño della siccità eccezionale di quest’anno, la peggiore dal 1997? Anche, ma alle radici del disastro ci sono i decenni di deforestazione e drenaggio del suolo per far spazio alle coltivazioni di palma per estrarne l’olio, usatissimo nell’industria dolciaria (e non solo) di tutto il mondo, di cui l’Indonesia è il primo esportatore. Report ne ha parlato lo scorso 3 maggio, evidenziando anche il rischio di estinzione che corre la popolazione di orangutan, con un’inchiesta girata nel paese asiatico: “Che mondo sarebbe senza…” di Sabrina Giannini.
(30 ottobre 2015)
http://www.report.rai.it/dl/Report/extra/ContentItem-405259cb-c2b7-456e-96bf-4ad5454a355e.html

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