venerdì 8 marzo 2013

la mezza bonifica della discarica di Borgo Montello inquinamento falde

PREVISTO IL CONTROLLO DEI DOCUMENTI SULLO STATO DELLE FALDE LA MEZZA BONIFICA Dopo il contenzioso sulle richieste Arpa, altri gap NON è mai finita la battaglia per la bonifica della discarica Indeco di Borgo Montello. I due gestori più di quattro anni fa erano stati obbligati in solido dal Comune di Latina a bonificare i vecchi invasi. La Indeco si è opposta ritenendosi non responsabile dei danni alle falde. Il ricorso resta in piedi e chiama in causa anche la Provincia A rigor di logica e per ordine dell’Arpa i due gestori degli invasi dei rifiuti di Borgo Montello avrebbero dovuto, in solido, bonificare l’area per bloccare l’inquinamento già prodotto sulle falde soggiacenti. Indeco si è sempre rifiutata di eseguire l’ordinanza del Comune di Latina che dal 2008 la impegnava a «proteggere» le falde, con un contenzioso davanti al Tribunale amminist rativo di Roma che chiama in causa anche la Provincia. Nel frattempo le operazioni di protezione sui vecchi siti sono state comunque eff et t u at e dall’altro gestore chiamato in solido, ossia Ecoambiente, titolare della discarica nella quale confluiscono i rifiuti del capoluogo, di Anzio e Nettuno, da qualche mese dopo il pre trattamento meccanico biologico. Eppure la battaglia non è finita perché su questa «vecchia» bonifica ci sono tuttora eccezioni, sempre da parte dell’Arpa, oltre che del Comune di Latina. La prima ha detto che è necessario integrare la documentazione da cui emergono le azioni già messe in campo a tutela delle falde e l’effetto che già c’è stato tra il 2009 e oggi. Le certezze sulla riuscita della bonifica sono così poche che adesso la stessa Arpa vuole approfondire, anzi ha già chiesto integrazioni alla luce di un possibile ampliamento o prolungamento della vita delle discariche indotto dall’arrivo (non del tutto escluso) di rifiuti della capitale in impianti di trattamento della provincia di Latina. Il Comune capoluogo a sua volta ha detto che non darà parere favorevole alle richieste di autorizzazione avanzate dai gestori e che sono scadute da un anno, se prima non sarà verificato attentamente l’effetto degli interventi di bonifica e redatto un nuovo cronoprogramma per capire se e quanto potrà incidere l’arrivo di altri quantitativi di rifiuti a Montello. Diciamo che da questo elemento dipende non solo il rinnovo delle autorizzazioni, probabilmente scontato visto il parere favorevole espresso in via preventiva da Comune e Provincia pur subordinando la decisione finale alle integrazioni di atti chieste ai gestori. La nuova conferenza di servizi per fare il punto sulla bonifica sui vecchi invasi e sullo stato delle sorgenti è fissata per il 14 marzo ed è in quella sede che si potrà capire cosa è accaduto veramente in questi tre anni a Borgo Montello. Sulla buona riuscita della bonifica esiste anche una garanzia con polizza fidejussoria pari al 30% dei sei milioni necessari. Va detto che l’inquinamento accertato delle falde è già oggi oggetto di un processo a carico dei gestori e la vicenda è inserita nel rapporto sul ciclo dei rifiuti nel Lazio redatto dalla Commissione parlamentare. In effetti la storia degli invasi di Montello è piena zeppa di ombre, anche la chiusura dei primi siti è avvenuta con procedure sulle quale oggi si nutrono fortissimi timori e che hanno inciso sui dati relativi alle falde. Per quanto queste ultime sono ritenute ancora recuperabili sussiste il timore di un nuovo sovraccarico di rifiuti in grado di compromettere definitivamente la situazione della rete soggiacente; in più non si è sicuri che la bonifica basti a cancellare gli errori commessi nel passato. http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=a66e6bf0d78472044f99bcfdadb40d7d

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