domenica 17 novembre 2013

“Schiavone ha parlato, Napolitano ha secretato” UN “FIUME IN PIENA” CONTRO I RIFIUTI KILLER DELLA CAMORRA LA TERRA DEI FUOCHI IN PIAZZA A NAPOLI.

IL CORTEO, CON LE FOTO DEI BIMBI MORTI E DEI COMMISSARI STRAORDINARI, ATTACCA LO “STATO COMPLICE” E IL QUIRINALE di Vincenzo Iurillo Napoli Èil giorno della rabbia. È il giorno della protesta della Terra dei Fuochi “contro quello Stato che avrebbe dovuto proteggerci e invece è stato complice dell’avvelenamento”, grida un ragazzo avvolto in una bandiera arcobaleno. Lo Stato incarnato dalle foto con cui si è deciso di aprire il corteo “Fiu - me in piena” e “Stop Biocidio” a Napoli, la manifestazione organizzata da comitati civici e associazioni senza bollini di partito e con la benedizione di tutti i Vescovi della Campania, per chiedere le bonifiche dei territori devastati dallo sversamento dei rifiuti tossici e per scongiurare nuovi inceneritori. Il fiume umano si avvia con in testa le gigantografie degli ex commissari per l’emergenza rifiuti in Campania – Antonio Rastrelli, Umberto Improta, Antonio Bassolino, Corrado Catenacci, Gianni De Gennaro, Guido Bertolaso, Alessandro Pansa – con la didascalia “col - pevole di biocidio”. Partono i cori: “Assassini, assassini”. IL CORTEO è nutrito. In 30 mila secondo la Questura, 100 mila per gli organizzatori. Sfila don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che ha cominciato ad animare iniziative di popolo perché stanco di celebrare fune- rali di bambini morti di cancro. Al suo fianco Nino D’Angelo. Sfila padre Alex Zanotelli, uno dei punti di riferimento dei No Global: “Si sta saldando la protesta della provincia napoletana con quella del capoluogo”. Sfila l’oncologo Antonio Marfella, il portavoce dei Medici per l’Am - biente. C’è don Tonino Palmese di Libera. C’è Angelo Ferrillo, il promotore nelle scorse settimane di un’altra grande iniziativa. Ci sono i politici, ma a titolo personale: il vice sindaco di Napoli Tommaso S odano, gli ex assessori Marco Esposito e Pina Tommasielli, il leader della Fiom Maurizio Landini. Ci sono tantissimi giovani. E qualche bambino, non molti, la pioggia insistente e fastidiosa ne ha scoraggiato la presenza: “Che cosa aspettate? Che facciamo la cacca blu?” recita uno striscione di alcuni alunni delle elementari. Infine sfilano le foto dei bambini e dei ragazzi che non diventeranno mai grandi: sono morti di tumore e leucemia nel perimetro dei veleni. I portatori dei gonfaloni – han - no aderito tra gli altri i comuni di Napoli, Caivano, Frattaminore, Casoria, Mercogliano, Agerola – sono invitati a sistemarsi al centro del gruppo. Momenti di tensione quando un consigliere di municipalità prova a piazzare il gonfalone di Napoli alla testa del corteo. “Rap - presenta una comunità di un milione di persone” urla. Il servizio d’ordine ripristina la calma. Tutti a interrogarsi se il sindaco di Napoli Luigi de Magistris si farà vedere. “Farebbe bene a rinunciare – dice il consigliere comunale Piero Rinaldi – perché qui si protesta contro le istituzioni di cui lui è un rappresentante”. De Magistris invece mantiene la promessa e si infila nella folla, senza fascia tricolore: “Una giornata bellissima per Napoli, dove ha sfilato un Sud che ha le idee chiare su come rompere il sistema fatto di mafie, colletti bianchi e personaggi delle istituzioni deviate”. Dal palco don Patriciello cita il cardinale Sepe e il presidente Napolitano e partono fischi e contestazioni. C’è chi esibisce un cartello: “S c h i avone ha parlato, Napolitano ha secretato”, controverso riferimento al suo ruolo di ministro dell’Interno quando il boss dei Casalesi rivelò nel 1997 in commissione parlamentare ecomafie i meccanismi dell’a vvelenamento sistematico dei terreni tra Napoli e Caserta coi rifiuti speciali del Nord. E si deliberò di celare i suoi verbali in un cassetto. Aperto solo poche settimane fa. il fatto quotidiano 17 novembre 2013

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