giovedì 25 aprile 2013

per acqualatina lo spettro del fallimento: anzichè tagliare sugli sprechi si riducono i dipendenti

Acqualatina in crisi, ipotesi di riduzione del personale per tagliare i costi Tra le ipotesi valutate con i sindacati cassa integrazione e "scivoli" per i dipendenti più anziani. Per la società del servizio idrico nei giorni scorsi lo spettro del fallimento http://www.ilmessaggero.it/LATINA/acqualatina_crisi_cassa_integrazione/notizie/273043.shtmldi Francesca Balestrieri LATINA - Tagli al personale, "scivoli" e cassa integrazione per evitare il peggio. Acqualatina è in crisi. La notizia non è certo nuova, solo che ora, con l’istituzione dell’autorità garante di energia e gas la questione diventa più complicata. La società partecipata, a prevalenza pubblica, che gestisce il servizio idrico integrato dell’Ato4 inoltre, ha sempre avuto difficoltà alle quali adesso non riesce più a fare fronte. Rete idrica colabrodo, crediti verso i clienti a cifre da record, casi come quello della «guerra» con Aprilia o la vicenda della Dondi di Sezze ancora irrisolti o, ancora, i canoni da pagare ai Consorzi di bonifica. Vicende note, solo che di fronte ai paletti imposti dall’autorità e a una situazione relativa ai crediti che non si sblocca questa volta a rimetterci potrebbero essere i lavoratori. Il consiglio di amministrazione si è riunito con all’ordine del giorno la difficile situazione economica in cui versa la società. La soluzione individuata riguarderebbe proprio il personale con cassa integrazione o mobilità. Per ora si parla di ipotesi, ma il presidente Giuseppe Addessi è stato chiaro con alcuni rappresentanti sindacali. La prima azione che verrà adottata dall’azienda ed è data per certa negli ambienti sarà lo «scivolo» per i dipendenti vicini alla pensione. In cerca di un accordo con i sindacati si tenterà anche la strada dell’uscita volontaria. In pratica tutto ciò che serve per impedire i licenziamenti. I dipendenti interessati sono i 340 in forza ad Acqualatina: dal call center agli operatori, ma anche i dirigenti. Una riunione si svolgerà con i segretari dei sindacati il 2 maggio. Le difficoltà dell’azienda erano note da tempo, l’estate scorsa c’era stato un ritardo con la quattordicesima. Ora la situazione si è aggravata. Nei giorni scorsi alla conferenza dei sindaci dell’Ato 4 è uscita fuori la parola default. Vale a dire il fallimento. L’ha pronunciata Armando Cusani, presidente della Provincia e della conferenza dei sindaci. L’amministratore delegato della società, Raimondo Besson, contestando le decisioni dell’autorità ha riferito che in questo modo non sarà possibile coprire i costi. E si comincia a tagliare dai dipendenti. Mercoledì 24 Aprile 2013 - 20:42 Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile - 12:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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