martedì 25 febbraio 2014

Galletti, ministro (udc) nuclearista (del governo Renzi) e sponsor dei privati

Andrea Palladino, 24.2.2014 http://ilmanifesto.it/galletti-nuclearista-e-sponsor-dei-privati/ fami­glia il neo­mi­ni­stro all’ambiente Gian­luca Gal­letti la tiene in grande con­si­de­ra­zione. Ovvia­mente quella tra­di­zio­nale, con tanti figli, rigo­ro­sa­mente etero e pos­si­bil­mente con­sa­crata in chiesa. Anche per que­sto nella sede bolo­gnese dell’associazione fami­glie nume­rose in que­ste ore stanno festeg­giando: l’uomo scelto da Mat­teo Renzi per sal­vare il sal­va­bile del disa­strato ambiente ita­liano è uno di loro, un asso­ciato di vec­chia data. Un poli­tico che nel 2010 spie­gava a Radio città del capo: «Io nell’accesso ai ser­vizi chie­de­rei un cor­ret­tivo a favore delle cop­pie spo­sate. I Dico all’emiliana hanno dimo­strato di non fun­zio­nare nei fatti». Per scen­dere sul piano più poli­tico e pro­fes­sio­nale il neo mini­stro Gal­letti è un pezzo impor­tante dell’Udc, vicino a Pier­fer­di­nando Casini, con una nota sua fede cen­tri­sta. Vanta, poi, un cur­ri­cu­lum di ferro nel campo delle mul­tiu­ti­lity, ovvero quelle società per azioni che gesti­scono — come recita uno slo­gan della fran­cese Suez — «l’essenziale per la vita»: dall’acqua ai rifiuti, pas­sando per l’energia e i ser­vizi pub­blici locali. Quelle stesse società che in que­sti mesi stanno chie­dendo l’aumento delle bol­lette dell’acqua e dei ser­vizi. Per tutti, fami­glie nume­rose o sem­plici cop­pie, etero o meno. Tutti temi, que­sti, che ora tro­verà sul suo tavolo di ministro. Ben noto a Bolo­gna è il suo no deciso al refe­ren­dum sull’acqua pub­blica del 2011, che vide la vit­to­ria del fronte del sì con più di 27 milioni di voti. Nei dibat­titi che ave­vano pre­ce­duto l’appuntamento refe­ren­da­rio, Gian­luca Gal­letti aveva soste­nuto il man­te­ni­mento del prin­ci­pio del pro­fitto per le società per azioni. D’altra parte il suo par­tito è sem­pre stato vicino al prin­ci­pale azio­ni­sta della mul­ti­na­zio­nale Acea, quel Cal­ta­gi­rone che oggi è l’industriale del set­tore acqua e rifiuti in decisa ascesa. «Nes­suno fa niente per niente — spie­gava Gal­letti a «Radio anch’io» nel 2011 — il ritorno eco­no­mico sotto forma di remu­ne­ra­zione del capi­tale inve­stito i pri­vati lo chie­de­ranno. Ma atten­zione — aggiun­geva — anche il pub­blico se inve­ste ha biso­gno di remu­ne­rare quel capi­tale inve­stito». Ora che il refe­ren­dum ha abro­gato quel prin­ci­pio, un ruolo chiave, all’interno delle poli­ti­che di governo, lo ha pro­prio il mini­stero dell’Ambiente, anche se il dos­sier della tariffa è pas­sato all’autorità per l’energia. Sul tema della tariffa dell’acqua — e sui pro­fitti per i gestori — il neo mini­stro per l’ambiente ha idee chia­ris­sime: «C’è la que­stione degli inte­ressi finan­ziari — spie­gava a «Radio anch’io» — e sotto que­sto aspetto non cam­bia asso­lu­ta­mente nulla». Con un para­dosso, che lo porta ad affer­mare la neces­sità di «più mer­cato», in netta oppo­si­zione con il voto refe­ren­da­rio: «Se l’acqua la gesti­sce il pub­blico siamo in un regime di mono­po­lio. Ed è vero quello che gli eco­no­mi­sti ci inse­gnano da decenni, nella con­cor­renza il prezzo è più basso, la qua­lità è migliore, il mono­po­lio gon­fia la ren­dita del mono­po­li­sta». Dimen­tica che la gestione delle risorse idri­che è un mono­po­lio natu­rale, dove pro­prio il pri­vato ha gio­cato un ruolo chiave dal 1994 ad oggi. Pro­prio gra­zie alle pri­va­tiz­za­zioni che ha sem­pre difeso. Sui temi ambien­tali Gal­letti ha le idee chiare, stret­ta­mente anco­rate al credo dell’Udc. Ad esem­pio sul nucleare, che difen­deva a spada tratta nel 2010: «Noi stiamo affron­tando il pro­blema del nucleare non par­tendo dalla testa, ma di nuovo dai sem­plici spot», spie­gava durante un’intervista all’emittente bolo­gnese «Radio città del capo». Per poi spie­gare: «Quando ci sarà un piano sul ter­ri­to­rio che dimo­strerà che ci sono dei siti che sono più sicuri, più con­ve­nienti di altri, a quel punto se uno di que­sti siti fosse in Emi­lia Roma­gna io assumo la mia respon­sa­bi­lità, non avrei timore a met­terlo in Emi­lia Roma­gna». Per for­tuna dei bolo­gnesi il refe­ren­dum e Fuku­shima hanno fer­mato il suo spic­cato «senso di responsabilità». Ora che è al governo, Gal­letti tro­verà dos­sier che si incro­ciano con il suo pas­sato pro­fes­sio­nale e poli­tico. Ad ini­ziare dall’emergenza dei rifiuti a Roma, dove il potente Cal­ta­gi­rone potrebbe gio­care un ruolo non secon­da­rio. O come le boni­fi­che, tema urgente e deli­cato, dove la società del mini­stero dell’ambiente Soge­sid sta gio­cando un ruolo stra­te­gico. Un lavoro da Renzi team.

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