lunedì 26 gennaio 2015

TERRA DEI FUOCHI, E’ SCONTRO DOPO GLI SCREENING TIROIDEI NELLE SCUOLE Mali alla tiroide colpa di Chernobyl?

E’ «rissa» nell’Isde. I comitati: bufala

E’ polemica sulle dichiarazioni dell’oncologo Comella in seno allo stesso Isde-Medici per l’Ambiente. Marfella: «I mali alla tiroide qui sono invece in controtendenza». Il colonnello Angeli: «L’impatto di Chernobyl ebbe ricaduta minore proprio a Napoli»

NAPOLI - Gli screening tiroidei eseguiti gratuitamente nelle scuole da un pugno di medici per l’associazione Atta e il Ccf stanno danno risultati «preoccupanti». All’indomani della pubblicazione dei referti è polemica per l’interpretazione fornita dall’oncologo Giuseppe Comella, medico per l’ambiente dell’Isde , che ha parlato di «possibili conseguenze» del disastro di Chernobyl al CorrMezz. «Il dato dell’incremento delle anomalie tiroidee – ha detto testualmente Comella a Fabrizio Geremicca– non è uno specifico campano o di un particolare territorio. E’ un dato nazionale, lo si riscontra anche al nord. Certamente dipende da fattori di inquinamento ambientale diffuso, che troviamo in varie parti d’Italia, ed è con ogni probabilità anche il residuo dei danni che sono stati provocati dall’esplosione di Chernobyl. Si registrarono incrementi di radioattività anche in Italia. Potrebbero essersi verificate nutazioni nel fenotipo che si sono poi trasmesse anche alle successive generazioni». Dichiarazioni che hanno innescato reazioni in seno alla stessa Isde tra colleghi dell’istituto Pascale, oltre che nei comitati di Terra dei Fuochi. 
Non è Fukushima né il Gariglano, ma è colpa dei russi
Protesta il colonnello dell’Esercito Giampiero Angeli, autore di numerose inchieste sulla Terra dei Fuochi di Castel Volturno, sulla sua pagina Fb: «Certezze scientifiche: come sempre i medici, anche dell’Isde, si contraddicono in nome della cautela. Peccato che in Campania nel 1986 sono stati misurati valori di radioattività tra i più bassi in Italia, come risulta dall’immagine sulla rilevazione della contaminazione causata dalla ricaduta delle ceneri prodotte dall’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl (vedi foto) mentre scarsa considerazione è stata riservata alle confessioni del pentito Vassallo ricordate sulla stampa da un altro medico dell’Isde: “Il pentito di camorra Gaetano Vassallo ha raccontato di aver spalmato come ammendante nelle campagne migliaia di tonnellate di Pcb (policlorobifenili) dichiarazioni importanti perché esistono altri interferenti endocrini: la tiroide, ghiandola endocrina fortemente influenzata dall’ambiente esterno, rappresenta il bersaglio di numerose sostanze interferenti. Non si tratta solo di elementi naturali come lo iodio, ma anche di molecole di sintesi come i Pcb, le diossine; queste sostanze sono fonti di rischio soprattutto nelle fasi più vulnerabili della vita quali la gravidanza e l’infanzia”. Naturalmente basterebbe fare analisi tossicologiche sui bambini affetti da alterazioni tiroidee per fare chiarezza, ma questa è fantascienza. La scienza da trent’anni, in Campania, serve ad occultare più che a chiarire». 
«E’ Chernobyl a dover avere paura di Caserta»
E così scrive invece il dottor Antonio Marfella, oncologo del Pascale e membro dell’Isde-Medici per l’ambiente: «Le alterazioni tiroidee in Campania risultano da tempo in quantita eccessive rispetto al dato nazionale ed europeo. Già nel 2008 i magistrati tentarono un censimento del consumo di ormoni tiroidei in farmacia che dimostrò un eccesso di consumo campano rispetto al Paese. Confrontando poi i nostri dati con quelli europei o persino russi post-Chernobyl, ne viene un eccesso di danno tirodeo nella provincia di Caserta e in crescendo. Ancora, sono ormai molti decenni che per tossici del tipo Pcb, di quelli che hanno sversato per esempio ad Acerra e in Terra dei Fuochi, oltre che alle diossine, vengono attribuiti specifici effetti tireotossici dimostrati sugli animali... Non e’ Caserta a dover avere paura di Chernobyl, i Tir ormai vanno verso Est». 
«Pubblico studi gratuitamente, per il resto chiedete a De Laurentiis»
«A partire da oggi», protesta ancora Marfella, «la mia bacheca Facebook offrirà gratuitamente un servizio di aggiornamento abstracts sui lavori scientifici in tempo reale presi da Nci Pubmed, la biblioteca online di riferimento per gli scienziati non solo medici, tutto sara’ in inglese, liberamente disponibile online ma per chi volesse articoli completi chieda liberamente alla Ssc Calcio Napoli che ha avuto regalati dalla Regione 3.5 milioni di euro per una campagnia di informazione su Terra dei Fuochi, io gia’ faccio troppo gratis, qualcosa del regalo ricevuto lo deve pure cacciare De Laurentis...». Marfella cita ad esempio il Lancet Oncology: «Riassumiamo quindi cosa scrive qui il Lancet, la bibbia internazionale della medicina, sulle conseguenze sulla salute, specie dei bambini, causate dallamonnezza specie industriale e specie scorrettamente smaltita. In sintesi: modifiche funzionali piu’ o meno gravi della tiroide in primis, poi effetti vari tra malformazioni neonatali, specie Snc e urologiche, modifiche psicologiche nel comportamento e nell’umore e diminuite capacita’ funzionali complessive. Di particolare interesse la seguente notazione: “I bambini di eta’ compresa tra gli 8 ed i 9 anni che vivono in città impegnate nello smaltimento o nel riciclo dei rifiuti mostrano nel complesso minori capacità vitali rispetto a bambini della stessa eta’ che vivono in citta’ non coinvolte in processi di smaltimento o riciclo dei rifiuti”. In Campania si tratta invece di stili di vita individuali, genetica e Chernobyl, vero? Vergogna». 
Allarmisti, negazionisti e «fatalisti»
Quello che generalmente denunciano medici per l’ambiente, comitati, e un pugno molto esiguo di medici di base che si pongono il problema degli screening nelle scuole, è un andazzo dell’informazione medica o mediatica mainstream di medio livello che devia palesemente verso una distrazione di massa, quando non in una totale confusione sui temi dell’ambiente e della salute, mentre si compie un rimpallo di responsabilità istuzionali col risultato di una sostanziale inerzia sugli screening sulle comunità di Terra dei Fuochi, sull’impedimento dei roghi tossici o sulla «messa in sicurezza» di siti avvelenati e dalle bonifiche invece tecnicamente impossibili per troppi esperti, cioè su tutte quelle urgenze decretate due anni fa e poi legiferate dal governo centrale per la Campania. Recentemente le polemiche erano per uno studio pubblicato su Science dei ricercatori Bert Vogelstein e Cristian Tomasetti della Johns Hopkins School of Medicine secondo i quali chi si ammala di tumore, in molti casi, sarebbe soltanto «colpito da sfortuna». «Contro la sfortuna venite a Napoli», ha ironizzato sul web il geologo Franco Ortolani anche lui dei comitati: «Due terzi dei tumori sarebbero attribuibili a mutazioni genetiche (ovvero “al caso”) piuttosto che a stili di vita sbagliati. Secondo gli studiosi su 31 differenti tumori, in base alle elaborazioni effettuate con modelli matematici, solo 9 sarebbero connessi agli stili di vita o a difetti genetici e 22 sarebbero da imputare alla sfortuna». Il che, per taluni, suona quasi come un invito ad organizzare una braciata con musica e danze popolari sulla discarica Resit di Giugliano che tanto è il “Cielo” che ci pensa, i veleni nulla possono: è il Fato. 
Foto di bimbi malati, il rimedio è la filosofia
I dati degli screening tiroidei nelle scuole , «preoccupanti» secondo il professor Raffaele Volpe del Cardarelli, capita invece che inneschino un altro genere di polemica apparentemente non pertinente: sulla pubblicazione, da parte del parroco di Caivano don Maurizio Patriciello, delle foto di due bambini ammalati di tumore ricoverati in ospedale, poi commentata sulla stampa da intellettuali specialmente filosofi, chiamati a disquisirne nel merito (dell’opportunità della pubblicazione). Una foto opportunamente schermata dai media che devono tutelare i minori, ma non dal parroco di Terra dei Fuochi che l’ha messa sulla sua pagina Fb. Patriciello ha poi risposto che la foto scattata nel reparto di neurochirurgia del Santobono da una giornalista «è stata fatta con l’autorizzazione dei genitori dei due bambini» e la giornalista Marilena Natale ha prescisato a sua volta: «A. e M. sono due bambini di 8 anni che in una società “normale” avrebbero dovuto conoscersi in un parco giochi invece di incontrarsi negli ospedali... queste famiglie, sole, sono costrette a lottare contro un mostro e persone come don Patriciello sono per loro un sostegno... ai censori professionisti consiglio di andare in visita turistica ai reparti di Oncologia». E ancora don Patriciello sulla sua pagina Fb: «Tina, giovane mamma della bellissima D. volata in cielo due anni fa sempre per lo stesso male, scrive: “Fanno scandalo le foto che raccontano di un dolore dignitoso, foto di bimbi che non hanno avuto il diritto di vivere e invece non fa rumore il sistema viscido e corrotto che ha avvelenato i nostri figli... Gente, indirizzate il vostro sdegno verso ciò che fa davvero rabbrividire e dinanzi ai bimbi alzatevi sempre dalle vostre poltrone e lottate per rendere il loro futuro migliore …”».
© RIPRODUZIONE RISERVATA http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/15_gennaio_26/mali-tiroide-colpa-chernobyl-rissa-nell-isde-comitati-bufala-c2670254-a576-11e4-ba90-c267c7382a44.shtml

di Luca Marconi



Chernobyl, la contaminazione in Italia: valori più bassi a Napoli (clicca per ingrandire)

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