sabato 28 dicembre 2013

CENTRALI BIOGAS: SPACCA E…IL “PACCO” DI NATALE nelle Marche

Il 16 dicembre u.s. si è riunita la Giunta Regionale delle Marche al gran completo per approvare la DGR n.1682/2013.

Capita, per noi italiani, di prendere spesso atto di come le peggiori decisioni vengano prese quando i cittadini tendono ad essere più distratti.
Anche stavolta il Governatore della Regione sembrerebbe proprio tenerci a rispettare simili cattive tradizioni che la malapolitica italiana ci ha fatto conoscere in questi anni.
E così i cittadini marchigiani si ritrovano con una bella proposta di legge “pacco di Natale” di iniziativa della Giunta che presto cercheranno di far approvare in Consiglio Regionale.

Invece di annullare in autotutela i procedimenti e le autorizzazioni rilasciate in violazione della Direttiva Comunitaria 2011/92/UE e della Costituzione, a seguito di quanto sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale n.93 del 22 maggio 2013, essendo state rilasciate senza la preventiva verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (screening) e, quindi, senza VIA, la Regione tenta di fare esattamente il contrario, permettendone ilrinnovo (rinnovazione), consentendo così la VIA postuma, nonostante le leggi sanciscano con chiarezza che la VIA è una valutazione ambientale che va fatta preventivamente alle autorizzazioni, costituendone  presupposto. Addirittura, le norme vigenti dispongono che le autorizzazioni rilasciate senza la necessaria VIA sono annullabili per violazione di legge e che non si può procedere neanche all’inizio dei lavori senza che sia intervenuto il necessario provvedimento di VIA (cfr., ad esempio, art. 4, 26 e 29 del Dlgs  152/2006). Tutto questo risulta confermato da consolidata giurisprudenza nazionale e comunitaria, come ben dettagliato nella istanza di revoca delle autorizzazioni già inviata alla Regione dal Coordinamento Terre Nostre Marche.

Con un comportamento che,alla luce di quanto sopra, di fatto appare ignorare l’esistenza di certe leggi e del citato quadro giurisprudenziale, Spacca e la sua Giunta propongono una norma tutta loro. La motivazione si deduce nel documento istruttorio: adeguare le autorizzazioni rilasciate senza screening di VIA (quindi in violazione di legge) a quanto disposto dalla Corte Costituzionale con sentenza 93/2013.
Perché una legge ad hoc per certe autorizzazioni e, quindi, per qualcuno? Le autorizzazioni rilasciate sulla base di una procedura e di una normativa regionale illegittima andrebbero, a nostro parere, semplicemente ritenute illegittime ed annullate in autotutela, ai sensi della L.241/90. Per adeguarsi alla sentenza della Consulta, serve semplicemente una legge regionale di regolamentazione della VIA pienamente conforme alla norma europea e valida per tutti (non solo per qualcuno).

Dopo di che, coloro che avessero avuto eventuali iter “facilitati” delle autorizzazioni grazie ad una norma regionale riconosciuta illegittima, potrebbero, nel caso,  far una nuova istanza per chiedere una nuova autorizzazione.

Certo, così facendo, perderebbero probabilmente la tariffa incentivante vigente ai tempi della autorizzazione rilasciata nel 2012, visto che oggi è diminuita di circa il 40% (sono circa 700mila euro in meno all’anno di incentivo per un impianto da 0,999 MWe. In 15 anni vorrebbe dire circa 11 milioni di euro in meno!). Non solo. Fare una nuova autorizzazione vorrebbe dire sottoporla anche alle norme regionali che nel frattempo sono state emanate, ben dopo aver già autorizzato la gran parte degli impianti (ad esempio, la definizione delle aree non idone – DACR n.62 del 15.01.2013; i disposti più stringenti per gli iter autorizzativi, definiti il 1 agosto 2012 con DGR 1191/2012). Probabilmente, con il nuovo quadro, parecchi impianti che nel 2012 hanno ottenuto le autorizzazioni rischierebbero di non ottenerle.

Nella delibera di giunta “Pacco di Natale” in questione (DGR n. 1682 del 16.12.2013), all’ art.1 comma 4 Spacca ed i suoi prevedono, guarda caso, che alla “rinnovazione” del procedimento si applicherebbe la normativa vigente alla data di rilascio dell’autorizzazione concessa senza la verifica di assoggettabilità.

I proprietari degli impianti probabilmente ringraziano. I cittadini decisamente no !

Chiediamo ai consiglieri regionali di battere un colpo e di esigere da Spacca e dalla Giunta un comportamento adeguato, pienamente rispettoso delle norme vigenti e, soprattutto, di prendere atto che l’atteggiamento di forzare la mano e le leggi, che pare anche oggi delinearsi, rischierebbe di comportare delle ennesime soccombenze per la Regione in tribunale.

Invieremo copia della DGR 1682/2013 e del documento istruttorio alla Procura della Repubblica che sta seguendo la mega indagine ancora in corso sul “caso biogas Marche” (quella che aveva portato a 13 avvisi di garanzia), al fine di valutare il comportamento dei nostri amministratori e dei nostri dirigenti regionali nel proporre i sopracitati provvedimenti.

Chiederemo immediatamente un incontro con la commissione consiliare IV (Ambiente) presieduta dal Consigliere Regionale Giancarli affinché possano essere esposte nel dettaglio le criticità giuridiche e procedurali che riteniamo la PdL presentata dalla Giunta possa comportare.

Per organizzare una azione di contrasto a questo provvedimento che riteniamo intollerabile e gravissimo, il Coordinamento dei Comitati “Terre Nostre Marche” si riunisce domenica 29 dicembre 2013 a Jesi, presso i locali della ex I Circoscrizione, Via Mura Occidentali 5/b, alle ore 10.00.

La riunione è aperta a tutti i comitati ed i cittadini che vorranno unirsi nella battaglia contro questo ennesimo tentativo di mantenere impianti inaccettabili nei nostri territori.




Jesi, 26 dicembre  2013


Per Terre Nostre  Marche
 (Coordinamento regionale di Comitati a tutela dell’Ambiente, della Salute e del Territorio, aderente al Coordinamento nazionale Terre Nostre)

Il Presidente
MASSIMO GIANANGELI terrenostremarche@gmail.com

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