giovedì 20 novembre 2014

discarica di Borgo Montello, dopo gli arresti e le scarcerazioni del tribunale del Riesame del gruppo Indeco e Green Holding per aver investito i soldi che dovrebbero essere utilizzati per la bonifica al termine dell'attività della discarica, secondo Fabrizio Cirilli, analizzando l'evolversi della situazione "una legge sbagliata e da cambiare". Giorgio Libralato per conto dei cittadini residenti in via Monfalcone "i problemi della discarica vanno ben oltre il problema del post mortem"

Le inchieste sui rifiuti: il caso Indeco e Green Holding
Il 2014 è stato percorso dalle varie inchieste sui gruppi di gestione dei rifiuti: il gruppo Cerroni (con Landi ed altri), il gruppo Colucci, il gruppo De Pierro e infine Indeco e Green Holding, con gli arresti del mese scorso, tutti rimessi in libertà dal Tribunale del Riesame. Per ogni inchiesta e reato vale il principio dell’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva. Per il gruppo Indeco e Green Holding quanto stabilito dal tribunale del Riesame sembrerebbe escludere addirittura l’esistenza del reato contestato. Bisogna sempre attendere la conclusione delle indagini e gli eventuali processi. Di certo ricordiamo le importanti dichiarazioni degli Inquirenti, sia in conferenza stampa, nelle interviste e nelle trasmissioni tv che facevano pensare ad altri sviluppi. Rimane il ringraziamento agli organi di Polizia e del Tribunale che hanno messo in evidenza con coraggio e competenza una situazione critica nella gestione del ciclo dei rifiuti. Diversi cittadini di Borgo Bainsizza hanno espresso anche pubblicamente l’apprezzamento e il sostegno ai Magistrati e alla Questura.
La parte politica
Se la parte giudiziaria è in attesa di sviluppi, chiarimenti, pubblicazione di atti che rendano più chiara la situazione, rimane la forte presa di posizione della parte politica. Il Sindaco Di Giorgi, l’allora vice sindaco Fabrizio Cirilli ed ex assessore all’ambiente avevano chiesto con chiarezza e decisione il cambiamento della norma per lasciare in mano pubblica e certa la quota per la gestione post mortem di invasi e discarica. In questo sono stati appoggiati da diversi esponenti locali e regionali e anche da alcuni consiglieri regionali. La parte più eclatante va sicuramente alla commissione parlamentare sui rifiuti che come primo atto hanno effettuato un sopralluogo di approfondimento proprio nella discarica di Borgo Montello.
I problemi della discarica non solo post mortem

Ovviamente per i cittadini più che dei soldi per la gestione del post mortem interessa la situazione attuale e quella passata di evidente inquinamento delle falde e dell’aria più volte ribadito anche nel 2014 insieme alla gestione non conforme del ciclo dei rifiuti, anche questa certificata nel 2014 che ha portato alle sanzioni della UE per le discariche della regione Lazio. Manca l’analisi epidemiologica, le indicazioni e le precauzioni per l’evidente inquinamento. Il CTU Dottor Munari del Tribunale di Latina oltre a confermare l’inquinamento delle falde già riscontrato dall’Arpalazio dal 2005 mette in serio dubbio la validità della bonifica e la correttezza dei controlli e monitoraggi dall’ArpaLazio stessa. Se è evidente, da quanto stabilito dal Tribunale del Riesame che la normativa attuale, sicuramente da rivedere, consente di investire (e quindi di mettere a rischio) le somme del post mortem, con la possibilità che poi questi soldi ancora una volta ce li debba mettere la parte pubblica, è chiaro che qualcosa deve migliorare nella parte di controllo e di rilascio di autorizzazioni. Ricordiamo che le indagini (e questo non mi sembra sia stato smentito) che le autorizzazioni sono state facilitate da chi doveva controllare e tutelare i cittadini. Visto l’inquinamento accertato e il mancato rispetto delle prescrizioni qualcuno, nelle istituzioni, dovrà spiegarne il motivo. Possibilmente con regole che, una volta tanto, tutelino la salute pubblica, l’ambiente e l’agricoltura di qualità

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