venerdì 22 febbraio 2013

Borsellino: il pdl ha paura di Ingroia in parlamento

“Il Pdl teme questo magistrato” BORSELLINO: “ALFANO HA PAURA DELLE SCHIENE DRITTE IN PARLAMENTO” Di seguito ampi stralci della lettera di solidarietà che Salvatore Borsellino ha scritto dopo l’attacco del segretario Pdl, Angelino Alfano, ad Antonio Ingroia e Sandra Amurri. Mi meravigliavo che non fosse ancora successo. Antonio Ingroia e il suo progetto di Rivoluzione Civile finora lo avevano combattuto con il silenzio, con l’oscu - ramento. Ora qualcuno si è accoro che il progetto di Antonio Ingroia, il progetto di Rivoluzione Civile, se mai si realizzasse potrebbe significare, per la prima volta nel nostro paese, un vero contrasto alla criminalità organizzata, quello che nel nostro paese non c’è mai stato e a tutto quello che gli ruota introno, la corruzione, la collusione, il voto di scambio, l’evasione fiscale, con leggi studiate da una magistrato che la criminalità organizzata la ha sempre combattuta. (...) In merito alle parole di Angelino Alfano “non si è mai visto in nessun paese del mondo che tre pm fondino un partito e candidino una giornalista che scriveva delle loro inchieste, solo qua da noi” vorrei precisare che Alfano omette di specificare a chi si riferisce cioè Sandra Amurri, la coraggiosa giornalista del Fatto Quotidiano sempre in prima linea nelle inchieste che riguardano la criminalità organizzata e le collusioni dei politici, ora candidata al Senato nelle liste di Rivoluzione Civile. L’AFFERMAZIONE viene dal segretario di un partito che fino alla passata legislatura i corrotti e i collusi li ha in largo numero portati al parlamento insieme ad una schiera di avvocati al soldo del presidente del partito stesso, studiosi attenti e promotori delle leggi necessarie per impedire le condanne che avrebbero potuto essergli comminate negli innumerevoli processi in cui è imputato. Questo sì che non si è visto in nessun paese del mondo. Come in nessun paese del mondo si sono visti tanti magistrati come Luigi de Magistris e Antonio Ingroia, costretti a cambiare campo di battaglia, dalla magistratura alla politica, per potere impedire che dalla politica continuassero a venire sottratte alla magistratura gli strumenti necessari per perseguire il proprio compito istituzionale. Come in nessun paese del mondo si sono visti giornalisti attaccati quotidianamente e senza tregua soltanto perché hanno deciso di andare in parlamento per continuare a combattere la propria battaglia per una informazione libera e senza paure. Forse qualcuno ha paura che non solo nella pasticceria Giolitti, ma neanche alla buvette di Palazzo Madama, se frequentato dalla Amurri, si possa più parlare liberamente. A Ingroia e Amurri va tutto il mio affetto e la mia solidarietà. Aiutateci a cambiare questo paese. Salvatore Borsellino Il fatto quotidiano 22 febbraio 2013

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