domenica 27 ottobre 2013

fusti tossici in provincia di Latina verità dopo una palese bugia, prima ricostruzione, domande alla Terreri dirigente settore ambiente e nominata custode all'epoca del ritrovamento

già sentito l'ex capo della Polizia Provinciale Attilio Novelli sul materiale interrato nella cava di Penitro a Formia. Atti introvabili per 16 anni erano depositati in commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti Verità dopo una palese bugia Prima di capire dove andrà a finire l’indagine sui fusti tossici interrati a Penitro e prima di sapere se ancora sono lì, se hanno inquinato e da dove vengono è utile ricordare da dove comincia questo accertamento. Succede tutto a metà settembre, durante il consiglio provinciale monotematico sulle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone. Tre convocazioni e un lungo dibattito per approdare... a nulla. Il presidente della giunta, Cusani, quello del Consiglio, Forte, e i capigruppo di maggioranza alla fine dissero che non c’era prova alcuna che effettivamente la camorra avesse interrato rifiuti tossici in provincia di Latina (oltre che in Campania). Non c’erano prove, si disse in quel Consiglio. E per tale ragione si invocava, in apposita delibera approvata a maggioranza, la desecretazione di tutti gli atti della Commissione parlamentare sui rifiuti. Questa affermazione dei presidenti di Giunta e Consiglio era così falsa che da una semplice e veloce consultazione degli atti della Commissione spuntarono praticamente subito le prove che fusti furono ritrovati alla fine degli anni 90 a Pontinia, Aprilia e Formia. E chi li aveva rinvenuti? Proprio la Provincia, il suo corpo «militare», la polizia provinciale appunto. Davanti a tanta evidenza anche la Provincia si mise a cercare copia degli stessi atti. E si è scoperto che i fusti di Pontinia sono stati portati in discariche apposite per lo smaltimento, quelli di Aprilia non si sa che fine hanno fatto perché al Comune non trovano più niente e quelli di Formia stanno ancora al loro posto. Si deve dunque ad una plateale bugia del Consiglio provinciale di Latina se finalmente ci sarà un po’ di verità sui fusti di Penitro. Involontariamente l’am - ministrazione provinciale sta contribuendo a fare chiarezza su quello che è successo all’ambien - te di questo territorio negli ultimi sedici anni. E’ sempre per caso che avvengono le cose migliori. (gdm) Fusti, domande alla Terreri Sarà ascoltata come persona informata sui fatti, già sentito Attilio Novelli In meno di un mese quella che sembrava una storia difficile da provare si è trasformata nell’in - chiesta più delicata su fatti ambientali inerenti il sud pontino. Si tratta della verifica della presenza di fusti contenenti materiale tossico e nocivo nell’area della attuale discarica di inerti a Penitro di Formia. Procede la polizia provinciale su delega della Procura di Cassino. Nei giorni scorsi è stato ascoltato l’ex comandante della polizia provinciale, quale persona informata sui fatti; fu lui infatti che materialmente rinvenne i fusti nell’aprile del 1997. Adesso sarà sentita sempre come persona informata sui fatti, la dirigente de ll ’epoca del settore ambiente, Marilena Terreri, nominata custode del terreno cui furono apposti i sigilli. Nei prossimi giorni la dirigente del Comune di Formia Marilena Terreri sarà sentita sul caso dei fusti tossici che vennero ritrovati dalla polizia provinciale nella discarica di Penitro. La dirigente all’epoca, era il 1997, venne nominata dai verbalizzanti quale custode dei fusti. L’area venne naturalmente sottoposta a sequestro. Sul caso inoltre sempre nei prossimi giorni sarà ascoltato anche l’allora assessore all’ambiente Ruggero. Un nodo importante tra gli altri c’è da sciogliere: se il dissequestro disposto all’epoca riguardò l’area dove sono i fusti oppure quella adiacente. Qualora l’area dove insistono i fusti sia ancora sotto sequestro la dirigente risulterebbe tuttora la custode, per cui potrebbe chiarire molti aspetti di questa storia inquietante e che sta tenendo col fiato sospeso in particolare i residenti della frazione di Penitro e quelli del Comune di Spigno; parte della discarica cosiddetta di Penitro ricade infatti nel territorio di Spigno Saturnia. Anche l’ex assessore a ll ’ambiente dal canto suo potrà chiarire alcuni aspetti della vicenda. Intanto domani gli esponenti del Movimento cinque stelle eseguiranno una sopralluogo sul sito della discarica di materiali inerti della frazione di Penitro del Comune di Formia. Il Comune dietro loro richiesta ha autorizzato ditale sopralluogo che non ha alcun scopo investigativo nè valore ai fini del procedimento che ha avviato la Procura di Cassino. Va da sè che se qualora venissero notate delle anomalie o movimentazione di terra sospetta sarà data tempestiva comunicazione alle autorità giudiziaria. Si attende infatti con apprensione e curiosità il via da parte dell’Autorità ad scavare per cercare i fusti in questione che già all’epoca, quando il comandante della polizia provinciale, Attilio Novelli, definirono nel loro verbale contenenti rifiuti speciali e pericolosi. B.M. L’AREA DELLA DISCARICA DI PENITRO DOVE VENNERO RITROVATI I FUSTI CONTENENTI MATERIALE TOSSICO MARILENA TERRERI, OGGI DIRIGENTE DEL SETTORE URBANISTICO molti aspetti di questa storia inquietante e che sta tenendo col fiato sospeso in particolare i residenti della frazione di Penitro e quelli del Comune di Spigno;

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