lunedì 14 ottobre 2013

Latina: raccolta differenziata tra le peggiori in Italia. Ecco i numeri del fallimento.

(12 Ottobre 2013) La discussione sul Piano Economico Finanziario della Latina Ambiente avvenuta qualche giorno fa in Consiglio Comunale ha evidenziato la miopia e l’inadeguatezza del modello di raccolta rifiuti adottato dal Sindaco e dalla sua maggioranza. Un metodo che nei fatti esclude ancora una volta la volontà di procedere con una raccolta differenziata integrale porta a porta. La conseguenza è che il Comune di Latina è uno tra i peggiori in Italia in qualità e quantità della raccolta differenziata effettuata: un misero 33,76%.
L’intervento in aula del capo della maggioranza Fabio Cirilli, oltre ad aver riconosciuto e certificato l’insufficiente (…) risultato ottenuto, ha seppellito la speranza di tutti quei cittadini che desiderano una città più pulita. Attraverso il suo intervento la maggioranza ha gettato la maschera affermando la volontà di non voler investire in progetti di raccolta differenziata integrale neppure per i prossimi due anni. Ne consegue che proseguiranno attraverso l’utilizzo costoso dei cassonetti dell’immondizia a differenza di quanto avevano promesso del programma elettorale “La sfida del fare” presentato dal Sindaco alla città. Il sistema arretrato di utilizzo dei cassonetti è sbagliato e costoso perché incentiva la produzione di rifiuti indifferenziati da gettare in discarica (che paghiamo profumatamente) e riduce gli introiti derivanti dal riciclo dei rifiuti in quanto la poca differenziata prodotta è una differenziata “sporca” e fatta male e quindi riduce la frazione di rifiuto valorizzabile ed i proventi che il Comune potrebbe incassare. Dal 2011 al 2012 il costo per fare la differenziata cresce di 300 mila euro (da 1 milione 514 mila a 1 milione 837 mila) ma la quantità della raccolta non aumenta. Inoltre il costo per il “rassetto a terra” dei rifiuti affidato alle cooperative ci costa 500 mila euro l’anno. Sarebbe più utile che questa forza lavoro venisse impiegata anche e soprattutto per attività più dignitose e utili alla comunità come per esempio la raccolta differenziata condominiale.
Ad onor di cronaca, e per voler completare il quadro di questo maldestro modello che ci propongono i nostri amministratori, possiamo far notare altre tre gravi mancanze:
1. la raccolta degli oli esausti che era stata promessa non è mai avvenuta.
2. per la campagna di comunicazione e sensibilizzazione è stata ridotta stanziando 43 mila euro in meno.
3. La raccolta dei differenziati ingombranti presso le isole ecologiche itineranti è stata avviata solo per metà perché, nonostante le promesse, il sistema degli Ecopunti che doveva garantire sconti in bolletta ai cittadini non è stato avviato. Alla Latina Ambiente l’acquisto dei mezzi tecnologici per avviare il bel servizio costò circa 50 mila euro ai quali si aggiungono i 15 mila per aggiornare il software informatico spesi quest’anno ed il tempo perso nelle costose riunioni di commissione per preparare e approvare il regolamento. Nonostante tutto questo lavoro e queste spese il servizio ancora non è partito e a pagarne le spese sono sempre i cittadini e l’ambiente.
In Italia oltre 1200 comuni superano il 65% di differenziata e di questi 330 addirittura raggiungono percentuali del 90% mentre Latina resta ferma e lo resterà ancora per molto tempo perché Di Giorgi, Cirilli e la maggioranza non hanno volontà di investire in questa direzione.
Per spiegare quanto male sta facendo questa maggioranza al settore basta fare il paragone infelice con chi li ha preceduti. In sostanza addirittura Zaccheo è riuscito a fare meglio di loro facendo partire la differenziata nei borghi e raggiungendo percentuali del 31% dalle quali non riescono più a “schiodare” Cirilli e soci.
Questo comportamento avrebbe trovato una esile giustificazione nel caso in cui avesse prodotto una riduzione del Pef e conseguentemente delle bollette. Invece il costo del servizio non diminuisce e le bollette sono aumentate di qualche euro a famiglia (come confermato in aula dal Presidente della Commissione Bilancio Corrado Lucantonio).
Insomma dobbiamo registrare un fallimento su tutta la linea: culturale, ambientale e contabile.
Se non fosse per l’elevato livello di civiltà dei cittadini residenti nei borghi di Latina, coinvolti qualche anno fa dalla raccolta porta a porta, registreremmo un inqualificabile 0%. I borghi che soffrono la presenza delle servitù della discarica e degli impianti di trattamento sono i più virtuosi in assoluto nonostante questa maggioranza li consideri troppo spesso cittadini di serie B. Chi sta governando la città prenda esempio da loro e ripensi completamente il sistema di raccolta dei rifiuti.

Latina: raccolta differenziata tra le peggiori in Italia. Ecco i numeri del fallimento.
omarsarubbo.wordpress.com
(12 Ottobre 2013) La discussione sul Piano Economico Finanziario della Latina Ambiente avvenuta qualche giorno fa in Consiglio Comunale ha evidenziato la miopia e l’inadeguatezza del modello di rac...
(12 Ottobre 2013) La discussione sul Piano Economico Finanziario della Latina Ambiente avvenuta qualche giorno fa in Consiglio Comunale ha evidenziato la miopia e l’inadeguatezza del modello di raccolta rifiuti adottato dal Sindaco e dalla sua maggioranza. Un metodo che nei fatti esclude ancora una volta la volontà di procedere con una raccolta differenziata integrale porta a porta. La conseguenza è che il Comune di Latina è uno tra i peggiori in Italia in qualità e quantità della raccolta differenziata effettuata: un misero 33,76%.
L’intervento in aula del capo della maggioranza Fabio Cirilli, oltre ad aver riconosciuto e certificato l’insufficiente (…) risultato ottenuto, ha seppellito la speranza di tutti quei cittadini che desiderano una città più pulita. Attraverso il suo intervento la maggioranza ha gettato la maschera affermando la volontà di non voler investire in progetti di raccolta differenziata integrale neppure per i prossimi due anni. Ne consegue che proseguiranno attraverso l’utilizzo costoso dei cassonetti dell’immondizia a differenza di quanto avevano promesso del programma elettorale “La sfida del fare” presentato dal Sindaco alla città. Il sistema arretrato di utilizzo dei cassonetti è sbagliato e costoso perché incentiva la produzione di rifiuti indifferenziati da gettare in discarica (che paghiamo profumatamente) e riduce gli introiti derivanti dal riciclo dei rifiuti in quanto la poca differenziata prodotta è una differenziata “sporca” e fatta male e quindi riduce la frazione di rifiuto valorizzabile ed i proventi che il Comune potrebbe incassare. Dal 2011 al 2012 il costo per fare la differenziata cresce di 300 mila euro (da 1 milione 514 mila a 1 milione 837 mila) ma la quantità della raccolta non aumenta. Inoltre il costo per il “rassetto a terra” dei rifiuti affidato alle cooperative ci costa 500 mila euro l’anno. Sarebbe più utile che questa forza lavoro venisse impiegata anche e soprattutto per attività più dignitose e utili alla comunità come per esempio la raccolta differenziata condominiale.
Ad onor di cronaca, e per voler completare il quadro di questo maldestro modello che ci propongono i nostri amministratori, possiamo far notare altre tre gravi mancanze:
1. la raccolta degli oli esausti che era stata promessa non è mai avvenuta.
2. per la campagna di comunicazione e sensibilizzazione è stata ridotta stanziando 43 mila euro in meno.
3. La raccolta dei differenziati ingombranti presso le isole ecologiche itineranti è stata avviata solo per metà perché, nonostante le promesse, il sistema degli Ecopunti che doveva garantire sconti in bolletta ai cittadini non è stato avviato. Alla Latina Ambiente l’acquisto dei mezzi tecnologici per avviare il bel servizio costò circa 50 mila euro ai quali si aggiungono i 15 mila per aggiornare il software informatico spesi quest’anno ed il tempo perso nelle costose riunioni di commissione per preparare e approvare il regolamento. Nonostante tutto questo lavoro e queste spese il servizio ancora non è partito e a pagarne le spese sono sempre i cittadini e l’ambiente.
In Italia oltre 1200 comuni superano il 65% di differenziata e di questi 330 addirittura raggiungono percentuali del 90% mentre Latina resta ferma e lo resterà ancora per molto tempo perché Di Giorgi, Cirilli e la maggioranza non hanno volontà di investire in questa direzione.
Per spiegare quanto male sta facendo questa maggioranza al settore basta fare il paragone infelice con chi li ha preceduti. In sostanza addirittura Zaccheo è riuscito a fare meglio di loro facendo partire la differenziata nei borghi e raggiungendo percentuali del 31% dalle quali non riescono più a “schiodare” Cirilli e soci.
Questo comportamento avrebbe trovato una esile giustificazione nel caso in cui avesse prodotto una riduzione del Pef e conseguentemente delle bollette. Invece il costo del servizio non diminuisce e le bollette sono aumentate di qualche euro a famiglia (come confermato in aula dal Presidente della Commissione Bilancio Corrado Lucantonio).
Insomma dobbiamo registrare un fallimento su tutta la linea: culturale, ambientale e contabile.
Se non fosse per l’elevato livello di civiltà dei cittadini residenti nei borghi di Latina, coinvolti qualche anno fa dalla raccolta porta a porta, registreremmo un inqualificabile 0%. I borghi che soffrono la presenza delle servitù della discarica e degli impianti di trattamento sono i più virtuosi in assoluto nonostante questa maggioranza li consideri troppo spesso cittadini di serie B. Chi sta governando la città prenda esempio da loro e ripensi completamente il sistema di raccolta dei rifiuti.

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