sabato 29 agosto 2015

Savona, la cittadella delle rinnovabili: mille ingegneri per le case 'green'

Egeria”, nata due anni fa in collaborazione con il campus di Legino, è una rete di imprese tecnologiche

Per questo ve lo raccontiamo: le eccellenze sono lì, cambiano le nostre città e a volte neanche le conosciamo. Egeria, nata due anni fa in collaborazione con il campus universitario di Savona, è una rete di imprese che unisce una decina di aziende tecnologiche del territorio, ma anche cooperative sociali, per fare innovazione. Una realtà unica nel suo genere in Liguria, che dà lavoro a quasi 100 persone.

L'ultima sfida – che porta la medicina, gli strumenti per esami ed ecografie, direttamente a nelle case dei territori difficili dell'entroterra, a Sassello e dintorni - si chiama Telesalute e sarà presentata domani.

Ma nei progetti di Egeria ("un po' visionari, ma con i piedi per terra e la Panda 4x4 per girare l'entroterra", sorride Campo) c'è molto altro. Intanto c'è "la collaborazione con la scuola edile di Savona – continua – perché oltre a nuovi ingegneri e progettisti, bisogna formare i tecnici di domani, elettricisti e idraulici che sappiano usare i materiali del futuro". È con loro che stanno sperimentando le case di paglia: "Alla faccia dei 3 porcellini, è un materiale molto interessante, dal grande isolamento termico – spiega Campo – Stiamo lavorando su costruzioni con meno cemento, e all'interno dei mattoni, appunto, intercapedini con paglia. Fare innovazione vuole anche dire tornare al passato, riscoprendo materiali come paglia e legno: non ci inventiamo niente, le case antiche erano fresche d'estate e calde d'inverno, e seguendo quegli esempi bisogna tornare a concetti come corretta aerazione, esposizione, isolamento". Poi, il giusto uso dell'energia: "Bisogna creare città ed edifici che non la consumino in maniera esagerata, migliorando quelli in cui viviamo".

Quindi pensare a come produrla. E al campus di Savona Egeria ha creato una 'Smart grid', una rete intelligente che produce costantemente energia alternando diverse fonti rinnovabili: "Oggi alimentiamo il campus, ma domani questo sistema potrebbe essere applicato a fabbriche, condomini, o gruppi di condomini per dividere i costi".

Certo, trasferendo l'innovazione dall'ambito della ricerca a quello della vita reale ci si scontra con la crisi "e con la fine degli incentivi statali, che rendono tutto più difficile: ma si pensi che già isolando a dovere un edificio si risparmia il 30% sulle bollette. Occorre iniziare a pensare che l'autonomia energetica, così come la raccolta differenziata dei rifiuti o gli orti urbani, sono l'unico futuro possibile".

Poi ancora c'è il progetto delle casette della salute (ovviamente in paglia ), presidi medici per i paesi più isolati. Tutte sfide di dimensione locale? "Stiamo creando modelli ma l'obiettivo, perché no, è esportarli". http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/08/28/news/la_storia_egeria_nata_due_anni_fa_in_collaborazione_con_il_campus_di_legino_e_una_rete_di_imprese_tecnologiche-121742733/?ref=HREC1-29

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