giovedì 26 settembre 2013

Gallinaro (Sel): va rescisso il contratto per danno causato dalla società Scontro sulla gestione Tutti vogliono il ritorno al pubblico. Divisioni sulle modalit

S el non ci sta a far passare per un «semplice» recepimento d e ll ’esito referendario la proposta del presidente dell’Ato4 di rendere pubblico il servizio idrico. Ieri mattina l’intervento del segretario provinciale, Beniamino Gallinaro, ha rimesso sul piatto della bilancia la necessità di «valutare attentamente i costi di questa operazione nonché il peso dei debiti fin qui accumulati dalla società». Sulla stessa lunghezza d’onda l’interro - gazione parlamentare annunciata dal deputato Filiberto Zarattti che è tra i promotori della mozione in corso di discussione in tutti i consigli comunali della provincia di Latina con la quale si chiede sì la pubblicizzazione della gestione dell’acqua, ma attraverso la rescissione del contratto in essere per inadempimento grave di una parte, ossia Acqualatina. La discussione sulle modalità per tornare alla gestione pubblica dopo undici anni di prova privatistica affidata ad Acqualatina spa è fissata per la prossima settimana. E’ in - fatti in agenda della conferenza dei sindaci che ha affrontato l’argom en to martedì ma non è stata presa alcuna decisione. Alla prossima riunione dei sindaci verranno comunque presentate due mozioni. La prima da parte della maggioranza che rispecchia l’iniziativa del presidente dell’Ato4, Armando Cusani, con cui si affida la delega allo stesso presidente a trattare con i soci privati della spa, ossia Idrolatina srl, per la vendita ai Comuni delle quote (49% delle azioni). La mozione di minoranza, firmata da nove sindaci (guidati dal centrosinistra) propone un accertamento preventivo della reale situazione debitoria della società da parte di un organismo indipendente e poi la valutazione sull’acquisto. I soci pubblici di Acqualatina (che detengono il 51%) potrebbero da subito accertare la impossibilità ad andare avanti con le attività di Acqualatina e portare i libri in Tribunale. Ciò porterebbe al fallimento e all’accerta - mento delle responsabilità personali circa eventuali problemi gravi nei bilanci. «Quel che è sicuro è che non si può mettere in atto la solita storia per cui si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite. - dice Beniamino Gallinaro - In questi anni Acqualatina ha fatto scelte spericolate, come il contratto di mutuo con Depfa Bank e ha fatto assunzioni clientelari; sono stati sordi davanti a qualunque critica e l’unica risposta sono state le azioni legali contro i Comuni dissenzienti e persino contro i comitati civici. Adesso che la situazione è disperata ci vengono a dire che dobbiamo acquistare le quote ed entrare al 100% in una società cotta, prossima al fallimento. E poi chi è che va a trattare per la compravendita delle azioni? Cusani, cioè il principale sponsor della gestione privata dell’acqua, la stessa persona che ci ha detto che Acqualatina era un modello nazionale. No, questo non può essere consentito. Noi diciamo - aggiunge Gallinaro - che i sindaci devono approvare la rescissione del contratto per danno facendo riferimento a tutte le violazioni della convenzione collezionate da Acqualatina in questi dieci anni, nella beata indifferenza dei politici di maggioranza che in cambio hanno fatto assumere amici e parenti nell’organico della spa». Latina Oggi 26 settembre 2013

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