giovedì 28 maggio 2015

L'iniziativa di Carlo Petrini Da Celentano a Fo, con i contadini per correggere Expo

L’APPELLO AI MILANESI PER OSPITARE I 5 MILA AGRICOLTORI DEL MONDO (DI TERRA MADRE) CHE ARRIVERANNO A OTTOBRE
di Gianni Barbacetto
Milano Preparatevi: una folla di giovani contadini, pescatori, artigiani, provenienti da 170 Paesi di tutto il mondo arrive- ranno a Milano. Cinquemila africani, latinoamericani, asia- tici irromperanno sulla scena dal 3 al 6 ottobre: le Nazioni Unite dei contadini. Ci voleva Carlin Petrini, il papà di Slow Food, per trasformare Milano, nell’ultimo mese di Expo, nella vera capitale mon- diale dell’agricoltura e del cibo. “Loro lo producono, il cibo. Rappresentano il futuro ali- mentare del mondo”, racconta al Fatto Quotidiano. Saranno i protagonisti di una edizione speciale di Terra Madre, che dal 2004 ogni due anni riunisce a Torino gli stati generali del pianeta che coltiva e che pro- duce. Gente vera, che lavora davvero la terra, che esce a pe- sca con la sua barca, non capetti o delegati. “È la comunità mondiale del ci- bo”, dice Petrini, che ha fonda- to il movimento e da un decen- nio lo cura come la più cara del- le sue invenzioni. “Terra Ma- dre è una rete. Una rete mon- diale di contadini, pescatori e artigiani che si riunisce di solito in occasionedel Salonetorine- se del Gusto. Quest’anno ab- biamo voluto approfittare di un evento internazionale, l’Expo, per portare a Milano la voce di chi il cibo lo produce. Sarà un’edizione straordinaria, Terra Madre Giovani, fatta da protagonisti tutti sotto i qua- rant’anni”.
LE ASSISE generali di Terra Madresi aprirannoil 3ottobre al Forum di Assago, alla peri- feria di Milano. Nei due giorni seguenti, la città si animerà di decine di workshop sulle buone pratiche in agricoltura, la bio- diversità,le nuoveforme didi- stribuzione, i sistemi per dare di più a chi produce e meno a chi commercia. “Discuteremo an- che del lavoro agricolo fatto nel nostro Paese dagli stranieri: i 10 mila macedoni che coltivano in Piemonte le uve del Barolo, gli indiani sikh che hanno sostitui- to i vecchi b e rg a m i n i nelle stalle dove si raccoglie il latte per fare il Parmigiano Reggiano, i tanti stranieri che al Sud raccolgono i pomodori in condizioni ahimé di quasi schiavitù”. Carlin Petrini è entusiasta co- me un ragazzino di fronte a questa nuova sfida. “Dobbiamo portare a Milano 5 mila giovani che forse non sono mai usciti dal loro villaggio. Per questo abbiamo bisogno anche dell’aiuto dei lettori del Fa t to ”: per raccogliere i fondi per il viaggio; e per accogliere a Mi- lano i contadini e i pescatori del mondo. “Chiediamo ai milane- si di aprire le loro case e ospitare un contadino o un pescatore di Terra Madre. Al nostro appello hanno già risposto, dicendosi disponibili, amici come Moni Ovadia, Lella Costa, Dario Fo, Adriano Celentano, Antonio Albanese, GadLerner, Michele Serra... Anche il sindaco Giulia- no Pisapia (per unirsi: www.we - fe e d t h e p l a n e t .co m eterramadre - g i ova n i @ s l ow fo o d . i t ,ndr)”.
Ma qui Petrini si ferma: “Atten - zione, quella che chiediamo non è beneficenza, ma solida- rietà.La cataloghereinonsotto la voce ‘carità’, ma sotto ‘resti - tuzione’: in Africa noi occiden- tali abbiamo rubato l’impossi - bile”. A questo punto Carlin Pe- trini ti guarda e dice: “Parlerei di diritto al viaggio. In Africa sai quante ne vedono di persone, anche animate dalle migliori intenzioni, che arrivano lì per
aiutarli o per insegnar loro a vi- vere? Poi quelli se ne vanno e loro restano lì. Non possono uscire dalloro villaggio.Sai in- vece che valore ‘politico’ha far venire loro da noi? Avremo 5 mila giovani che fanno un’espe - rienza straordinaria e poi tor- neranno neiloro paesicon una cosa speciale che si chiama au- tostima. Rafforzeranno la rete mondiale e potranno diventare i leader locali di domani”.
il fatto quotidiano 28 maggio 2015 

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