venerdì 26 giugno 2015

LOBBY VERDE Legami e affari senza ostacoli Francesco Ferrante (legambiente) e Roberto Della Seta (legambiente) società (di lobbying ambientale) Italia Green

LOBBY VERDE Legami e affari senza ostacoli
 Roma 2024, già oro per Odevaine: amici scelti per l’ambiente Dal Coni 35mila euro in consulenze a Italia Green di Ferrante, già numero 2 nella Fondazione dell’ex funzionario di Veltroni
 MARCO LILLO  
Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, senatori del Pd fino al 2013, sono stati scelti dal Coni come consulenti per gli aspetti ambientali delle Olimpiadi del 2024. La società (di lobbying ambientale) Italia Green della quale sono soci e amministratori alla pari ha ottenuto, senza gara un contratto da 35 mila euro più Iva da parte di una società pubblica (Coni Servizi è al 100 per cento del Ministero Economia e Finanze) “perché si tratta di un valore ‘sotto soglia’”, spiega l’amministratore del Coni Servizi Alberto Miglietta. Il Coni ha pensato che l’ex presidente e l’ex direttore di Legambiente fossero le persone giuste per far digerire i cinque cerchi ai verdi. IL CAMPIDOGLIO ieri ha approvato una mozione bipartisan per le Olimpiadi del 2024. La società scelta per seguire l’aspetto ambientale di Roma 2024, Italia Green, però non aveva un buon biglietto da visita, nel senso proprio del termine, per via della sede: nello studio di Stefano Bravo, arrestato il 4 giugno scorso per i suoi affari con Luca Odevaine. Bravo aveva ricevuto anche una procura per gli adempimenti amministrativi di Italia Green da Ferrante che spiega: “Era il nostro commercialista. La sede è stata spostata”. Ne ll ’informativa del Ros dei Carabinieri del 16 febbraio del 2015 però ci sono un paio di conversazioni poco edificanti di Odevaine con Francesco Ferrante, vicepresidente della Fondazione IntegrAzione dentro i cui uffici era piazzata la cimice del Ros. Il 16 giugno 2014, il presidente di IntegrAzione Odevaine spiegava al vicepresidente Ferrante la gara per il Cara di Mineo che cinque mesi dopo sarà vinta dal raggruppamento capeggiato dalla Cascina grazie a una turbativa secondo i pm. Non sarà rassicurante per il Coni scoprire come Odevaine spiegava a Ferrante, (che non è indagato) la gara ‘finta’di Mineo: “Si sono inventati una figura senza senso per fare due procedimenti separati uno per il reperimento dell’immo - bile che (...) cioè quale pensi che possa essere un altro immobile se l’ambito è quello del consorzio Calatino? Sarà di quei Comuni, non è che ne esiste un altro di immobile. Me fai fa una procedura per prendere in affitto l’immobile e poi la procedura di gara per affidare i servizi quando il proprietario dell’immobile sta in Ati con chi fa i servizi... cioè è chiaro che è finta no?!”. Solo Pizzarotti, alleato con La Cascina, possiede un immobile come quello del Cara di Mineo, spiega Odevaine ecco perché la gara da 100 milioni era finta. Ferrante replica: “Ora è tutto chiaro. Al momento sembravano solo chiacchiere che non riguardavano né me né la Fondazione che non c’entra nulla con Italia Green Srl”. Nell’informativa del Ros dopo questa intercettazione iniziano 120 pagine di omissis. Mentre è riportata la conversazione del 12 maggio 2014 nella quale Odevaine gli spiega il suo piano per la gara di San Giuliano di Puglia: “ho trovato già una persona che la fa per me…Patrizia Cologgi (funzionario della presidenza del consiglio, Ndr) lei la farà, è un soldato”. San Giuliano avrebbe reso alla Cascina più di Mineo: “A San Giuliano con c’è affitto (l’immobile era in questo caso il villaggio donato dagli italiani ai terremotati, Ndr) per cui vuol dire che tu c’hai 10 euro di margine sicuro ... insomma anche se gli chiedo due euro (riferito agli accordi con la cooperativa, basati su un ‘tot’ al giorno per ogni ospite, Ndr) eh comunque diventano 30 mila euro al mese con cui ce mandiamo avanti qua la ... ed è per tre anni qua il contratto!”. La sensazione è che Odevaine volesse spiegare a Ferrante come avrebbe fatto a far guadagnare la Cascina per poi chiedere alla coop ciellina 30 mila euro al mese per mandare avanti la Fondazione. “L’ami - cizia mi ha fatto velo: pensavo che parlasse di compensi per lavori svolti, non certo di mazzette”, spiega Ferrante. Ferrante e Della Seta nel giugno 2013 hanno creato il movimento Green Italia. Nel ‘comi - tato dei cento’ c’era anche Odevaine, proveniente da Legambiente anche lui. Italia Green Srl nasce a marzo 2013. Il nome è simile a quello del movimento ma non hanno nulla a che fare. La società svolge “attività di consulenza e assistenza nel settore ambient ale”. I suoi clienti sono privati, come Parsitalia o Castalia. Ma anche pubblici. Nell’oggetto sociale ci sono anche le “azioni di lobbying per costruire coalizioni bipartisan a favore dei clienti e delle loro iniziative”. © RIPRODUZIONE RISERVATA il fatto quotidiano 26 giugno 2015

Nessun commento: