lunedì 27 ottobre 2014

storie di animali e canili Fanta e gli altri, amici dei ciechi e poi rottamati SENZA ALCUNA GRATITUDINE È UN PASTORE TEDESCO

DI RAZZA
PURISSIMA, PER
UNA VITA HA
ACCOMPAGNATO
UN NON VEDENTE,
POI L’HANNO
SCARICATA
PER STRADA
Fanta ce la siamo ritrovata in canile che aveva 12 anni. Era
un pastore tedesco femmina, razza purissima. La consideravano
troppo vecchia perché potesse continuare a fare il
suo lavoro. Non serviva più e, come si fa con le macchine, la
famiglia ha pensato di rottamarla per prenderne una nuova”.
Tiziana Corazza ha passato la vita in mezzo ai cani: per anni è
stata una delle anime del Centro Soccorso Animali di Modena,
una onlus che si occupa del rifugio comunale e di quello,
appunto, dell’associazione. Quattrocento cani in tutto,
mese più mese meno. Tiziana, o “Titti” come la chiamano, ha
contribuito a salvare la vita di centinaia di animali, facendoli
curare, sfamandoli, dandoli in adozione o portandoseli direttamente
a casa. È la memoria storica di un pianeta di volontari
che da lei ha imparato moltissimo.
FANTA ERA UN CANE PER CIECHI–racconta –, uno di quelli
che si vedono per strada accompagnare le persone ed evitare
loro di finire sotto una macchina. Per tutta la vita ha aiutato un
signore, ha vissuto con lui, ‘lavorando’ come dicono gli uomini.
Ma sa, i cani fanno poca differenza. Per loro conta il
branco, cioè la famiglia, e la funzione che devono svolgere al
suo interno. Per questo immagini cosa deve aver provato Fanta
la mattina in cui è stato deciso che non serviva più, che era
diventata troppo vecchia. L’hanno portata in canile e, senza
neanche guardarla negli occhi, l’hanno lasciata lì. L’hanno
sfiancata, poverina, ma nell’animo”. La voce di Tiziana non
maschera la rabbia nei confronti di tanto disamore. Fanta,
però, non poteva essere
lasciata in canile, perché si
sarebbe lasciata morire.
Così una volontaria di
buona volontà – e al Csa
di Modena ce ne sono tanti
se l’è portata a casa.
Ve ne potrei raccontare a
decine, di storie come
questa – prosegue “la”
Titti –. Da noi vengono
mandati anche molti cani
sequestrati per maltrattamenti.
Spesso, purtroppo,
arrivano dal Sud Italia.
Un paio di mesi fa, dopo
11 anni di canile, è stato
adottato Ben Hur. Lo abbiamo
chiamato così perché
ci è sembrato subito
un combattente, attaccato
alla vita con tutte le sue
forze. Undici anni fa era
stato trovato su una spiaggia
calabrese, vicino alla riva.
Incaprettato. Era cucciolo, aveva
quattro o cinque mesi di vita.
Se non fosse stato visto e salvato,
sarebbe annegato. Ma quanta
cattiveria ci vuole per fare
una cosa del genere? Lo abbiamo
dovuto sottoporre a un delicato
intervento, perché le
zampe posteriori erano state
gravemente danneggiate dalla
posizione in cui lo avevano
messo”. Ben Hur adesso si gode
il caldo della sua cuccia, finalmente,
in una famiglia.
TILLY, una specie di Pinscher,
era nel canile di Amantea –rac -
conta ancora Tiziana –, che poi
è stato chiuso. L’avevano messo
in un recinto con alcuni simil-
pastori. Il problema è che Tilly era focomelico, aveva una
zampetta non sviluppata. Quando ce l’hanno portato aveva
tre anni e mezzo ed era largo come la sua spina dorsale. È
rimasto sotto flebo per un sacco di tempo, i veterinari hanno
dovuto reidratarlo e fargli prendere peso. Poi hanno deciso di
amputargli la zampetta focomelica perché, camminando, la
strisciava a terra”. Oggi Tilly ha 14 anni e una casa in cui, anche
su tre zampe, è il re. Al CSA per alcuni anni è stata la volta dei
pitbull, sequestrati alla camorra che li fa combattere. Vivevano
in box singoli, non potendo essere messi assieme agli
altri. “Gina –spiega Tiziana –, 5 anni, aveva combattuto poco
e figliato tanto. Era una forza della natura e si era innamorata
di una volontaria, Raffaella. Amore ricambiato. Con l’aiuto di
un educatore, dopo alcuni mesi riuscimmo ad aprire il box di
Gina per farla stare insieme con altri cani”. Titti sa che la sua
passione ha contribuito a salvare tanti cani. Ma sa anche che,
dopo di lei, serviranno altre migliaia di “Tiziana”: “Scrivete
che le femmine vanno sterilizzate. Oltre a prevenire i tumori,
la sterilizzazione è l’unica vera alternativa ai canili”.

Si. D’O. il fatto quotidiano 27 ottobre 2014

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