lunedì 21 ottobre 2013

Pontinia confusione nei fusti tossici tra Sindaco e Grillini, solo scarsa conoscenza e informazione ignota?

Ieri mattina in piazza Indipendenza a Pontinia l'iniziativa pubblica dei Grillini locali "trova il bidone di Schiavone". Secondo la versione del M5S: " Siamo stati in piazza per cercare di fare informazione anche con l'aiuto dei portavoce di Camera, il deputato Iannuzzi, Giuseppe Vacciano del Senato e Gaia Pernarella, consigliere della regione Lazio. Si è unito anche il Sindaco Eligio Tombolillo, contribuendo ad approfondire le informazioni sulla situazione dei rifiuti tossici, chiarendo sia il caso del 1992 e su quella attuale delle dichiarazioni di Schiavone. Al momento non ci sono indagini in corso, lui non è preoccupato per il nostro territorio, però facendo parte del consiglio provinciale, ci terrà aggiornati. Infatti proprio questo chiediamo, una costante informazione e indagini epidemologiche. Si è soffermato anche a chiarire lo stato dell'iter burocratico sull'impianto a biomasse di mazzocchio.". Ma i fusti tossici (almeno quelli di cui si conoscono le cronache) non sono stati trovati nel 1992 (aggiornamwento del 22/10 è un errore del M5S si tratta del 1997 e non del 1992 il riferimento del SindacoSi è espresso male il Sindaco? non hanno compreso i Grillini? i fatti sono noti? qualche dubbio c'è: E' entrata nel guinness dei primati la discarica di rifiuti tossici sequestrata alle porte di Pontinia. Migliaia di fusti, circa 11.600, e di pneumatici non riutilizzabili sono stati ritrovati abbandonati sotto il sole nell'area di Mazzocchio nella zona industriale della cittadina. La scoperta è avvenuta in seguito ad un sopralluogo nella provincia di Latina della Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti: l'impianto, ufficialmente, doveva servire al trattamento dei fusti che avevano contenuto rifiuti tossici e nocivi. Ma in realtà buona parte dei fusti risultava ancora piena (come dimostravano le "bollicine" che giungevano in superficie per il caldo) e non esisteva alcun macchinario utile al trattamento dei rifiuti contenuti nei fusti. L'unico mezzo meccanico presente era un carrello elevatore, mentre ai lati dell'impianto si trovavano due grosse cisterne, dove gli stessi addetti hanno rivelato scaricarvi i rifiuti liquidi. Notizia preoccupante, in assenza di qualsiasi impianto di depurazione. L'inchiesta è attualmente in corso presso la Pretura di Latina. Tale sequestro è la più evidente conferma dell'allarme lanciato dal sostituto procuratore nazionale antimafia Luigi De Ficchy sull'infiltrazione dell'ecomafia nel Lazio, da Cassino a Latina fino alle porte di Roma. Rapporto ecomafia ‘98 - L’illegalità ambientale in Italia e il ruolo della criminalità organizzata - a cura di LEGAMBIENTE (stralcio) ma ci sono anche i documenti ufficiali ovviamente: Il 24 ottobre 1997 una delegazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, nel corso di un sopralluogo a Pontinia, individuò in collaborazione con la locale polizia provinciale un'area ufficialmente destinata al trattamento e alla pulizia di fusti per il trasporto di rifiuti pericolosi liquidi: il sito risultò privo di qualsiasi macchinario adatto allo scopo e molti dei fusti in attesa del «trattamento» erano ancora pieni di materiale vario. Inoltre, i registri di carico e scarico dell'impianto risultarono compilati in maniera non conforme alla legge, addirittura con operazioni riportate non nell'esatta sequenza temporale. Per tali motivi i parlamentari presenti ritennero di convocare sul posto l'autorità giudiziaria per procedere all'immediato sequestro dell'area, supponendo anche il già avvenuto smaltimento illecito di ingenti quantità di rifiuti pericolosi liquidi (1). (1) Dell'operazione la Commissione ha già riferito nel Doc. XXIII-16, p. 16. Le operazioni di sequestro consentirono di accertare la presenza in quel sito di oltre 11.600 fusti e di due cisterne colme di liquido da classificarsi come rifiuto pericoloso. Gran parte dei fusti proveniva da aziende di rilevanza internazionale, operanti nel campo dell'informatica e della farmaceutica. La ditta responsabile dell'impianto è stata individuata nella SIR SRL di Roma che aveva iniziato ad utilizzare l'area sin dal febbraio 1997, dando la comunicazione di inizio attività alla regione Lazio solo nel luglio 1997. Dalla lettura dei documenti presenti nell'area emersero ulteriori episodi singolari, come ad esempio il trasporto effettuato nel settembre 1997 di 9 tonnellate di residui di polipropilene; partito da Avezzano il 9 settembre, il camion giunse a Roma (presso la sede della SIR) dopo quindici giorni, il 24 settembre. Dopo una sosta di sei giorni, il medesimo camion ripartì il 30 settembre alla volta di Pontinia, dove riuscì ad arrivare nella medesima giornata. Poiché il sequestro di Pontinia è stato (in termini quantitativi) il più rilevante del genere mai effettuato in Italia, esso è stato lo spunto per un'attività di indagine autonoma della Commissione, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera d) della legge istitutiva, per accertare - anzitutto - collegamenti con altri episodi illeciti avvenuti in altre http://www.camera.it/.../leg13/lavori/doc/xxiii/040/d020.htm Di questi fatti ovviamente si continua a parlare ciclicamente e anche ultimamente ne hanno parlato Latina Oggi, SKYTG24 e anche il Fatto quotidiano: Nel 1997, durante un’ispezione della commissione Scalia, i parlamentari scoprirono, in un deposito di Pontinia, 11.600 bidoni contaminati, molti dei quali ancora pieni di scorie. Un ritrovamento che ha poi occupato diverse pagine della relazione finale. Alla procura di Latina non c’è però traccia di un procedimento su quello che venne definito come uno dei principali ritrovamenti di rifiuti pericolosi degli anni ’90, mentre i documenti acquisiti tra il 1997 e il 1998 dalla commissione sul deposito di Pontinia non appaiono nell’elenco dei fascicoli liberamente consultabili. Secretati, come le parole di Schiavone, la cui audizione continua a non essere pubblica, nonostante le assicurazioni di un mese della presidenza della Camera. Quei fusti di Pontinia erano gestiti da un imprenditore di rilievo, attivo ancora oggi, Vittorio Ugolini. http://www.ilfattoquotidiano.it/.../738879/ quindi è ovvio che qualcuno, tanto per cambiare, non sa di cosa si sta parlando. Ma dei fusti tossici non se n'è parlato solo nel 1997, anche nel 2011, ecco cosa scrive, per esempio: Latina Oggi 21 settembre 2011 Ieri mattina i sigilli apposti dalla Guardia di Finanza, traffico controllato da un’organizzazione Il nascondiglio per i fusti Tra Pontinia e Priverno sette discariche di sostanze tossiche, c’è anche la diossina SOMIGLIA terribilmente al disastro scoperto nell’agro aversano ciò che la guardia di finanza di Latina sta svelando in queste ore in una fetta di territorio compresa tra Pontinia e Priverno, a ridosso del fiume Ufente. Tante discariche di medie dimensioni in terreni nascosti o difficilmente raggiungibili dove sono stipati quintali di amianto, probabilmente anche fusti tossici interrati, come provano le tracce di diossina evidenziata dalle analisi su un sito vicinissimo al corso d’acqua. Non è la prima volta che nella campagna profonda dell’agro pontino spuntano discariche tossiche, l’ultima sequestrata due mesi fa dalle guardie provinciali proprio a Pontinia. Ma l’inchiesta della Finanza dice, purtroppo, anche altro perché è cominciata «per vie parallele», ossia durante i controlli su una società di Latina che opera nel settore della compravendita di terreni in tutta la provincia; alcuni degli immobili della srl sono stati appunto utilizzati per le discariche sequestrate e per quanto sia difficile, al momento, stabilire se i titolari erano a conoscenza del traffico illecito di rifiuti tossici, ci sono alcune circostanze che portano sulla pista di un’organizzazione strutturata. La società è amministrata da un romano di 83 anni e prima di lui lo stesso ruolo era ricoperto da un altro anziano signore (classe 1916); Quindi mi pare evidente nessuna risposta, nessun chiarimento, altra confusione. E' altrettanto chiaro che oltre a non corrispondere le date nemmeno la descrizione fatta corrisponde ai documenti ufficiali, alla descrizione e al contesto. Tanto per cambiare. aggiornamento del 22/10 è evidente che l'errore di date del M5S spiega in modo diverso la situazione almeno in parte

Nessun commento: