sabato 31 agosto 2013

centrali Biogas più che scandaloso a Besenzone (PC)

(30.13.2013) BESENZONE. La centrale in località Zapparola è stata realizzata dalla Emiliana Agroenergia Soc. Agricola Consortile a r.l. di Piacenza. Non sono poche (dieci per la precisione) le Società Consortili "gemelle" costituite negli scorsi anni, partecipate dalle Cooperative socie di Bietifin e finanziate in parte dal Consorzio Nazionale Bieticoltori sorte con lo scopo dichiarato di costruire un biodigestore da 1MW in Emilia o in Lombardia. Un business di decine e decine di milioni di investimenti. http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2013/08/biogas-piu-che-scandaloso-besenzone-pc.html Un business che non sopporta bastoni tra le ruote e che può contare sugli intrecci consolidati tra Consorzi e politica. La storia che iniziamo a raccontare per sommi capi riguarda la centrale a biogas di Besenzone, comune della pianura piacentina. Così, anche se non ve ne sono i presupposti l'impianto da 998 kW viene autorizzato dalla provincia a gennaio del 2013. Il comune esprime "perplessità e dissenso" rispetto a un piano del traffico che non viene presentato e alla situazione della viabilità del tutto inadeguata a sopportare il traffico indotto dall'alimentazione del digestore con polpe di bietola, foglie e colletti (tutte colture dedicate). In realtà al momento dell'autorizzazione l'Emiliana Agroenergie non aveva neppure la disponibilità dei terreni. In forza di questi e altri elementi di criticità i confinanti e Italia Nostra richiedono a gran voce la revoca dell'autorizzazione in autotutela. Ad aprile la provincia conferma l'autorizzazione. I lavori della centrale proseguono ma la maggior parte dei vicini (che pur subiscono forti disagi in conseguenza del traffico e che - come da allegati al progetto - sono interessati al cono di ricaduta delle emissioni) sono indotti alla passività. Solo un confinante con abitazione a 100 m dalla centrale (anche se nel progetto si dice 200 e più m) non si rassegna e ricorre al TAR, La sentenza del TAR arriva ai primi di agosto ed è una sentenza scandalosa perché viene dato torto su tutta la linea al ricorrente (condannato a pagare anche le spese legali della Agroenergie). Una sentenza politica mirante ad ammonire comitati, comuni e singoli cittadini danneggiati a non tentare in alcun modo la carta dei ricorsi. "Queste centrali hanno da farsi" proclamano i Don Rodrigo e i loro bravacci. Quando il TAR ha dato torto al vicino la centrale era ancora in costruzione (per esempio mancava ancora la torcia) e non erano ancora state completate altre opere. Per esempio mancano ancora vasche del digestato che pure sono previste dal progetto. Come era possibile una chiusura lavori e inizio attività senza la realizzazione di quanto previsto nel progetto e necessario per la sicurezza e la riduzione degli impatti? Come dare torto a chi contestava queste circostanze? La vicenda della centrale di Besenzone presenta altri aspetti sconcertanti che affronteremo in prossime puntate. Una, che ha molta rilevanza per le emissioni maleodoranti riguarda lo stoccaggio o meno di fogli e colletti, materiali che dovrebbero essere conferiti in funzione del fabbisogno senza dare adito a processi di fermentazione anaerobica in situ. Ma così non è. Di seguito alcune immagine che mettono bene in evidenza l'inadeguatezza delle strade e delle "piazzole" di scambio realizzate in fretta e furia dalla provincia per mitigare parzialmente i disagi del traffico. Il diritto dei normali utenti e frontisti ad un utilizzo normale delle strade è palesemente leso. E' leso il diritto alla sicurezza e c'è un utilizzo e un logoramento anomalo da parte di un privato per puri fini di speculazione di un bene pubblico. Non è più la proprietà privata ad essere limitata nel suo utilizzo dal bene collettivo ma sono i beni pubblici ad essere limitati, di fatto monopolizzati ed espropriati per le finalità dell'arricchimento senza scrupoli dei privati. E' proprio vero che la Costituzione, le leggi e i diritti fondamentali sono pezzi di carta. Arrivano leggi sciagurate, su misura per la speculazione, che contraddicono tutti i principi di legalità e senza colpo ferire politicanti e burocrati le osservano scrupolosamente, ottusamente, senza far valere gerarchie del diritto, principi basilari di equità e giustizia il e buon senso.

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