martedì 24 settembre 2013

Corte dei Conti in hotel La magistratura contabile chiede il saldo per gli abusi al Grotte di Tiberio

Delega al Corpo Forestale di Stato per l’accertamento del danno ambientale DI ALESSANDRO PANIGUTTI E ’ un albergo dove non si riesce a trovare un momento di riposo quello che affaccia sul meraviglioso scorcio di levante a Sperlonga. Dopo le indagini sui presunti abusi edilizi compiuti in corso d’opera nella struttura dell’Ho - tel Grotte di Tiberio e dopo la sentenza di condanna del Tribunale di Latina che ha ritenuto fondate le ipotesi di accusa prospettate dalla Procura della Repubblica, è il turno della Procura generale presso la Corte dei Conti che appare intenzionata a svolgere gli accertamenti istruttori necessari per individuare l’esatta quantificazione del danno eventuale subito dalle finanze pubbliche nella vicenda che riguarda l’hotel di Aldo Chinappi e Armando Cusani. Il 30 luglio scorso il Vice Procuratore generale della Corte dei Conti Massimiliano Minerva ha ufficialmente delegato il Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Latina ad espletare con la massima urgenza tutte le incombenze istruttorie necessarie affinché la magistratura contabile possa arrivare a stabilire l’entità del danno ambientale eventualmente derivante dagli abusi, edilizi e d’u ffi c i o , commessi in quella vicenda. Compito del Corpo Forestale dello Stato sarà dunque quello di acquisire il fascicolo penale della Procura della Repubblica e quello del processo celebrato in Tribunale, nonché tutto il materiale probatorio ritenuto di qualche interesse per le indagini della Corte dei Conti e trasmetterlo al Vice procuratore M i n e r va . Ma come si fa a stabilire l’en - tità del danno ambientale eventualmente prodotto da una vicenda come quella dell’hotel Grotte di Tiberio? Il calcolo è meno complicato del previsto. Si fa una valutazione del prezzo di mercato delle volumetrie abusive realizzate e a questo va aggiunto il costo della manodopera impiegata per realizzare quelle stesse opere abusive. La somma dei due importi viene moltiplicata per 2 e dal prodotto verrà fuori l’ammontare del danno ambientale presunto. Ma nel caso dell’Hotel Grotte di Tiberio le cose si complicano, perché se nella fase delle indagini e nel corso del processo la Procura della Repubblica ha contestato come abusive soltanto una parte modesta (le cucine e una veranda) del complesso delle opere che costituiscono l’albergo, la sentenza del Tribunale di Latina sembra invece stabilire che l’intera struttura sia da considerarsi abusiva . In questo caso, l’ammontare del danno ambientale risulterebbe pari a diversi milioni di euro anziché limitato a diverse centinaia di migliaia di euro. Non sarà soltanto una questione di interpretazione, la Corte dei Conti dovrà valutare dagli atti giudiziari di cui verrà in possesso quale delle due strade imboccare, ammesso e non concesso che questo tipo di scelta non venga operato a monte dagli investigatori incaricati di istruire il procedimento. Ma una indicazione la Corte dei Conti la fornisce in via preliminare nell’atto di delega alle indagini, riferendosi al permesso a costruire n.52 del 23 settembre 2005 con il quale il Comune di Sperlonga autorizzava la realizzazione di 228 metri quadrati di superfici accessorie all’attività alberghiera, superfici non previste dal permesso a costruire n. 83 del 2004 e dal condono n. 5 del 1992. Dunque, se il danno ambientale dovrà essere calcolato per quelle volumetrie accessorie e se sarà effettivamente ravvisato dalla Corte dei Conti, i titolari dell’Hotel Grotte di Tiberio e coloro che hanno rilasciato il permesso a costruire del 2005 potrebbero cavarsela con una richiesta riscarcitoria «ragion evo l e » . Latina Oggi 24 settembre 2013

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