La città, il giorno dopo l’agguato, appare sotto shock: “Non ci sono dubbi – spiega il sindaco Sandro Bartolomeo, amico dell’avvocato ucciso –, c’è un salto di qualità che spaventa. Sono certo che quest’area del sud del Lazio fosse da tempo toccata da interessi camorristici, per gli investimenti avviati tanto tempo fa, ma è la prima volta che si ricorre all’omicidio. E ha un significato simbolico molto forte, come se ci avessero detto ‘possiamo fare quello che vogliamo’”. Parole ripetute anche ieri mattina nel consiglio comunale straordinario, dedicato alla legalità, che ha visto la presenza dei sindaci di Minturno, Castelforte, Gaeta e Itri e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Sessa Amici. Sui possibili moventi il sindaco prova a ragionare intorno a un’ipotesi: “Stiamo facendo, come amministrazione, una lotta sulle sale con slot machine e Mario Piccolino era molto attento a queste cose sul suo blog. Ci sono tante piste, ma in ogni caso escludo il movente personale, sia per la modalità dell’esecuzione, fredda, in pieno giorno e con volto scoperto, sia per il carattere della vittima, che conoscevo molto bene. Un rompiscatole, non c’è dubbio, ma uno spirito libero che non si fermava di fronte a nulla”.
Nel pomeriggio di ieri il sindaco Bartolomeo ha partecipato ad una riunione convocata dal prefetto di Latina, insieme al procuratore di Cassino Paolo Auriemma. Nel dossier discusso, oltre all’omicidio di Formia, c’era la situazione complessiva del Sud pontino e l’ormai storico radicamento delle mafie. Dal Garigliano fino ad Aprilia, alle porte della capitale. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/31/mario-piccolino-indaga-lantimafia-pista-delle-sale-slot-sullomicidio-di-formia/1734735/