sabato 30 novembre 2013

Pontinia arriva il 2016 e le candidature con M5S e associazioni politiche che spuntano a gogò

Da Il settimanale di Latina da oggi in edicola nella pagina di Pontinia si parla delle grandi manovre per il dopo Tombolillo nel 2016, cosa cambierà. Gli aspiranti sindaci Subiaco, Bilotta, Donnarumma, Belli, Sperlonga, Battisti, Pedretti, Cima, Bottoni, Francia, Medici, Boschetto, Torelli, Novelli, Emiliozzi, Mochi. L'ambiente tra le speculazione del biogas visto con favore da Legambiente, nonostante i controlli negativi di ArpaLazio e Polizia Provinciale sulla loro azienda modello e compartecipata. Gli ecomostri di San Felice festeggeranno il nuovo anno al loro posto nonostante i proclami di ministero ambiente, regione, provincia, comune, legambiente, ente parco. Anzi forse non verranno più demoliti. Borgo Montello dopo il disastro della discarica quello istituzionale con mezze verità in ritardo. Poi l'erosione che poteva essere evitata. Come rendere conveniente la raccolta differenziata. Processo Ecoambiente la regione Lazio intende costituirsi parte civile, con calma senza fretta e fuori tempo, nel processo per l'inquinamento delle falde acquifere. Questo il mio articolo della scorsa settimana
Pontinia torna il consiglio comunale
Marted ì torna a riunirsi il consiglio comunale di Pontinia con il bilancio e le tasse locale a farla da padroni. In seguito alle modifiche della continua legge sull’Imu da parte del governo nazionale fatto da incapaci di decidere costringono le varie amministrazioni locali a pericolosi equilibrismi contabili. Verranno quindi riviste le entrate locali modificando aliquote IMU, Irpef (che aumenterà da 0,4% a 0,65%) e anche le tariffe dei servizi pubblici a domanda. La refezione scolastica è destinata ad aumentare dovendo passare la copertura dal 46,77% al 49,72% ci dovrà essere un aumento di circa il 6%, quello della colonia marina è del 90%. Le amministrazioni sono inoltre costrette a svendere il loro patrimonio e ci sarà l’approvazione del piano di alienazioni. Questi bilanci bloccati dall’incapacità nazionale costringono anche a debiti fuori bilancio, in particolare gli incarichi ai legali che difendono l’amministrazione tali spese purtroppo continuano ad aumentare quale riprova della tensione sociale. Nel prossimo consiglio ci sarà anche la verifica della qualità e della quantità di aree e fabbricati destinati all’edilizia residenziale pubblica, alle attività produttive e terziarie.
Pontinia e la qualità della vita
L’amministrazione comunale sta pensando alla valutazione della qualità della vita effettuando alcune verifiche ambientali, dalla qualità delle acque di falde, a quella dell’acqua di rubinetto (le ultime analisi risalgono a maggio 2013), dei corsi d’acqua con i problemi di sempre e stagionali del Sisto, del Linea e del Botte dove si è riscontrata una forte percentuale di prodotti chimici derivanti dall’agricoltura intensiva, alla qualità dell’aria che in precedenza, durante gli studi per la realizzazione delle centrali a turbogas e biomasse si era rivelata particolarmente critica. Saranno effettuate anche verifiche sulla presenza eventuale di rifiuti chimici interrati in alcune aree definite critiche. Sarà proposto anche un regolamento sulla gestione dei rifiuti in agricoltura che è diventata una pratica comune sicuramente da controllare dopo i fatti recenti.
Pontinia e la pianta organica
La pianta organica del comune di Pontinia è sottodimensionata a causa del dichiarato dissesto finanziario che si è rivelato inesistente e da altri vincoli. Per esempio nell’area della relazione con il pubblico, Urp, sportello unico mancano 7 persone, nell’area dei servizi sociali mancano 4 persone. Il comune di Pontinia a tale proposito potrebbe assorbire il personale in esubero in seguito alla dichiarazione del dissesto di quello di san Felice Circeo.
Osservazioni all’impianto di compostaggio della Sep
E’ in atto un chiaro attacco al territorio provinciale con l’esplosione di casi di tumore e malattie, con impianti sovra dimensionati sia per il trattamento dei rifiuti che per la produzione di energia elettrica molto al di sopra della quantità di rifiuti prodotta e dell’esigenza di energia. La scarsa qualità e capacità della classe dirigente provinciale se da una parte perde migliaia di posti di lavoro l’anno, dall’altra non investe nelle nuove tecnologie, energie naturali e rinnovabili e riempie di rifiuti il territorio anche da fuori provincia. D’altronde non avendo politici di spessore la nostra provincia accetta tutte le imposizioni della matrigna regione Lazio sperando che il singolo politichetto riceva un qualche vantaggio personale. La Sep riceve rifiuti dalle varie provincie del Lazio. A questo scopo, nonostante le ripetute denunce, richieste di risarcimento, chiusure, diffide ha chiesto di aumentare ancora la quantità di rifiuti trattati da 49.500 a 60.000 tonnellate anno con un aumento di oltre il 21%. La provincia di Latina nelle osservazioni all’impianto del 28 ottobre dichiara che sono diverse le problematiche ambientali provenienti dall’impianto irrisolte. E ancora l’ampliamento non è effettivo, figuriamoci dopo. Tali problematiche secondo la provincia si ripercuotono a livello sociale e sulla salute dei residenti e dei lavoratori quindi nelle zone limitrofe all’impianto. Tali disagi aumentano, secondo la provincia, e si aggravano nella fase di carico e scarico del sovvallo e dal sostenuto transito di mezzi. Quindi l’ampliamento proposto va ad aumentare aggravando la già critica situazione relativa agli odori molesti, con la conseguente possibilità che si verifichino perdite di liquidi e rilascio di cattivi odori. La provincia ricorda che ha emesso la diffida alla società Sep il 31 luglio, per il quale ancora non si è avuto il doveroso riscontro degli adempimenti prescritti, che in caso negativo impongono la sospensione (nuovamente) dell’atto autorizzativo all’esercizio dell’attività .Pertanto non vi sono le condizioni per approvare l’aumento delle quantità di rifiuti in ingresso all’impianto.
Rettifica agli errori di Legambiente in proposito all’impianto a biogas di Maenza articolo” Legambiente Latina
Il circolo Arcobaleno della Legambiente di Latina è stata una pagina fondamentale per la difesa dei diritti civili e sociali, contro acqua latina per l’acqua pubblica e per la difesa dell’ambiente con l’organizzazione delle più grandi manifestazioni mai svolte a Latina: contro il corridoio tirrenico, l’inceneritore, per l’acqua pubblica. Ma erano i tempi di Roberto Lessio e Gustavo Giorgi che oggi non sono più nel direttivo del circolo. La Legambiente (secondo le informazioni del sito nazionale) viene finanziata da Sorgenia che costruisce centrali elettriche inquinanti: turbogas, biomasse, biogas. Legambiente (in base alle visure della CCIAA) ha le quote societarie di AzzeroCO2. Azzero C02 (quindi anche Legambiente) partecipa le società Recall – Esco Lazio. La Esco Lazio (e quindi AzzeroC02 e quindi Legambiente) è collegata alla società Agri Power che gestisce la contestata centrale a biogas di Borgo Bainsizza, ovviamente definita “modello” da Legambiente. Non la pensano così gli enti di controllo che hanno riscontrato alcune irregolarità. Questo spiega (in parte) perché Legambiente promuove il biogas: interesse commerciale. Anche l’inceneritore di Brescia che si voleva far credere “modello” ma di cui poi si scopriranno le magagne era definito “modello” da chi l’aveva costruito. Sembra quindi evidente che un giudizio di Legambiente sulla validità di questi impianti possa essere definito interessato. Circa un paio di settimane fa l’incendio all’azienda agricola Carnevali di Maenza dove sarebbe ubicata una centrale a biogas. Il comitato per la tutela della salute e l’ambiente di Maenza ha presentato a maggio di quest’anno (sono passati quindi 6 mesi circa) senza ottenere risposta segnalazioni puntuali di carenza di legittimità e documentale. Mentre le indagini sull’incendio sono in corso non sarebbe opportuno per un’associazione che pretende di agire in nome della legalità fare supposizioni come ha fatto appunto Legambiente Latina. Intanto dalla documentazione ufficiale (che evidentemente Legambiente non ha visto) non risulta che le risorse per la costruzione della centrale a biogas siano dell’azienda Carnevali. Legambiente (interessata economicamente come abbiamo visto sopra) è un’azienda che partecipa ai vantaggi economici, i suoi “dati scientifici” sono stati più volte ufficialmente e scientificamente contraddetti da copiosa letteratura e da numerosi incidenti, inquinamenti e anche da fatti penali che quasi ogni giorno riempiono le cronache. Legambiente afferma di aver proposto un metodo di confronto democratico: bene a Maenza per illustrare i danni e i timori, i dati scientifici contrari e la carenze progettuali si sono svolte 4 assemblee pubbliche a forte partecipazione e il responsabile di Legambiente Latina non si è mai visto nemmeno come uditore. A 2 di questi incontri, che hanno condiviso coun un documento comune le preoccupazioni dei cittadini per la salute, contro la speculazione dissennata degli impianti a biogas che attaccano l'agricoltura di qualità, c'erano anche le amministrazioni di Maenza, Priverno, Pontinia, Roccagorga, Prossedi, Roccasecca. Affermare che siano state diffuse “notizie e false e tendenziose” oltre a non esser vero (ci sono registrazioni) è anche penalmente perseguibile, quindi si invita il responsabile di Legambiente Latina ad una doverosa rettifica. Forse Legambiente era impegnata a fare la reclame pubblicitaria ai suoi impianti? Anche le 6 amministrazioni comunali sono inattendibili come i cittadini? Segue una serie di affermazioni che si definiscono fuori luogo e appunto, oggetto di querela. Avanzare ipotesi sul responsabile del rogo (doloso?) è ardito così come si invita il responsabile di Legambiente Latina a far ritirare un progetto che non corrisponde, secondo le osservazioni mai smentite del comitato di Maenza in difesa della salute, ai criteri di legge. Chi non ha accettato il confronto democratico è stato proprio Legambiente Latina. Chissà poi perchè

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