domenica 24 novembre 2013

ancora rinvii alle demolizioni degli ecomostri di Quarto Caldo a San Felice nel parco nazionale del Circeo

Dopo lo scambio di "diverse opinioni" tra il Parco Nazionale del Circeo e il Comune di San Felice Circeo (http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/04/14/parco-del-circeo-dopo-slogan-in-tv-restano-ecomostri-scaricabarile-tra-enti/228353/) è evidente che la demolizione degli ecomostri (così definiti da Regione Lazio, comune San Felice Circeo, provincia di Latina, legambiente, Parco Nazionale del Circeo) non si farà. O almeno non in tempi brevi (certo non nel 2013) come qualcuno voleva farci credere. Nell’articolo di Latina Oggi (Latina Oggi 13 aprile 2013 MA CAPPONI RASSICURA: LE DEMOLIZIONI NON SONO A RISCHIO «Riprenderemo al più presto» . Leggendo la deliberazione n. 225/2013 (http://pontiniaecologia.blogspot.it/2013/11/ecomostri-di-quarto-caldo-san-felice.htmlqualche dubbio sulla reale volontà degli Enti viene. Intanto ancora una volta c'è il dubbio sui finanziamenti. Poi si dichiara che la demolizione del primo stralcio è avvenuta correttamente. La foto dell'epoca evidenzia che la demolizione era parziale, forse la demolizione completa è avvenuta successivamente è ovvio. Ma Comune ed Ente Parco vorrebero "valorizzare"(una parolina magica della politica italiana) le "piccole porzioni" degli ecomostri recuperando gli ecomostri a servizio (probabilmente nella deliberazione non è chiaro) di comune e/o Ente Parco. Probabilmente (nemmeno questo la deliberazione specifica) questa decisione dovrebbe diventare variante urbanistica, pertanto la competenza anzichè della giunta diventerebbe del consiglio comunale e servirebbe il parere del settore urbanistica. Con successivo passaggio alla Regione Lazio per l'approvazione della variante che dovrebbe poi essere conforme agli strumenti PAI e PTPR (e di questo nella deliberazione non si parla). Ma la vicenda è ancora più complessa.  Servirà probabilmente l'autorizzazione del genio civile a sanatoria, con il collaudo. Si tratta di capire se i fabbricati costruiti in data anteriore alla dichiarazione di zona sismica del comune di San Felice Circeo possano essere conformi alle norme restrittiva in materia. 
Curiosa ad aprile di quest'anno la diversa interpretazione di Comune ed Ente Parco: (Comune San FeliceCirceo: “noi come comune siamo soltanto da tramite per fare il lavoro perché in effetti chi finanzia il progetto è l’ente parco nazionale delCirceo e quindi è l’ente parco che bisogna sentire non siamo noi. noi siamo soltanto degli esecutori materiali ora c’è stato un problema tecnico con il parco per cui non ci sono altri finanziamenti”) in quanto smentito dal direttore del parco del Circeo (Direttore del Parco delCirceo Giuliano Tallone “il comune ha dato un’informazione che non è corretta è l’amministrazione comunale quella che esegue la demolizione noi finanziamo la demolizionecon un fondo del ministero dell’ambiente abbiamo dato già da molto tempo devo dire al comune di San Felicela piena disponibilità a finanziare prima parzialmente e poi interamente a finanziare prima già da molto tempo vista la sua importanza “Domanda giornalista: quindi il motivo per il quale è stato è stato abbattuto solo un ecomostro e poi si è bloccato tutto è dovuto al fatto che il comune non sta utilizzando i soldi a disposizione o ancora” Risposta Tallone: dal punto di vista finanziario noi abbiano garantito la copertura dell’intero intervento ci stiamo facendo da alcuni giorni la stessa domande che ci sta facendo lei per cui penso che chiameremo il comune per chiedere notizie dell’avanzamento” http://www.youtube.com/watch?v=iVgILvVwXYU).

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