mercoledì 30 settembre 2015

Se questa è democrazia NUOVA COSTITUZIONE: IL GOVERNO PROIBISCE AL SENATO DI VOTARE

Cociancich, il caposcout di Matteo fa il canguro
Con la storia del sondaggio riservato che Alessandra Ghisleri di Euromedia Research, la ricercatrice storica di Berlusconi, ha fatto per gli azzurri simulando un panel sulla mutazione genetica in corso nel Pd: “CON DENIS IL PD SCIVOLA AL TERZO POSTO”.Di Wanda Marra e Fabrizio d’Esposito
C’E’ CHI TRAMA – LA CORTE D I VERDINI AL BAR FA POLITICA TRA VILLE E CORNETTIDi buon mattino tra Camera e Palazzo Madama gli incontri del grande tessitore che ha lasciato Berlusconi per Renzi. DiTommaso Rodano
IO, LEI E LORO. L’editoriale di Marco Travaglio“Come se stare insieme fosse un crimine…”. Il senso del film “Io e lei” è tutto in questa frase di Sabrina Ferilli alla sua compagna ritrovata Margherita Buy. E’ la frase più “politica” di un film “politico” come pochi altri, sebbene la parola politica e i politici, per fortuna del film e degli spettatori, non compaiano mai: o forse proprio per questo.
NUOVI EDITTI – L’INTERVISTA A MASSIMO GIANNINI (BALLARO’): “INIZIA LA CACCIA, RENZI HA LIBERATO I CANI”Il conduttore di Ballarò: “Il premier, con parole meno dure, ha indicato la via, come fece Berlusconi con l’editto bulgaro”. Di Silvia Truzzi
Con un commento di Loris Mazzetti: “E’ TORNATA UN’ARIETTA SQUADRISTA”Petrolini a chi l’aveva fischiato: “Io non ce l’ho con te ma con quelli che ti stanno vicino che nun t’hanno buttato de sotto”. Non ce l’ho col governatore della Campania De Luca per “Rai 3 camorristica”, ma con i suoi compari di partito che prima gli fanno da spalla, poi lo smentiscono “amorevolmente”. Bene fa la Rai a querelare.
ESCLUSIVO – IL JOBS ACT NON FUNZIONA, AUMENTANO SOLO I PRECARIIl primo dato certo è che l’occupazione cresce. L’altro è che a farlo è quasi solamente quella precaria, cioè i contratti a tempo determinato che il jobs act e i generosi incentivi del governo dovevano debellare. Il lavoro autonomo è invece al palo. Di Carlo Di Foggia
RENZI TAGLIA ALTRI DUE MILIARDI ALLA SANITA': “FONDI INSUFFICIENTI”Il premier alla Camera si rimangia le cifre scritte nel Def solo il 18 settembre. Le regioni: “Vuole che aumentiamo i ticket” . Di Marco Palombi
Con un commento di Daniela Ranieri: I MALATI SONO GUFI, SI ACCOMODINO FUORI.Le menti febbrili che compongono la squadra del ministero della Salute – come lo chiamò il governo Berlusconi per il pubblico di Rete 4 – si sono messe al lavoro. Capeggiati dalla diplomata classica Beatrice Lorenzin (Ncd), gli start-upper del nuovo welfare hanno partorito una riforma in cui echeggia lo stile del Renzi 1, quello della Leopolda, luogo immaginifico in cui rampantissimi esperti si riuniscono attorno ai tavoli per partorire idee, slide, linee guida per un avvenire renziano lanciato nei cieli della crescita e della competitività.
ADDIO INGRAO – TRA BELLA CIAO E PARTITO DELLA NAZIONE I SEPOLCRI IMBIANCATI DEI POTENTI E I PUGNI CHIUSILa luna non c’è, c’è il sole, e i pugni chiusi sospingono le note di Bella Ciao verso la bara marrone, macchiata dalla sciarpa rossa di don Gallo e dal caschetto blu degli operai di Terni. È il funerale di un comunista morto a cent’anni, non di solitudine. È il funerale di Pietro Ingrao e sul palco davanti Montecitorio ci sono le sfingi del nuovo Partitone della nazione, mutazione genetica del Pd. Il racconto di Fabrizio d’Esposito
REGISTRAZIONI/2 – MARONI E LA PATURZO: “SE SALTA TOKYO SI VA AL MARE”Proseguiamo nella pubblicazione delle intercettazioni e degli atti che, nella nuova normativa prevista dalla legge delega della maggioranza, potrebbero non esser più pubblicabili. Dopo l’ex ministro Nunzia De Girolamo oggi tocca al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Di Marco Lillo
ESCLUSIVO – TIRRENO POWER: IL SUPERBONUS AI DIRIGENTI INDAGATI PER OMICIDIOLa giunta Toti premia 68 funzionari regionali tutti coinvolti nell’indagine savonese sulla centrale di Vado Ligure on un bonus di 20mila euro.I pm: 440 morti. Di Ferruccio Sansa
FIAT, LA BOMBA USA: “HA MENTITO SUGLI INCIDENTI MORTALI”Tempi duri per Fca in America. Sergio Marchionne si trova ad affrontare il fuoco incrociato dell’agenzia per la sicurezza stradale Nhtsa e dei lavoratori del sindacato United auto workers, che da diversi stabilimenti americani stanno votando “no” all’ultima proposta di contratto collettivo. Di Claire Bal
Con un commento di Ettore Boffano: “QUELLA VECCHIA ALLERGIA AD AMMETTERE I PROPRI DIFETTI”
I GUAI DI FERRERO – IL SIG. “VIPERETTA” E IL PASTICCIACCIO SUANA MALEDETTA. Di Valeria Pacelli
L’INTERVENTO – CHE CI FACCIAMO ANCORA A KABUL? I TALEBANI PRENDONO KUNDUZ, GLI USA LA BOMBARDANO: E NOI?Massimo Fini ci spiega perchè come in Iraq, l’esercito fantoccio messo in piedi dagli Usa è  in difficoltà alla prima prova: I Talebani afgani hanno riconquistato Kunduz. E’ un fatto di grande importanza simbolica e strategica. Kunduz fu la prima città a cadere, con l’aiuto determinante dei tagiki, nelle mani degli invasori occidentali, è cruciale nella via di transito verso il nord dell’Afghanistan ed è la prima città che i Talebani, dopo essersi rimpadroniti dell’intera area rurale del Paese, riescono a prendere.
LE ROTTE DEI PROFUGHI/3 – IO, DIVENUTO AL MASRI, PECORA NEL GREGGE DEI PROFUGHI IN FUGAProsegue il viaggio del nostro inviato Antonio Massari con una famiglia curdo-siriana verso
la Germania, attraversando i Balcani fra tappe forzate e soste interminabili: “Sotto le stelle di Opatovac sono diventato un altro. Mi chiamo Aziz Al Mazri, afgano, nato a Kabul il primo gennaio 1973, non ho documenti e soprattutto: sono una pecora. L’esodo s’è trasformato in transumanza. Siamo migliaia di pecore rinchiuse in questo recinto, che è un carcere transitorio a tutti gli effetti, circondati da cani pastore che indossano la divisa antisommossa e chiariscono, sin dal primo istante, la legge che governa il campo: se resti nel gregge, se non crei problemi, ti sorridono; se esci dal gregge ti ringhiano addosso; se è proprio necessario – è successo ieri – ti menano.
GUERRA FREDDA – PUTIN AIUTA ASSAD SULLA SIRIA. OBAMA: “FERMATI”. Di Valerio CattanoMosca:”Raid contro i ribelli non contro l’Isis”
DOPPIA INTERVISTA – RIECCO FEDEZ E AX, I GEMELLI DEL RAP: UN DISCO E UN TALK.Di Andrea Scanzi e Malcom Pagani
IL COMPLEANNO – GIAMPAOLO PANSA, GLI 80 ANNI DEL CRONISTA CHE CAMBIO’ LA CRONACAScrivo da un paese che non esiste più…”. Stava per compiere 28 anni Giampaolo Pansa, quel 9 ottobre 1963, e chissà se – pensando un incipit immortale sul disastro e i 1.917 morti del Vajont – era anche un po’ consapevole di segnare una “rivoluzione” nel giornalismo italiano. Di Ettore Boffano
IL FILM DA VEDERE – THE MARTIAN, SUL PIANETA ROSSO CON I PIEDI PIANTATI PER TERRADopo le ultime delusioni, Ridley Scott sforna un ottimo film, grazie soprattutto a Matt Damon, astronauta creduto morto e abbandonato. Lo ha visto per noi Federico Pontiggia
A TEATRO NELLA  CAPITALE – PREDATORI SI NASCE MA LA LEGGE DELLO ZOO RISCHIA DI ANNOIARELuca Barbareschi inaugura la nuova stagione del Teatro Eliseo (riaperto) con un’opera spietata e senza redenzione. In sala parterre d’eccezione, che non sempre apprezza lo humor nero. Di Camilla Tagliabue http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/30/in-edicola-sul-fatto-del-1-ottobre-se-questa-e-democrazia/2085179/

Trivelle: Angelo Bonelli (Verdi), referendum è fatto storico Loizzo, si apra confronto nazionale 30 settembre,

"Il fatto che dieci regioni abbiano depositato in cassazione i referendum per fermare le trivellazioni è un fatto storico che dovrebbe spingere il governo ad abrogare le norme sulla trivellazione selvaggia" ha commentato il leader dei Verdi Angelo Bonelli. "L'Italia - continua il co-portavoce del 'Sole che ride' - deve liberarsi dalla morsa del petrolio che è sinonimo di inquinamento e danni all'ambiente e seguire l'esempio di tante nazioni d'Europa che stanno programmando e costruendo un futuro 100% rinnovabile". "Bucare i fondali dei nostri mari per estrarre petrolio non solo è dannoso perché mette a rischio attività importantissime per il nostro paese come turismo e pesca ma è rischia di essere inutile visto che nel nostro paese si produce il doppio dell'energia che si consuma - conclude Bonelli -. Invece di continuare con l'ossessione delle trivellazioni e con politiche energetiche da preistoria industriale il governo rilanci le energie rinnovabili che, negli ultimi anni sono state irresponsabilmente affossate".

Loizzo, si apra confronto nazionale
"Ci sono le condizioni per aprire un confronto nazionale su questo tema così sentito dai territori. Non è una sfida al Governo centrale, ma una mano tesa a collaborare per difendere la bellezza, l'ambiente, l'attrattività turistica delle coste dell'Adriatico e dello Ionio, l'economia marinara, la pesca" sottolinea il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo. "Anche Roma - aggiunge - avrà verificato che è giunto il momento di dare un segnale di attenzione alla straordinaria sensibilità espressa in tante regioni del Paese e che ha visto la Puglia pronunciarsi in maniera chiara e unitaria a favore del referendum abrogativo No triv". "Ritengo - aggiunge - che ci siano i presupposti tecnici e giuridici per l'ammissibilità, sulla quale dovrà pronunciarsi la Corte Costituzionale, dopo l'esame formale da parte della Cassazione. Una volta dato via libera al referendum, riprenderà la nostra campagna per allargare la partecipazione, garantire l'informazione e diffondere la consapevolezza del rilievo di una consultazione popolare che riteniamo fondamentale per difendere i nostri mari e il nostro futuro". "Va in questo senso - conclude - l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale pugliese nella seduta del 29 settembre, che prevede una campagna di sensibilizzazione da promuovere per interessare e informare i cittadini che saranno chiamati alle urne sui quesiti referendari".
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Trivelle: 10 Regioni depositano 6 referendum Contro ricerche entro le 12 miglia e sul territorio 30 settembre

I rappresentanti dei Consigli regionali di dieci Regioni - Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise - hanno depositato in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio. Capofila dell'iniziativa è la Basilicata. I sei quesiti chiedono l'abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo. Questi ultimi si riferiscono alle procedure per le trivellazioni. Su cinque articoli oggetto dei quesiti referendari presentati stamani in Cassazione dai dieci Consigli regionali, è attesa anche la decisione della Consulta che si pronuncerà da gennaio ad aprile sulla questione trivellazioni.

"Chiediamo che non ci siano trivellazioni entro le 12 miglia e che siano ripristinati i poteri delle Regioni e degli enti locali mettendo inoltre i cittadini al riparo dalla limitazione del loro diritto di proprietà perché, ad esempio, un articolo dello 'Sblocca Italia' prevede che per 12 anni sia concesso il permesso di ricerca sui terreni privati alle società estrattrici", spiega il presidente della Basilicata, Pino Lacorazza. "Nella nostra Regione - ha proseguito - abbiamo già la presenza di 70 impianti di trivellazione: non è che siamo affetti dal 'nimby', ossia che non vogliamo 'sporcare il nostro giardino e spostare il problema in quello degli altri, ma crediamo che la politica energetica dell'Italia debba raccordarsi con l'Unione europea, che non può soltanto occuparsi di moneta e burocrazia". Ad avviso di Lacorazza, "più che fare altre trivellazioni, il nostro Paese deve limitare i consumi energetici e arrivare alla piena efficienza energetica costruendo diversamente gli edifici e ammodernando quelli già esistenti". In proposito, Lacorazza ha ricordato i buoni risultati ottenuti con gli "ecobonus, che in questo settore hanno funzionato". "E' la prima volta che dei quesiti referendari sostenuti dai Consigli regionali vengono presentati da dieci Regioni, che rappresentano il doppio del quorum richiesto" ha detto il presidente della Basilicata aggiungendo che "anche la Sicilia e la Lombardia hanno dimostrato di apprezzare la nostra iniziativa e l'Emilia Romagna ha detto 'no' ma Bonaccini ha detto che approva la 'carta anti trivelle di Termoli'".
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Usa: export petrolio, per ambientalisti danneggerebbe natura National Wildlife Federation, servono misure a tutela ambiente 30 settembre

(ANSA) - ROMA, 30 SET - L'abolizione del divieto all'export del greggio in Usa, su cui la settimana prossima voterà la Camera, "non tiene conto delle conseguenze sulla natura: aumentare la produzione di petrolio andrà a degradare ulteriormente oltre 4mila km quadrati di habitat, minacciando le specie a rischio e pregiudicando anche le esperienze di milioni di cacciatori, pescatori e altri amanti dell'outdoor, insieme ai posti di lavoro collegati a queste attività". Lo scrive Collin O'Mara, presidente e ceo della National Wildlife Federation statunitense, in un intervento sul Wall Street Journal in cui chiede al congresso di introdurre misure a tutela della fauna e delle risorse naturali.

O'Mara sottolinea la necessità di investire 1,3 miliardi di dollari all'anno nella conservazione e nel recupero delle specie a rischio di estinzione, e di rinnovare in modo permanente il Fondo per la conservazione della terra e dell'acqua, cui destinare 900 milioni di dollari all'anno.

Accanto a questo, il presidente dell'organizzazione ambientalista chiede un'estensione a lungo termine degli incentivi per le energie rinnovabili e l'imposizione di standard elevati alle compagnie petrolifere, in modo da ridurre il loro impatto sull'ambiente e sulla salute pubblica.(ANSA).
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-25% rifiuti, 73% differenziata, è nuova legge Emilia Romagna Previsti incentivi e disincentivi, verso tariffe puntuali 30 settembre

Ridurre la produzione pro capite dei rifiuti urbani dal 20 al 25% rispetto a quanto prodotto nel 2011; minimizzare il quantitativo di rifiuto urbano conferito in discarica (meno di 150 chilogrammi annui per abitante); a raggiungere almeno il 73% di raccolta differenziata; a riciclare almeno il 70% di alcune materie (carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico). E' quanto prevede la nuova legge dell'Emilia-Romagna sui rifiuti approvata dall'assemblea legislativa.

La legge prevede anche un meccanismo di incentivi e disincentivi partendo dalla cosiddetta 'ecotassa', tributo speciale per il conferimento in discarica, con un aumento del 20% che scatterà dal primo gennaio 2017, per arrivare al percorso che porterà alla 'tariffazione puntuale': entro il 2020 si pagherà in base all’effettivo servizio erogato (i rifiuti effettivamente conferiti) e non più in base ai metri quadri dell’abitazione o al numero dei componenti della famiglia. Il principale criterio di efficienza sul quale valutare i vari sistemi di gestione sarà la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio, premiando i Comuni che invieranno meno rifiuti in discarica rispetto al dato medio regionale. "Forte riconoscimento del lungo percorso democratico e partecipativo alla base di questa legge" è stato espresso dalla relatrice di maggioranza, Lia Montalti (Pd), mentre per il relatore di minoranza, Stefano Bargi (Lega nord), "gli obiettivi della legge sono condivisibili, ma sono forti le perplessità sulle scelte concrete, gli strumenti individuati per raggiungerli".

Chiudendo il dibattito in Aula, iniziato ieri pomeriggio, il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, ha detto che "questa legge non contiene promesse ma precisi impegni, su cui chi amministra verrà giudicato. Si tratta della legge più avanzata fra le Regioni italiane: altrove, ancora si discute sul dove aprire nuove discariche". Quanto agli inceneritori, Bonaccini ha spiegato che "Se la quota della raccolta differenziata posta in legge verrà raggiunta, si comincerà a spegnere dopo il 2020, qualcuno degli otto termovalorizzatori attualmente in funzione". "Grande soddisfazione per il raggiungimento di un risultato importante, di grande innovazione, che porta a compimento un percorso nato dal basso" è stata espressa dall'assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali, Paola Gazzolo.
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Pesca eccessiva di predatori accelera cambiamenti climatici Impatto su catena alimentare con conseguenze su ciclo carbonio 30 settembre,

(ANSA) - ROMA, 30 SET - La pesca eccessiva o l'uccisione dei grandi pesci predatori, tra cui gli squali, può avere un impatto sull'intera catena alimentare marina che si traduce in maggior carbonio rilasciato dal fondo degli oceani. A dirlo è una ricerca pubblicata su Nature Climate Change, che sottolinea così il ruolo dei predatori marini nel contrasto dei cambiamenti climatici.

"Stiamo imparando che la perdita di questi animali potrebbe avere conseguenze di vasta portata sul ciclo del carbonio e, di conseguenza, sulla nostra capacità di contrastare i cambiamenti climatici", ha detto Trisha Atwood, ricercatrice alla Utah State University. Lo studio spiega come al calo del numero di questi predatori corrisponda un aumento delle loro prede (come ad esempio tartarughe, razze e granchi), animali che si cibano di alghe e altra vegetazione marina o costiera, considerata un vero e proprio 'magazzino' di stoccaggio per il carbonio. Alcuni ecosistemi marini e costieri, tra cui le mangrovie e le paludi salmastre, catturano infatti una quantità elevata di carbonio.

"E' sempre più evidente che il declassamento trofico, cioè la perdita sproporzionata di specie nella catena alimentare, può avere effetti negativi sulla capacità di questi ecosistemi di sequestrare e immagazzinare il carbonio", ha detto ancora Atwood.

Lo studio sottolinea come gli ecosistemi costieri 'immagazzinano' circa 25 miliardi di tonnellate di carbonio, pari al 50% del carbonio stoccato a livello globale nell'oceano.

Secondo Atwood, grandi riduzioni della quantità di carbonio che l'oceano trattiene avrà effetti drammatici sui cambiamenti climatici. "Se il carbonio negli habitat costieri venisse rilasciato come anidride carbonica - avverte Atwoood - sarebbe pari a 91 miliardi di tonnellate di anidride carbonica". "Il risultato sarebbe catastrofico, aumentando e peggiorando gli impatti del cambiamento climatico". (ANSA).
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Bank of England, cambi climatici minacciano economia Assicurazioni in prima linea; Carney, momento d'agire è ora 30 settembre,

(ANSA) - LONDRA, 30 SET - I cambiamenti climatici minacciano non solo il futuro del pianeta, ma anche - a medio termine - la stabilita' globale dell'economia. Il monito giunge dall'influente governatore della Bank of England, Mark Carney. Parlando dinanzi a una platea di assicuratori ai Lloyd's di Londra, Carney ha messo l'accento sul moltiplicarsi di eventi meteorologici catastrofici, sottolineandone i costi finanziari, oltre che strutturali e ovviamente di vite umane. Costi rispetto ai quali le assicurazioni rischiano di trovarsi esposte in prima linea. Ha tuttavia aggiunto che la sfida posta oggi come oggi dai mutamenti del clima "impallidisce di fronte a quella che potrebbe arrivare" in futuro. Di qui la responsabilita' della generazione attuale. Il governatore della banca centrale inglese non si e' spinto a tentare spiegazioni scientifiche complessive del fenomeno, ma ha parlato comunque di "prove crescenti" rispetto al ruolo giocato dall'azione dell'uomo. (ANSA).
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Clima: Ue a Onu, successo a Parigi solo se c'è sforzo comune Tusk, Europa determinata a far sì che summit sia una svolta 30 settembre

l successo della conferenza Onu di Parigi e nella lotta ai cambiamenti climatici dipende da "uno sforzo comune". A ribadirlo con chiarezza di fronte all'Assemblea dell'Onu è il presidente dell'Ue, Donald Tusk.

"Negli ultimi giorni e settimane abbiamo ascoltato con grande speranza e soddisfazione gli impegni dei leader nella lotta contro il riscaldamento globale" ha detto Tusk, ricordando che "l'Europa è determinata a far sì che il summit di Parigi sia una svolta". "Con un impegno ad effettuare un taglio del 40% delle emissioni di CO2 rispetto al 1990, l'Europa rimane alla guida di questo processo", ma questa partita "non è una gara sportiva" e "la vittoria è possibile quando ciascuno si muove nella stessa direzione ad un ritmo analogo" ha aggiunto il presidente dell'Ue. "Questo è il motivo per cui invito tutti a prendere parte a questo sforzo comune: senza un accordo globale, gli sforzi isolati dell'Europa non avranno senso. Quello che conta per l'Europa sono gli effetti pratici, non il fervore ideologico" ha concluso Tusk.
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In India 3 bambini chiedono aiuto a Corte Suprema contro inquinamento Hanno tra i 6 e i 14 mesi. New Delhi città più inquinata mondo 30 settembre,

Tre bambini indiani in tenera età hanno presentato attraverso i loro genitori una istanza alla Corte Suprema chiedendo protezione per il gravissimo inquinamento esistente a New Delhi e denunciando la mancanza di azioni concrete da parte delle autorità. Lo riferisce Ndtv. In una iniziativa senza precedenti la denuncia, indica l'emittente, è stata presentata a nome di Arjun Gopal, Aarav Bhandari e Zoya Rao Bhasin, bambini di età fra i sei ed i 14 mesi.

"A New Delhi - si legge nell'istanza - la parte più importante dell'avvelenamento dell'ambiente è dovuta ad oltre 500 milioni di tonnellate di spazzatura che viene bruciata negli Stati attorno alla capitale, a camion inquinanti che viaggiano di notte, alla polvere nelle strade e alle industrie". E se questo non bastasse, si dice infine, "nei mesi di ottobre e novembre le feste di Dussehra e Diwali, celebrate con fuochi artificiali in grande quantità saturano l'aria e accrescono il rischio di gravi patologie polmonari". Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità ormai New Delhi ha strappato a Pechino lo scettro di città più inquinata del mondo. La Corte Suprema esaminerà la denuncia, conclude Ndtv, probabilmente la settimana prossima.
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Greenpeace Le trivellazioni offshore? Ormai piacciono solo a Renzi!

News - 30 settembre, 2015
Dopo l’abbandono dell’Artico da parte di Shell, anche la Croazia lascia le esplorazioni in Adriatico. E da noi?
Il sogno fossile della Croazia è durato poco: dopo poco più di un anno il governo di Zagabria ha dovuto registrare una battuta d'arresto per la ricerca di petrolio sui fondali adriatici, dal momento che i contratti con le compagnie petrolifere assegnatarie dei "lotti" di estrazione non sono stati firmati.
L'intero progetto di sfruttamento intensivo delle risorse di idrocarburi offshore croate è rimandato, almeno sino all'elezione di un nuovo governo, prevista nei prossimi mesi.
Nella sua ultima riunione prima dello scioglimento del Parlamento l'esecutivo croato non ha affrontato la questione trivelle, né avviato un nuovo round per ricevere nuove offerte dalle compagnie petrolifere. Nei mesi precedenti la Marathon Oil e la OMV, titolari di ben sette su dieci delle concessioni nell'Adriatico croato, avevano già rinunciato definitivamente a procedere con i loro piani. E' probabile che anche la INA faccia un passo indietro. Se fosse così l'unico lotto che manterrebbe qualche chance di sfruttamento - in futuro - sarebbe quello assegnato al consorzio ENI e MedoilGas, la stessa compagnia che avviò il progetto Ombrina Mare in Abruzzo.
Crolla così, miseramente, il falso mito del "se lo fanno i nostri vicini, perché non farlo anche noi?", ripetuto in questi mesi dalle lobby petrolifere e dal governo italiano.
La strategia energetica del governo Renzi è sbagliata e procede in direzione ottusa e contraria. Non genera ricchezza, né occupazione, né tanto meno ridurrà la dipendenza energetica dell'Italia.
Nel frattempo sono già dieci i consigli regionali- quelli di Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise - che, avvalendosi per la prima volta nella storia della Repubblica di questa facoltà prevista dalla Costituzione, hanno votato per indire un referendum sullo Sblocca Italia e sul Decreto Sviluppo.
Firma ORA contro le trivelle! http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Le-trivellazioni-offshore-Ormai-piacciono-solo-a-Renzi/

Greenpeace Vittoria! Shell se ne va a mani vuote dall’Artico!

News - 28 settembre, 2015
Dopo un tentativo fallimentare di trivellazione al largo dell’Alaska, il colosso del petrolio annuncia l’abbandono della ricerca di idrocarburi.

Oggi è un gran giorno per l’Artico, ma anche per tutti voi, 7 milioni di persone che hanno scelto di schierarsi a difesa di questa importantissima e fragile regione: con l’abbandono delle perforazioni al largo dell’Alaska Shell rimedia una sonora sconfitta, sia in termini di costi che di reputazione pubblica!


Rendere l’Artico un’area off-limits per le compagnie petrolifere potrebbe essere un’opportunità unica per proteggere in modo permanente la regione, per questo chiediamo l’istituzione di un santuario nelle acque internazionali attorno al Polo Nord.
Shell ha voluto raggiungere l'Artico, ma non è mai stata “sola”: l’abbiamo seguita costantemente per ritardare i suoi piani, monitorando le sue navi, bloccando le sue piattaforme per ore e giorni. I nostri attivisti sono saliti fino a 300 metri di altezza, hanno sopportato il freddo dell'oceano, si sono dedicati anima e corpo a questa missione per mostrare al mondo come la Shell stesse cercando di distruggere la casa degli orsi polari, esponendo l'Artico a sversamenti di petrolio devastanti e irreparabili. Sembrava impossibile vincere questa battaglia, ma con voi al nostro fianco ce l’abbiamo fatta!
Grazie difensori artici!
C'è ancora molto da fare... il nostro obiettivo ora è creare un santuario protetto nelle acque internazionali intorno al Polo Nord: AIUTACI A REALIZZARLO CON UNA DONAZIONE!
Se non lo hai ancora fatto, firma per Save The Arctic! http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Vittoria-Shell-se-ne-va-a-mani-vuote-dallArtico/

Ambiente, Muccino a Renzi: “Lontano da Obama. Sue scelte né moderne né intelligenti”

“Se Obama e il Papa parlano del collasso del pianeta terra, e Renzi si butta sulla lobby del petrolio, c’è…
TV.ILFATTOQUOTIDIANO.IT
30 settembre 2015 | di 

Ambiente, Muccino a Renzi: “Lontano da Obama. Sue scelte né moderne né intelligenti”

“Se Obama e il Papa parlano del collasso del pianeta terra, e Renzi si butta sulla lobby del petrolio, c’è qualcosa che a me non funziona”. Intervistato dal direttore Peter Gomez, il regista Gabriele Muccino boccia senza appello il governo Renzi e la sua politica energetica. Muccino punta il dito contro le concessioni inserite nello ‘Sblocca Italia’ per la ricerca di idrocarburi al largo delle coste italiane. “Ho vissuto in California, dove c’è verso l’ambiente una sensibilità molto più spiccata che in Italia”, spiega il regista (nelle sale con il nuovo film ‘Padri e figlie’, guarda l’intervita), ammettendo che aveva salutato positivamente l’arrivo di questo nuovo esecutivo. “Ma se le cose stanno così ho sbagliato io. Se Renzi sceglie le trivellazioni, allora non è né moderno, né intelligente e la questione Renzi per me non si pone più”

Pontinia museo MAP PROROGA ARTE e TERRITORIO La Venere degli stracci

PROROGA

ARTE e TERRITORIO
La Venere degli stracci 

di Michelangelo Pistoletto

MAP Museo Agro Pontino
Pontinia | Piazza J. F. Kennedy 1

 26 Giugno 2015 - 8 Novembre 2015



a cura di Francesco Saverio Teruzzi, Stefania Crobe, Lorenza Lorenzon


A seguito del successo ottenuto e in attesa di ospitare il Maestro il prossimo 3 Novembre nelle città di Priverno e Pontinia, il MAP ha il piacere di annunciare che
«La Venere degli stracci» resterà eccezionalmente in esposizione fino all’ 8 Novembre 2015



 In linea con la poetica partecipativa dell’artista di fama internazionale Michelangelo  Pistoletto – che il prossimo 3 Novembre sarà ospitato nelle città di Priverno e Pontinia per una doppia riflessione sui temi dell’arte come dispositivo di cambiamento e sulla funzione sociale del museo – e ponendo l’accento sulla necessità di una relazione con il territorio, che ha ispirato la loro comune progettualità, Artivazione, MAP SITI proseguono la loro collaborazione – iniziata con il «Rebirth-day 2013» e con «La Mela del Terzo Paradiso» – e promuovono un nuovo momento di incontro con le realtà locali aperto alla partecipazione della cittadinanza.

Dal 26 Giugno 2015 e fino all’8 Novembre 2015nell’ambito del progetto corale ARTE e TERRITORIO, nato da un’idea di Francesco Saverio Teruzzi – Artivazione, gli spazi del Map Museo Agro Pontino, ospitano l’opera simbolo dell’Arte Povera, la Venere degli stracci diMichelangelo Pistoletto.

Dai quadri specchianti alle performance urbane dello Zoo, gruppo interdisciplinare di collaborazione tra arte, teatro, musica che segna il passaggio dall’oggetto ad un’estetica di relazione, dalla storica esperienza di «Arte povera più Azioni povere» ad Amalfi nel 1968 all’apertura del suo studio a giovani artisti, dalla creazione nel 1998 di Cittadellarte, centro di sperimentazione creativa sulla contemporaneità, fino alle recenti riflessioni sul Terzo Paradiso, la poetica di Michelangelo Pistoletto si contraddistingue per una progressiva «apertura verso l’altro», ponendo l’arte al centro di una trasformazione sociale responsabile.

Analogamente la Venere degli stracci, sottraendosi ad una contemplazione romantica e restituendo dignità ad un materiale di scarto, usato e a volte sciupato, indica il bisogno di un ritorno alla primarietà dei processi creativi e diventa «atto di resistenza» verso la ricchezza artificiosa e il consumo messi in atto dalla cultura dominante.
Realizzata nel 1967, mettendo in contrapposizione l’aulicità dell’arte classica – al Map l’artista mette a disposizione un calco in grande scala della Venere con pomo di Bertel Thorvaldsen – con la realtà del quotidiano – rappresentata simbolicamente da una montagna di stracci – allora come oggi l’opera è espressione di un’arte profondamente radicata nella società, attitudine che da sempre accompagna Pistoletto.

La Venere, arrivata al Museo Agro Pontino priva di stracci, continua ad accogliere i vestiti inutilizzati che i cittadini vorranno donare portando al museo un «pezzo di sé» e diventando così parte dell’opera, che giorno dopo giorno prende forma con il passaggio dei visitatori e con il loro «dono», gesto simbolico e responsabile.
La Venere degli stracci al MAP si fa così temporaneamente tramite di una campagna di solidarietà per la raccolta di indumenti che saranno offerti – al termine della sua permanenza al museo – alla Caritas.

Guidati dalla visione anticipatrice di Michelangelo Pistoletto, le cui opere contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo, Artivazione, Map e SITI, ancora una volta insieme, con la presenza della Venere degli Stracci e un’azione collaborativa e laboratoriale, danno così avvio a una riflessione aperta sull’abito, sull’abitare e sulle abitudini con l’invito all’adozione di modelli di comportamento sostenibile e responsabile, per un’ecologia del pensiero e dello sguardo.




 ARTE e TERRITORIO
La Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto
a cura di Francesco Saverio Teruzzi, Stefania Crobe, Lorenza Lorenzon

MAP Museo Agro Pontino
Pontinia | Piazza J. F. Kennedy 1

26 Giugno 2015 – 8 Novembre 2015
Ingresso libero e gratuito

Dal martedì al venerdì 0re 9.30 – 13.00
sabato ore 16.30 -19.30

Latina, ex ‘nero’ candidato sindaco col Pd. “Per vincere servono voti della destra”

Paolo Galante, ex dirigente di An con legami mai rinnegati con Gabriele Adinolfi, fondatore di Terza Posizione, è l'uomo di punta dei renziani alle primarie per le comunali. Non rinnega il passato, né quelle “sensibilità che mi portavano a condividere percorsi della destra giovanile. Un percorso che non disconosco per la forza e l'entusiasmo con cui l'ho fatto”, spiega l'imprenditore. Claudio Moscardelli, senatore dem: "Doveva essere il nostro candidato unitario, ma il consigliere regionale Enrico Forte ha confermato la sua candidatura" E’ un ex quadro di Alleanza Nazionale, con un passato – mai rinnegato – nell’estrema destra. Imprenditore, gestore di un albergo di lusso spesso usato dal fondatore di “Terza posizione” Gabriele Adinolfi per incontri e presentazioni, Paolo Galante è uno dei due candidati a sindaco per le prossime elezioni comunali di Latina per il Partito democratico, apparentemente diviso sul tema. Il nome è stato proposto dal senatore Claudio Moscardelli, componente della Commissione antimafia, e appoggiato da una buona parte dei quadri del partito, in contrapposizione con il nome proposto dalla corrente avversaria: quello di Enrico Forte, con cui Galante dovrà vedersela alle primarie. Una scelta che lo stesso Moscardelli – candidato perdente per due volte alle amministrative di Latina – giustifica come “il necessario allargamento: ci servono ivoti della destra, altrimenti a Latina il Pd da solo può fare ben poco”. Una scelta “non di sinistra”, spiega il senatore parafrasando Matteo Renzi, per vincere ad ogni costo. Latina – la ex “Littoria” creata in epoca fascista – ha quasi sempre visto l’area della sinistra ex Pci all’opposizione, salvo una piccola parentesi che ormai risale nel tempo. Governata dall’area ex missina e da Forza Italia da sempre, è considerata una sorta di laboratorio politico della destra nel Lazio. Qui sono partite le prime privatizzazioni italiane alla fine degli anni ’90, per il settore dei rifiuti prima e degli acquedotti poi, lasciando spazio ad imprenditori che per anni hanno finanziato il centrodestra italiano. Poi la caduta di Berlusconi, che nel sud del Lazio ha curiosamente coinciso con la nascita dei movimenti dei forconi, fortemente rappresentati nel sud pontino e con saldi legami con la destra populista estrema. Un tonfo che sta aprendo una finestra di opportunità al partito democratico, pronto a prendersi la poltrona di sindaco.
Il centrodestra è poi imploso, con divisioni interne e faide neache troppo silenziose, fino alle dimissioni dell’ultimo sindaco in carica Di Giorgi, esponente di Fratelli d’Italia. Ecco dunque l’opportunità che il Pd attendeva da anni, che ha deciso di giocarsi con l’alleanza con la destra più estrema, che ci tiene a non rinnegare nulla del passato, né quelle “sensibilità che allora mi portavano a condividere percorsi della destra giovanile. Un percorso che non disconosco per la forza e l’entusiasmo con cui l’ho fatto”, ha subito specificato il candidato in pectore del Pd.
La militanza di destra di Galante arriva fino a pochissimo tempo fa: “Era un nostro quadro – racconta a IlFattoQuotidiano.it Giuseppe Mochi, ex segretario provinciale di An – fino a qualche anno fa era il responsabile attività produttive di Alleanza Nazionale di Latina. E’ sempre stato un esponente della destra, anche se non so cosa facesse negli anni ’70”. Seguendo le notizie degli incontri dell’area della destra radicale a Latina si può facilmente intuire i riferimenti culturali e politici del neo candidato del Pd. Nel 2012 partecipò in qualità di relatore ad un evento della rivista Polaris, diretta daGabriele Adinolfi, cofondatore insieme a Roberto Fiore del movimento di estrema destra “Terza posizione”, attivo negli anni ’70. Un evento organizzato insieme all’associazione “Passepartout”, legata alla destra radicale pontina. “E allora? – commenta il senatore Moscardelli – Anch’io ho partecipato ad incontri di Passepartout, non vedo quale sia il problema”. E sempre l’ex leader di Terza Posizione Gabriele Adinolfi ha presenziato – secondo quanto risulta sui siti di riferimento dell’area della destra radicale – ad alcune iniziative politiche organizzate lo scorso febbraio presso l’albergo Foro Appio gestito da Galante. Un rapporto, dunque, ancora stretto.
La metamorfosi – da militante nero a candidato sindaco del principale partito di sinistra del Paese – ricalca in funzione uguale e contraria quella del Pd, che in osservanza alla dottrina renziana (“Se vuoi vincere le elezioni, devi prendere i loro voti“, spiegava il premier il 20 maggio 2013 a Porta a Porta) guarda sempre alla propria destra. “Sono amico con Enrico Forte e Claudio Moscardelli che stimo – scrive nella nota con cui Galante si è presentato agli elettori – che mi hanno chiesto insieme di collaborare a un progetto nuovo di città e non lo hanno fatto chiedendomicredenziali ideologiche, ma la volontà di cambiare insieme la nostra comunità”. “Galante doveva essere il nostro candidato unitario – spiega ancora Moscardelli a IlFattoQuotidiano.it – ma il consigliere regionale Enrico Forte ha confermato la sua candidatura e quindi faremo le primarie con questi due nomi”. Nessun imbarazzo per i legami con la destra? “No, nessuno – risponde Moscardelli – anche perché Galante ha votato Pd nelle ultime elezioni. Il suo nome è stato poi condiviso nel partito a livello regionale”. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/30/latina-ex-nero-candidato-sindaco-col-pd-per-vincere-servono-voti-della-destra/2066390/

Raccolta abiti usati, Antitrust multa Ama Roma. “Fa credere che vadano ai poveri, invece li vende”

Sui cassonetti gialli non era specificato il fine commerciale del servizio. Insieme alla municipalizzata sono stati sanzionati, per un totale di 210mila euro, due consorzi. Uno dei quali coinvolto in Mafia Capitale Facevano credere di raccogliere vestiti usati per beneficenza. In realtà li vendevano. Per questo, l’Antitrust ha sanzionato per 210mila euro complessivi l’Ama (Azienda municipale Ambiente) di Roma e Sol.co e Bastiani, i due consorzi a cui erano stati appaltati i servizi. Nel giugno scorso il presidente della Sol.co, Mario Monge, è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta su Mafia capitale. Nel mirino dei pm di Roma sono infatti finiti, insieme alla gestione dei migranti e agli appalti per il verde pubblico, anche presunti illeciti proprio nella raccolta di abiti usati.
Ad attirare l’attenzione del garante per la concorrenza, che vigila anche sulla pubblicità ingannevole, sono stati i messaggi che comparivano sui cassonetti gialli per la raccolta e sul sito dell’Ama: “I materiali in buono stato saranno recuperati come indumenti”, “grazie per il vostro aiuto”, aiutaci ad aiutare”. Secondo l’Antitrust, le informazioni erano ingannevoli perché la raccolta sembrava fatta per beneficenza mentre venivano omessi ifini commerciali.
Sol.co e Bastiani hanno ricevuto multe rispettivamente per100mila euro e 10mila euro. L’Ama, invece, è stata sanzionata per 100mila euro per non aver controllato l’operato dei due consorzi e per non aver dato informazioni esaustive sul proprio sito. I messaggi ingannevoli sono già stati modificati sia sui cassonetti sia sul web. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/29/raccolta-abiti-usati-antitrust-multa-ama-roma-fa-credere-che-vadano-ai-poveri-invece-li-vende/2079740/

Comuni virtuosi, il caso Seravezza (Lucca): rifiuti zero, “case dell’acqua” e menù bio a scuola. Così i cittadini pagano meno

Il Comune toscano, vincitore del premio Comuni virtuosi 2015, ha avviato progetti e iniziative a tutela dell'ambiente. Ad esempio, ha aperto un ufficio di consulenza gratuito per chi volesse ridurre il consumo energetico, incentivato il porta a porta per la raccolta differenziata e promosso l'uso della bici. Il sindaco Ettore Neri: "Non ci siamo inventati nulla. Abbiamo solo copiato le pratiche degli altri" Per costruire una “società migliore” non servono miracoli o eroi. Ma “tanta volontà e una costanza di ferro”. Parola di un sindaco, Ettore Neri, che da dieci anni amministra un piccolo comune della provincia di Lucca, Seravezza, vincitore del premio Comuni virtuosi 2015. “Non ci siamo inventati nulla, abbiamo osservato cosa facevano le altre città e abbiamo copiato le buone pratiche”. Il cambio di marcia ha riguardato innanzitutto le politiche ambientali. Su una geografia piuttosto complessa, visto che iconfini del paese, con quasi 14mila abitanti, si estendono dalle spiagge della Versilia alle Alpi Apuane, fino a 1500 metri di altezza.
Favorire la bioedilizia e l’utilizzo delle tecnologie a basso impatto ambientale è stato il primo obiettivo, inserito nel regolamento urbanistico di cinque anni fa. Per incentivare la comunità a ricorrere alle fonti di energia rinnovabile (fotovoltaica, eolica, idroelettrica o quella derivante da biomassa) tra le altre cose è stato previsto un bonus aggiuntivo, che consiste nell’incremento della superficie utile lorda in caso diinterventi di edilizia sostenibile fino a un massimo del dieci per cento di quella ammessa. Il Comune ha aperto anche un ufficio di consulenza gratuito per chi volesse ridurre il consumo energetico. E ha istituito una nuova figura, “l’energy manager”, che si occupa dell’efficientamento energetico degliimmobili di proprietà comunali. Intanto sugli edifici pubblici e su tutte le scuole di pianura sono stati installati impianti fotovoltaici. A costo zero per il Comune. “Abbiamo partecipato a un bando regionale – continua il sindaco -, in base a cui una ditta esterna si sarebbe fatta carico dellarealizzazione e della progettazione degli interventi. Oggi possiamo usufruire dell’energia prodotta con ipannelli”. Funzionano con tecnologia led e fotovoltaica anche alcuni lampioni.
Il Comune ha istituito una nuova figura, “l’energy manager”, che si occupa dell’efficientamento energetico degli immobili di proprietà comunali La raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta è stato un altro traguardo raggiunto nel 95 per cento del territorio. Resta esclusa dal servizio soltanto una frazione in collina. Ma presto anche qui spariranno campane e cassonetti dall’arredo urbano. “Grazie al porta a porta i cittadini risparmiano il cinque per cento sulla tassa dei rifiuti” sottolinea il primo cittadino. Oltre 1700 famiglie smaltiscono gli scarti organici e verdi a casa propria attraverso l’uso di bidoni composter e pile diconcime. È il risultato di una campagna per il compostaggio domestico durata sette anni, dal 2006 al 2013.
Il Comune ha aderito, come tante altre città del mondo, alla strategia rifiuti zero, cioè riuscire a trasformare entro il 2020 ogni scarto in una risorsa da riutilizzare. Molti cittadini hanno già eliminato isacchetti di plastica per la spesa e l’hanno sostituita con una borsa di cotone con la scritta “No alla plastica – grazie” realizzata dagli alunni della scuola elementare. L’iniziativa si chiama “Porta la sporta”. Altri due appuntamenti immancabili a Seravezza sono “M’illumino di meno” (la giornata dedicata al risparmio energetico promossa dalla trasmissione Caterpillar di Radio Rai 2) e “Puliamo il mondo” (una campagna di volontariato per la pulizia di parchi, strade, piazze, spiagge, fiumi che si tiene il terzo week end di settembre).
L’amministrazione ha aderito, come tante altre città del mondo, alla strategia rifiuti zero, cioè riuscire a trasformare entro il 2020 ogni scarto in una risorsa da riutilizzare
La ricerca di uno stile di vita ecologico non può prescindere dalla scelta di un mezzo di trasportoecosostenibile. Alla scuola elementare e media è partito il progetto “Piedibus”, il percorso a piedi da casa all’edificio scolastico con l’accompagnamento di un adulto (nonni, genitori o insegnanti). La manifestazione “Bimbimbici” invece serve a promuovere l’uso della bicicletta tra i bambini e i ragazzi per i brevi spostamenti. Un evento per tutti è la “mobility week”, la settimana europea della mobilità sostenibile.
E poi il cibo. Mollare le cattive abitudini a tavola sin da piccoli è cosa buona e giusta. Seravezza ci sta riuscendo alla grande. Due mercati settimanali a chilometro zero della Coldiretti e a scuola mensa con menù biologico e caraffe per l’acqua (al posto delle bottiglie di plastica). Per promuovere l’uso dell’acqua pubblica sono state realizzate delle “case dell’acqua”. Al cittadino interessato viene consegnato un kitcomposto da sei bottiglie con cestino (che costa dieci euro) e delle chiavi per l’erogazione dell’acqua (da dieci euro l’una e all’interno ci sono già tre euro di ricarica pari a 60 litri di acqua). Il prezzo dell’acqua è di cinque centesimi al litro (sia naturale che frizzante). Tradotto: meno plastica e meno Co2 nell’atmosfera.
Due mercati settimanali a chilometro zero della Coldiretti e a scuola mensa con menù biologico e caraffe per l’acqua (al posto delle bottiglie di plastica). Iniziative anche per promuovere l’uso dell’acqua pubblica
Non è finita qui. In cantiere c’è un ecocompattatore per la raccolta di plastica e alluminio. Ilmacchinario (alimentato da pannelli fotovoltaici) riduce la volumetrica di bottiglie Pet e lattine e rilascia uno scontrino da un punto per ogni pezzo introdotto. Con i punti accumulati si potranno avere buoni sconto presso le strutture commerciali convenzionate. Il Comune sta cercando un’azienda a cui affidare il servizio. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/30/comuni-virtuosi-il-caso-seravezza-lucca-rifiuti-zero-case-dellacqua-e-menu-bio-a-scuola-cosi-i-cittadini-pagano-meno/2078096/