mercoledì 27 marzo 2013

Marche, nomi eccellenti nell'inchiesta sul biogas. Contestata anche l’associazione a delinquere. 13 indagati.


INCHIESTA BIOGAS, CHI SONO I 13 INDAGATI

Regione Marche - 14 Marzo 2013 | Direttore Marco Spadola | Stampa Stampa questa pagina


Nomi eccellenti nell'inchiesta sulle centrali a biogas e biomasse e sul parco eolico di Camerino. Tra i dodici indagati, come riporta il Corriere Adriatico, spiccano il conte Guido Leopardi Dittajuti, gli imprenditori di Morrovalle Antonio e Alessandro Lazzarini e il funzionario della Provincia di Pesaro-Urbino Renzo Rovinelli. E per dieci di loro spunta anche l'associazione a delinquere. Il sospetto è quello di una combine tra i pubblici funzionari, un ristretto gruppo d'imprenditori e professionisti che si sarebbero accordati per spartirsi alcuni dei principali siti di energia alternativa in regione e incamerare i contributi regionali e statali, circa 2 milioni di euro all'anno per 15 anni.

Secondo i pm anconetani Paolo Gubinelli, Marco Pucilli e Andrea Laurino, il dirigente regionale del servizio Territorio e Ambiente Luciano Calvarese e i suoi collaboratori Sandro Cossignani e Mauro Moretti avrebbero concesso i nullaosta, in alcuni casi anche in violazione di norme urbanistiche e ambientali, a una serie di società di cui loro direttamente o indirettamente possedevano delle quote o per le quali erano stati nominati consulenti, sempre riconducibili ai soliti nomi: gli imprenditori Leopardi, Lazzarini e gli ingegneri Diego Margione di Macerata e Lorenzo Binci di Osimo, anche autori dei principali progetti. Di qui l'associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie di reati contro la pubblica amministrazione, tra cui la truffa e l'abuso d'ufficio, contestata anche a Rovinelli e alla compagna Alessandra Severini di Fano.

Dal reato associativo restano fuori il presidente della Comunità Montana di Camerino Sauro Scaficchia e il suo predecessore Luigi Gentilucci, indagati per concorso in abuso d'ufficio nell'ambito dell'autorizzazione per il parco eolico. Tra gli avvocati delle difese regna serenità: «Dimostreremo la estraneità dei nostri clienti, siamo sereni». Nel mirino degli inquirenti, oltre alla pratica Camerino, le autorizzazioni e la realizzazione delle centrali di San Vincenzo di Osimo, Camerata Picena, Agugliano, Jesi, Castelbellino e Metaurilia di Fano.

A Osimo, dove l'autorizzazione sarebbe stata concessa nel mancato rispetto delle previsioni del piano paesaggistico e in assenza del permesso di costruire, avrebbero fatto affari illeciti, secondo la Procura, il conte Leopardi e l'ingegner Binci, soci nella Green Farm, ma anche Moretti, Calvarese e Margione. Antonio Lazzarini, con Calvarese e Cossignani avrebbe invece costituito un cartello per accaparrasi la realizzazione degli impianti a biomasse a Camerata Picena e Agugliano. Centrali nelle quali Cossignani avrebbe una partecipazione tramite l'anziana madre e la società Capomaggio 86 di Lazzarini.

Alessandro Lazzarini, figlio di Antonio, è indagato per le centrali a biogas di Jesi e Castelbellino. L'accusa è quella di aver ottenuto il via libera presentando fideiussioni false o non idonee. Infine Rovinelli, che in qualità di funzionario provinciale, si era espresso, in sede di conferenza di servizi, per l'autorizzazione all'impianto a Biogas di Fano alla Prima Energia, società riconducibile alla compagna, Alessandra Severini. C'è poi il caso parco eolico. L'accusa per i due vertici della Comunità Montana è quella di aver affidato la progettazione alla società Valli Varanensi, bypassando la gara pubblica. Al sito sarebbe stato poi chiamato a lavorare Margione, legato da rapporti personali e societari con Calvarese. http://www.oltrefano.it/articoli/regione-marche/cronaca/biogas-marche-13-indagati.html

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