mercoledì 31 dicembre 2014

scandalo spese pazze tempesta nell pd Il presidente ieri in Consiglio: c’erano chiare responsabilità politiche Spese Pd, Zingaretti conferma: «Non li ho voluti ricandidare»

LE PAROLE
«MA I PROCESSI
SI FACCIANO
NELLE AULE
DI GIUSTIZIA
NON QUI
IN REGIONE LAZIO»
DI TONJ ORTOLEVA
Il caso delle spese «pazze
» del gruppo regionale
Pd è finito ieri al
centro del Consiglio regionale
del Lazio che stava
discutendo di Bilancio. Il
consigliere di opposizione
Pino Cangemi ha sollevato
la questione, ottenendo la
risposta del presidente Nicola
Zingaretti. Il quale ha
sostanzialmente confermato
il fatto di esser stato
lui in prima persona a non
aver voluto la conferma
dei consiglieri regionali
della legislatura Polverini
(quelli oggi al centro
dell’inchiesta della Procura
di Rieti per l’uso disinvolto
dei fondi assegnati al
gruppo regionale). Zingaretti
ha parlato di un «evidente
problema politico
emerso già allora».
In apertura di seduta, prima
ancora di affrontare i nodi
relativi al bilancio e alla fiè
nanziaria regionale, il Consiglio
ha affrontato lo scandalo
delle spese pazze del gruppo
Pd tra il 2010 e il 2012.
Citando gli articoli di giornale
fiè
stato Giuseppe Cangemi del
Nuovo centrodestra a porre la
questione. All’epoca consigliere
di maggioranza, Cangemi
ha ricordato come «noi
ci siamo dimessi per nulla,
con un solo consigliere di
quella maggioranza coinvolto
nello scandalo. Qui invece sta
venendo giù tutto. Ricordo il
fiume di sputi che lanciati per
aria, sono ricaduti tutti quanti
su quel Pd, Presidente Zingaretti,
che lei aveva detto che
non candidava qui. Quelli sono
stati tutti eletti al Senato,
protagonisti, le cronache dicono,
di fatti molto gravi e
spiacevoli. Noi su questo non
abbiamo mai detto nulla, per
cultura o per stile, ma io
ricordo quei mascalzoni che
venivano coi cartelli in Aula,
dicendo a noi “ladri, dimettet
ev i ”. Qualcuno, adesso, dovrebbe
vergognarsi». Netta la
replica del presidente Nicola
Zingaretti: «Rispetto all’in -
chiesta aperta, in queste ore,
ed alle notizie che escono sui
giornali, ribadisco che quando
due anni fa posi l’esigenza
di un rinnovamento dei Gruppi
consiliari, lo feci a viso
aperto e utilizzando anche
l’argomento, a mio parere, di
una necessità di rinnovamento,
per la presenza (lo dissi già
allora, due anni fa) comunque
di responsabilità politiche del
Gruppo. La cosa peraltro, che
è agli atti dei giornali, lo
stesso ex Capogruppo Montino
la ammise. Se ora, oltre a
quelle responsabilità politiche,
quindi non fu un rinnovamento
casuale, si aggiungono
anche delle responsabilità di
carattere giudiziario, è giusto
che la giustizia faccia il suo
corso e che i processi si facciano
nelle aule di giustizia,
anche perché credo che nessuno
voglia che si facciano
dentro le aule politiche. La
storia dirà se oltre alle responsabilità
politiche, che io per
primo segnalai rispetto alla
vita di quel Consiglio, ci sia
qualcos’altro. In uno Stato di
diritto è giusto che si vada
avanti con il diritto degli imputati
a difendersi e di coloro
che individuano dei reati a
fare di tutto per portare avanti
il processo».
IL QUOTIDIANO - Martedì 30 Dicembre 2014

4 Latina

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