sabato 20 aprile 2013

la centrale a biomasse delle emissioni cancerogene del disboscamento dell'Amazzonia?


Lunedì 22 aprile altro appuntamento importante per la difesa del territorio e dell'agricoltura di qualità contro la minaccia delle emissioni cancerogene della centrale a biomasse da 20 MW. Se venisse approvato il progetto della società Pontinia Rinnovabili (con sede a Milano e capitali, pochi, bolognesi) il comune di Pontinia sarebbe, secondo la pubblicazioni “comuni rinnovabili”(?) il secondo produttore in Italia. Dopo il parere contrario del comune di Pontinia la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha convocato per il giorno 22 aprile 2013 alle ore 16.00 presso il dipartimento per il coordinamento amministrativo in via delle Mercede una riunione istruttoria. Il parere negativo del sindaco del comune di Pontinia è stato espresso ai sensi degli articoli 216 e 217 del RD N. 1265 del 27 luglio 1934 “testo unico delle leggi sanitarie” per i motivi di precauzione e tutela sanitaria. E' stato ribadito in tutte le riunioni, conferenze e incontri ai vari ministeri dello sviluppo economico, al ministero della sanità, per 2 volte nella stessa presidenza del consiglio dei ministri, 3 volte alla Regione Lazio, l'ultima delle quali lo scorso dicembre. Questa riunione istruttoria è diventata la conseguenza del parere contrario del comune e la Regione Lazio ha dovuto trasmettere tutto il fascicolo nuovamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. E' l'ultimo passaggio, probabilmente, poi la decisione finale a favore o contro la centrale a biomasse. La convocazione è arrivata il 17 aprile all'ultimo momento. Ciò non impensierisce certo il tavolo di lavoro tecnico che difende il comune di Pontinia supportando egregiamente il sindaco Eligio Tombolillo convinto oppositore al progetto. Ancora una volta i documenti lunedì saranno pronti per essere consegnati nella riunione del 21 aprile. Di certo se venisse approvato il progetto nonostante tutte le motivazioni e sopratutto senza i presupposti essenziali di legge aprirebbe il ricorso da parte del comune di Pontinia alla giustizia amministrativa. Il TAR ha già dato una ragione schiacciante al comune contro il progetto contestato, con la sentenza n. 819 depositata il 14/09/2009. l'esito dell'ultimo incontro presso l'assessorato all'ambiente della Regione Lazio che ha definito il progetto arretrato dal punto di visto tecnologico, assurdo per l'efficienza inferiore al 30% mancato recupero della produzione di acqua calda ad impatto ambientale elevato e nocivo.
la ferma opposizione del comune di Pontinia alla centrale a biomasse da 20 MW, visto che mancano gli adeguamenti del progetto alla normativa vigente, che mancano i pareri della Provincia di Latina che non può esprimere pareri se non viene fornita la dovuta documentazione, del Comando dei Vigili del Fuoco (idem documentazione non adeguata all'attuale normativa), che mancano i pareri del Gestore della rete elettrica mancando il progetto e di conseguenza i relativi nulla osta di collegamento dalla cabina Enel alla centrale di progetto, sarà tutto trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La decisione finale probabilmente ci sarà a gennaio 2013. Difficile fare pronostici. Certo se valessero ancora le leggi e le norme non ci sarebbero certo dubbi. Durante l'ultima conferenza presso la regione Lazio, assessorato all'ambiente smascherate le finzioni sui posti di lavoro e sulle opportunità per l'agricoltura locale. Uno dei progettisti dell'impianto ritenuto devastante dal Centro contro i tumori di Genova per l'alta emissione di cancerogeni, dichiarava pubblicamente, il 26 marzo 2007 in un convegno della Confindustria porta come esempio la centrale di Bando D'Argenta (20 mega watt come per Mazzocchio). Infatti dopo 7 anni dall'apertura solo il 10% delle biomasse necessarie arrivano dalle aziende della zona. Anzi questacentrale presa ad esempio veniva sequestrata perchè erano stati taroccati i sistemi di controllo e venivano bruciati rifiuti tossici e nocivi. In seguito a questo sequestro alcune condanne penali e patteggiamenti. Nell'illustrazione del 26/03/2007 il progettista affermava che le centrali a biomasse di Crotone, Bando D'argenta, Stromboli, hanno dimensioni esagerate in quanto non si è partiti nel modo corretto visto che non ci si è basati sui combustibili disponibili nel territorio. Secondo il progettista, in base alla produzione tipica italiana, afferma che in base alla produzione di biomassa, le varie regioni italiane (ogni regione) può sostenere (combustibili da biomasse solidi) potrebbero alimentare una centrale che va dai 20 ai 40 Megawatt. Infatti basta vedere il numero di centrali a biomasseesistenti (solo in provincia di Latina sono 20) e progettate nella Regione Lazio per capire che anche la capacità dichiarata dal progettista nel Lazio è stata abbondantemente superata. Nella stesso convegno lo stesso il progettista dichiarava che il produttore non ha interesse a far funzionare la centrale abiomasse dopo la scadenza dei finanziamenti pubblici (all'epoca 7 anni), con il rischio dell'ennesima cattedrale nel deserto. Il progettista concludeva dicendo che non hanno interesse a produrre biomasselocalmente quanto a importarle dal sud America con le navi. Lascio le considerazioni in merito al disboscamento e la riduzione della superficie boschiva..

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