domenica 30 novembre 2014

Latina scandalo rifiuti, veleni nelle falde «Sicurezza nelle aziende di rifiuti, più poteri ai chimici» La richiesta del presidente interregionale dell’ordine

La sicurezza sul lavoro nella
aziende di rifiuti e centralità dei
chimici nella valutazione del
rischio, oggi non completamente riconosciuta
dal legislatore. Sono questi
temi affrontati con Fabrizio Martinelli,
presidente interregionale dell’Ordi -
ne dei Chimici, che durante la conferenza
stampa di presentazione del convegno
annuale (in programma il 5
dicembre a Roma) ha sottolineato
l’importanza di una normativa che
assegni più «poteri» alla categoria. «Il
legislatore è partito bene e nei vari
testi, a partire dalla legge 626, ha
differenziato tutti i rischi. Tuttavia c’è
una pecca per quanto riguarda il nostro
settore, ovvero che la valutazione del
rischio chimico può essere fatta da
chiunque. Mentre invece parliamo di
un ambito specifico, difficile da gestire,
dove chi certifica un progetto ne
deve assumere la responsabilità e dimostrarne la competenza. Per questo
la valutazione dovrebbe essere fatta
dai chimici. Non sempre è così».
Il titolo del convegno «da Aprilia a
Adrio» riporta alla memoria quanto
accaduto a luglio alla Kyklos, quando
due operai sono morti per cause
ancora da accertare (l’indagine è in
corso e il sito è ancora sotto sequestro).
«Cosa può essere accaduto
alla Kyklos? Certamente si è manifestato
- commenta Martinelli - un
fenomeno che ha provocato la morte
di due lavoratori e l’indagine servirà
a capire perché è successo. C’è stata
una reazione incontrollata di qualcosa,
così come si suppone sia successo
ad Adrio? Quello che posso
dire è che travasare percolato a una
cisterna è un’operazione che si fa
più volte alla settimana, parliamo di
qualcosa classificato come non pericoloso.
Purtroppo non ho la risposta
in tasca, ma l’impegno della Magistratura
è proprio di cercare di capire
cosa è successo». Infine il presidente
sottolinea come i rischi chimici
possano
arrivare anche da piccole
realtà. «Mi occupo di sicurezza sul
lavoro e in tutta sincerità mi trovo a
operare meglio nelle aziende a incidente
rilevante, dove c’è maggior
cognizione del problemi. AbbVie,
Recordati, Isagro e Kyklos hanno
coscienza del rischio interno. E sono
sicure, anche se chiaramente gli
eventi possono sempre capitare.
Nello stesso tempo ci sono una marea
di micro aziende che hanno lo
stesso livello di rischio ma non ne
hanno preso coscienza».
IL QUOTIDIANO - Venerdì 28 Novembre 2014

Aprilia 15

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