domenica 28 dicembre 2014

L’Acqua è un Diritto, non una merce

di Comitato Acqua Pubblica Napoli http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/economia/NotizieC_1419360603.htm
COMUNICATO
Il Comitato Acqua Pubblica Napoli, insieme a Padre Alex Zanotelli, e l'IISPA ( Istituto Italiano per gli Studi delle Politiche Ambientali ), essendo oggi stati auditi in  Commissione Affari Istituzionali del Comune di Napoli, per quanto riguarda lo Statuto dell’Azienda Speciale ABC Napoli,
comunicano che:

- si ribadisce il diritto all'acqua e alla partecipazione democratica dei cittadini, e l'importanza di ABC Napoli, come azienda speciale di diritto pubblico.

- è in opposizione ai principi ispiratori ed ai risultati dei referendum 2011, nonché ai nostri, qualsiasi forma di mercificazione delle risorse idriche quali, ad es.: l'imbustamento e la relativa vendita.

- si è contrari alla costituzione di società di capitali e a tutti i meccanismi speculativi ad essa collegati come l'assunzione di partecipazione.
L’Acqua è un Diritto, non una merce.
Nel ringraziare il Presidente Troncone e i Consiglieri  e /o  delegati  presenti, si allega testo delle nostre richieste, già precedentemente  inoltrato alla Presidenza e alla Commissione, auspicando il loro pieno accoglimento.
Napoli, 23 dicembre 2014 
Comitato Acqua Pubblica Napoli
campagna di obbedienza civile 


Al Presidente della Commissione Affari Istituzionali, dott. Gaetano Troncone
Alla Commissione Consiliare Affari Istituzionali del Comune di Napoli
Oggetto: proposte di emendamenti alla proposta di nuovo statuto ABC Napoli.
Le proposte di emendamenti che seguono fanno riferimento ad una versione della proposta di Statuto già parzialmente emendata dalla Commissione in indirizzo contenuta nel file “versione consolidata 9 dicembre”. In sintesi, si tratta di due emendamenti soppressivi e tre aggiuntivi
PROPOSTE DI EMENDAMENTI SULLA BOZZA DI NUOVO STATUTO ABC
Sulla proposta di nuovo statuto dell’ Azienda Speciale ABC Napoli, si propongono i seguenti emendamenti:
  1. All’ art. 4 (oggetto) sopprimere, al secondo comma, la seguente lettera:
d) all’ eventuale imbustamento e alla vendita, in contenitori non inquinanti e a prezzi calmierati, dell’ acqua captata alla sorgente ovvero attinta al serbatoio principale.
Motivazione
Il referendum del giugno 2011, giustamente richiamato nel preambolo della proposta di statuto, s’ è svolto sulla base di una campagna che s’è opposta ad ogni forma di mercificazione dell’ acqua e questo è uno dei significati della pubblicizzazione di questo bene comune.
Inoltre, riteniamo che una simile disposizione non reggerebbe all’ attuale quadro normativo che non vede più il nostro Paese in regime di “economia mista” e, quindi, si verrebbe immediatamente attaccati per la violazione sia delle tanto sbandierate regole europee sulla concorrenza, in particolare, in tal senso, si muoverebbero grosse aziende come la Ferrarelle presente anche in Campania. – Insomma, alla fine si dovrebbe recedere e, nella migliore delle ipotesi si arriverebbe a qualche società mista tradendo ancora una volta il dettato referendario.
  1. all’ art. 5 (territorialità) aggiungere il seguente comma:
In relazione anche alla riorganizzazione su scala metropolitana dei servizi pubblici possono entrare nell’ Azienda anche altri Enti Locali. – A tal fine i Consigli Comunali competenti approveranno modifiche al presente statuto per la modifica dell’ Azienda in senso consortile”.
Motivazione
Già oggi ABC Napoli è una delle maggiori aziende idriche del Mezzogiorno e serve direttamente o indirettamente (Comuni subdistributori) 2 milioni di cittadini distribuiti oltre che nella città di Napoli, nel suo hinterland e nelle Province di Avellino, Benevento e Caserta, quindi, dovrebbe essere naturale affidataria del servizio. – Si ritiene che l’ Azienda Speciale consortile sia il modello gestionale più congruo con la caratteristica di ABC Napoli quale ente di diritto pubblico e sia coerente con l’ organizzazione a livello metropolitano dei servizi. – Le disposizioni di riferimento per la suddetta trasformazione, qualora si rendesse necessaria, sono, com’è noto, contenute nell’ art. 31 del TUEL e nel titolo IX del d.P.R. 902/’86 e l’ art. 1,co. 44, legge n. 56/2014.
  1. all’ art. 36 (pareggio di bilancio e vincolo di destinazione all’ utile d’ esercizio) aggiungere sia nella rubrica dell’ articolo che al co.1, prima di “utile d’ esercizio” l’ aggettivo “eventuale”
Motivazione
Soprattutto in relazione ad un’ Azienda Speciale che gestisce un bene comune, pareggio di bilancio e utile d’ esercizio non possono essere messi sullo stesso piano, ciò, tra l’ altro, sarebbe contraddittorio con altri articoli della proposta di statuto aziendale dove si afferma che “ABC Napoli non ha finalità di lucro e persegue il pareggio di bilancio” (art. 2,co. 2) o “ABC Napoli si conforma alla regola del pareggio di bilancio” (art. 25, co. 2). – Nei citati articoli, molto opportunamente, non compare il riferimento agli utili d’ esercizio.
  1. all’ art. 40 (approvazione degli atti fondamentali) sopprimere, al co.1, la seguente lettera:
f) la costituzione di società di capitali e l’ assunzione di partecipazioni, ferme restando la prevalenza della mano pubblica e la gestione non lucrativa della risorsa idrica;
Motivazione
Non si ritiene che l’ aggiunta della lettera f) sia conforme alla normativa vigente (ex-art. 114 TUEL e 23 d.P.R. n. 902/86) dove tra gli atti fondamentali delle Aziende Speciali non vengono elencate la costituzione di società di capitali e l’ assunzione di partecipazioni.
Più nello specifico, la lettera in questione appare in chiara contraddizione con l’ esito referendario del giugno 2011 e, quindi, con le ragioni costitutive di ABC Napoli diminuendo le differenze tra un organismo di diritto pubblico e una Spa che, invece, per noi debbono restare e vanno valorizzate.
Inoltre, riflette una concezione normativamente superata del concetto di “prevalenza della mano pubblica” (rectiuspartecipazione rilevante) in quanto con l’ art. 20 del “decreto competitività” (d-l n. 91/2014 convertito con modifiche nella legge 11 agosto 2014 n. 116) ha di fatto superato il principio del “one share one vote” con la previsione per le società non quotate (il caso che, allo stato, c’ interessa maggiormente) del voto plurimo con la possibilità di giungere fino a tre voti (si veda in proposito la modifica all’ art. 2351 del codice civile). - Ciò significa che basterebbe una piccola modifica statutaria, con la previsione di avere anche azioni a voto plurimo, che si potrebbero ribaltare i rapporti percentuali di partecipazione tra pubblico e privato. – Naturalmente col perdurante clima d’ accerchiamento di ABC Napoli le pressioni per introdurre la suddetta modifica statutaria aumenterebbero una volta aperto lo spiraglio della possibile costituzione di Società di capitali da parte dell’ Azienda Speciale e così avremmo il concreto pericolo di svuotamento della stessa. – Sul fatto che l’ ipotesi in questione non sia affatto peregrina basti seguire il dibattito che s’è aperto in queste settimane tra i soci pubblici di HERA Spa proprio sull’ utilizzo di queste azioni speciali per mettere quote sul mercato per scendere ad una quota pubblica del 35%.
  1. All’ art. 40 (approvazione degli atti fondamentali) aggiungere un comma del seguente tenore:
Data la natura di bene comune della risorsa idrica e la gestione pubblica della stessa non si applicano le seguenti disposizioni statutarie del Comune:
  1. art. 55, co.1;
  2. art. 59, la costituzione di società di capitali e l’ assunzione di partecipazioni”.
Motivazione
Si tratta di una classica “disposizione di coordinamento” per la cui motivazione si rinvia al punto precedente. – Con l’ emendamento aggiuntivo in questione si vogliono “disapplicare” alcune disposizioni contenute nel titolo V capo II dello statuto comunale.
IL COMITATO PER L’ ACQUA PUBBLICA DI NAPOLI
Napoli 19/12/2014



Martedì 23 Dicembre,2014 Ore: 19:48

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