lunedì 30 giugno 2014

contro il cancro degli inceneritori anche gli asini fanno la differenziata, ci riusciranno anche a Latina e provincia?

Il vecchio asino è meglio
di un termovalorizzatore
di Domenico
Finiguerra

La legge della conservazione della massa è
una legge fisica della meccanica classica,
che prende origine dal cosiddetto postulato
fondamentale di Lavoisier: “Nulla si crea, nulla
si distrugge, tutto si trasforma”.
Non avranno studiato al liceo scientifico e non
frequenteranno convegni di fisica, ma loro, gli
asini che fanno la raccolta differenziata, conoscono
bene questa legge.
Se metti una tonnellata di rifiuti in un forno
inceneritore, una quota (fino a 360 Kg) ti resta
in ceneri (da smaltire in discariche di servizio),
una quota va in liquidi (per la pulizia degli impianti)
e quindi nel ciclo idrico, ed una quota è
trattenuta dai filtri. Ed il resto? Non sparisce di
certo. Non si distrugge. Semplicemente vola
via. Piccole (nano) particelle che prima o poi te
le ritrovi nell’insalata o nel latte, anche materno.
Nanopolveri di dimensioni infinitesimali e
nocive che spesso sono composte da cromo,
cadmio, nichel, arsenico, mercurio. Tant’è che
ormai sono decine gli studi che indicano chiaramente
l’incremento di tumori nei pressi degli
inceneritori. Però, fino a qualche anno fa,
chi metteva in discussione il totem dell’inceneritore
(o come lo chiamano gli indoratori
della pillola, il termovalorizzatore) era considerato
un testardo ambientalista del No!
Oggi per fortuna i tempi sono cambiati, perché
ci sono arrivati anche gli asini. Si, anche quegli
asini che fanno la raccolta differenziata. In tutto
il mondo ci sono esperienze concrete, che
funzionano e che mettono in discussione coi
fatti il modello “termovalorizzatore”.
Senza andare fino a San Francisco, dove da anni
si persegue la strategia “Rifiuti Zero”, per noi
italiani è sufficiente guardare ai Comuni Virtuosi,
come Ponte nelle Alpi dove da anni si
supera il 90% di raccolta differenziata, riducendo
di oltre il 90% la quantità di rifiuti prodotta.
E poi, come si diceva, ci sono tanti asini. Asini
dotati di gerle che fanno la raccolta differenziata
porta a porta per i vicoli del centro troppo
angusti e tortuosi. Il primo a sperimentarlo è
stato il Comune di Castelbuono, Palermo. Più
recentemente Moltalto Ligure nell’imperiese.
Si dirà: piccoli comuni, piccole esperienze, che
non possono certo mettere in discussione il fatto
che in tutta Europa l’incenerimento è unanimemente
considerato il metodo più moderno
per smaltire i rifiuti. Ma non è più neanche
così! Perché proprio dall’oltralpe, il ministro
Socialista dell’Ambiente del Governo Francese
Ségolène Royal, pochi giorni fa ha testualmente
dichiarato: “Les incinérateurs sont une solution
dépassée. Il faut arrêter les incinérateurs.”
Allora fermiamoli questi inceneritori. E assumiamo
asini e persone. Perché con un grande
piano nazionale per la raccolta differenziata
porta a porta in tutti gli 8 mila comuni d’Italia si
creerebbero (e in questo caso Lavoisier sarebbe
superato) centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Si chiamerebbe conversione ecologica.


il fatto quotidiano 30 giugno 2014


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