martedì 31 dicembre 2013

in difesa del popolo inquinato, del territorio devastato: 1 l'informazione e l'approccio contro impianti incompatibili, inquinanti, devastanti: centrali a biomasse, biogas, turbogas, a carbone, inceneritori, discariche, compostaggio, strade e opere d'arte inutili

Come difendersi da impianti incompatibili, inquinanti, devastanti: centrali a biomasse, biogas, turbogas, a carbone, inceneritori, discariche, compostaggio, strade e opere d'arte inutili 
In Italia sono all'ordine del giorno i progetti che non partono dalle esigenze del territorio, dei cittadini, che non creano indotto, che quindi sono spesso inutili, servono solo a poche aziende, imprenditori, speculatori, quindi alla casta, alla classe politica e dirigenziale che ha portato l'Italia in rovina dal punto di vista economico, degrado civile e sociale, corruzione, inquinamento, malattie e tumori.
Si può trattare di strade, porti, aeroporti, ferrovie, TAV, mega centri commerciali, centrali elettriche a biogas, biomasse, turbogas, a carbone, mega distese di fotovoltaico al posto della coltivazione di terreni, inceneritori, discariche, impianti di compostaggio e altri impianti e progetti che ora non mi vengono.
Il metodo è sempre lo stesso: si annunciano dalla classe politica e dirigente, la casta parassitaria, come necessari per lo sviluppo, i posti di lavoro, il progresso, ma non vengono mai pagati dagli speculatori (definiti spesso imprenditori illuminati che però lavorano solo con i soldi pubblici e non rischiano mai nulla).
Progetti e numero roboanti, vantaggi speciali, soldi a palate per le casse pubbliche, la favola dei milioni (o migliaia o centinaia o decine) di posti di lavoro è vecchia ed è il primo campanello di allarme.
Il secondo è quando vi parlano, appunto di progresso, di impianti speciali a impatto zero (che non esiste) o quasi zero (idem).
In genere questi “miracoli” si rivelano la solita fandonia alla prima verifica e non corrispondente ai dati ufficiali oppure con i dati di progetto ben diversi dalle dichiarazioni o addirittura con dati contrastanti e si smontano con una certa facilità con semplici verifiche.
Siccome vengono quasi sempre smascherati con una certa facilità la casta parassitaria ha imparato a rendere sempre più difficile la verifica e il controllo da parte dei cittadini che hanno quasi sempre due nemici: lo speculatore (che si definisce imprenditore) e la stessa casta (composta da enti, istituzioni ed enti locali quasi sempre e solo a favore degli speculatori, quasi mai a tutela del bene comune).
Prima c'erano procedure pubbliche con maggiore evidenza e informazione che adesso si tende a nascondere in nome della facilitazione (di speculare e aggredire il territorio), dibattiti e informazione, con tempi e fasi che davano maggiori garanzie ai cittadini, alla salute, al territorio.
Quasi sempre chi difende i diritti civili e sociali viene (o si cerca di) emarginato, insultato, diffidato, minacciato, querelato, ignorato, isolato dalla casta parassitaria, spesso con la complicità di una parte delle istituzioni ma anche degli organi di informazione.
Per difendersi da questi progetti incompatibili (o inutili) è necessario:

  • la conoscenza, con la visione dei documenti ufficiali che a volte si trovano sui siti ufficiali (ministeri, regione, provincia, comune), altre volte si ha notizia dagli organi di informazione (per qualcuno c'è l'obbligo della pubblicazione su alcuni giornali anche locali) e sopratutto dal controllo costante degli albi pretori. A volte se ne viene a conoscenza per caso. Spesso c'è bisogno della richiesta di accesso gli atti ufficiali (vedere legge 241 del 7 agosto 1990 http://www.handylex.org/stato/l070890.shtml) quando l'ufficio di riferimento non è dalla parte dei cittadini che mostra i documenti a semplice richiesta verbale salvo poi rilasciare copia secondo procedura.
  • Informare gli altri cittadini della zona esibendo progetti, documenti, atti ufficiali, ma anche leggi, norme, regolamenti, altre esperienze simili, ricerche, dati con o senza l'aiuto di esperti;
  • chiedere un pubblico confronto con i responsabili del procedimento, con politici, amministratori, enti locali e di controllo.

Nessun commento: