sabato 18 gennaio 2014
La super-discarica della Battaglina minaccia 100mila persone sotto i piedi degli abitanti di Borgia, San Floro e Girifalco
Il Fatto quotidiano 18 gennaio 2014
TANTI RISCHI
Nell’“Isola ecologica
Battaglina” ve r r à
realizzato l’e co m o s t ro
che potrebbe inquinare le
falde acquifere (ed esser
infiltrata dalla mafia)
di Lucio Musolino
Borgia (Catanzaro)
La chiamano “Isola ecologica Battaglina”. In
realtà sarà una discarica dalle dimensioni gigantesche,
la seconda più grande d'Europa, costruita
su due falde acquifere con il rischio di avvelenare
un intero territorio. Una montagna di
rifiuti solidi urbani e rifiuti speciali sotto i piedi
degli abitanti di Borgia, San Floro e Girifalco. Un
fazzoletto di terra, tra Catanzaro e Lamezia Terme,
già stuprato dalle pale eoliche e da mega-impianti
fotovoltaici piazzati in mezzo ai boschi. A
queste latitudini, come dimostrano le numerose
inchieste antimafia, l'energia pulita è un business,
un affare dove sguazzano 'ndrangheta, politica e
imprenditoria. I rifiuti lo sono ancora di più.
Se la discarica di Battaglina sarà realizzata, la Calabria
rischia di diventare la pattumiera d'Italia
autorizzata dalla Regione Calabria nonostante gli
inquietanti pareri “Via” del Dipartimento politiche
dell'Ambiente che, nell'agosto 2009, scriveva:
“L’area ricade in zona boscata... derivante da
rimboschimento...”, “risulta distante dall’alveo
del torrente a valle a circa 150 metri”. E come se
non bastasse: “Dal punto di vista geomorfologico
– è scritto sempre nel parere riportato in un esposto
alla Procura – l’intervento modificherebbe sostanzialmente
il sistema di deflusso delle acque
meteoriche”, “l’area è compresa in zona sismica di
categoria 1”, “la discarica per rifiuti inerti prevede
anche lo smaltimento di rifiuti contenenti amianto
(ci potrebbero essere pericoli per gli abitanti a
causa della possibile dispersione di fibre di
amianto provenienti dalla discarica, perché è sottovento
rispetto alla direzione prevalente dei venti)”,
“il sito occupato dalla discarica comprende
un’intera area interessata da un sistema idrico superficiale,
costituito da fossi e incisioni con orli e
scarpate a volte instabili”, “la discarica non è prevista
dal Piano Gestione Rifiuti 2007 della Regione
Calabria”, “il suddetto piano prevede che nella
Provincia di Catanzaro le discariche di rifiuti urbani
attualmente presenti e in via di ampliamento
(Catanzaro e Lamezia) soddisfano ampiamente il
fabbisogno impiantistico della stessa provincia”.
UN PARERE DEVASTANTE, ma
il progetto è andato avanti comunque.
La ditta ha scavato la
prima vasca dove saranno riversati
i rifiuti e l'amianto. Ne mancano
7 per deturpare completamente
l'intera area: saranno abbattuti
tutti gli alberi distruggendo
un bosco realizzato grazie
a un piano di rimboschimento
durato quasi 40 anni Per non
parlare del percolato che potrebbe
infiltrarsi nelle falde acquifere.
Un danno da scongiurare per
il comitato “No discarica di Battaglina”
che la settimana scorsa è
riuscito a portare in piazza quasi
10 mila persone.
La politica sta a guardare. In linea
teorica è al fianco dei cittadini.
In realtà le autorizzazioni
sono state firmate sulla carta intestata
della Regione Calabria.
“Il governatore Scopelliti, il presidente
della provincia e il sindaco
di Catanzaro si sono dichiarati
contrari alla discarica.
Non capiamo perché allora non
si chiude definitivamente”. Virginia
Amato ha 19 anni. È una
delle più attive contro l'ecomostro.
Davanti all'ingresso del
cantiere è stato allestito un presidio
fisso per impedire l'ingresso
dei mezzi. “Il bosco scompare
e ci saranno pericoli per la salute
dei cittadini. C'è il rischio idrogeologico.
Chiediamo il ritiro
del contratto stipulato con la ditta
che sta realizzando i lavori”.
Lavori che, come ricorda il presidente
del comitato Espedito
Marinaro, “erano stati bloccati. Il
cantiere era stato sequestrato dal Corpo forestale”.
Lui è un maresciallo dei carabinieri in pensione:
“Questa politica ci sta facendo incazzare”. Gli fa eco
il vice Tommaso Saraceno: “Ci stanno avvelenando
tutti. Le due falde acquifere servono almeno 100mila
persone. La Battaglina è una collina arenaria che
gronda acqua. La chiamano ‘isola ecologica’ perché
è stato l'escamotage che ha permesso di dare l'avvio
all'iter procedurale. In realtà sarà una bomba ecologica.
Abbiamo chiesto il sequestro del cantiere.
Non vogliamo un ecomostro. Siamo pronti a tutto,
perché questo terreno è nostro”.
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