Migranti sikh e italiani insieme, a Sabaudia, in provincia di Latina, per Puliamo il Mondo, l’edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del pianeta. L’iniziativa è organizzata nel suo ventennale da Legambiente, dai volontari del circolo Larus di Sabaudia e dalla fondazione Integra/Azione, nata nel dicembre del 2010 con lo scopo di promuovere diritti e dignità per i migranti e il desiderio di incoraggiare una visione di società che presupponga accoglienza, legalità, rispetto del territorio e della dignità della persona. L’obiettivo di Puliamo il mondo nella bella città pontina sarà dimostrare che essere cittadini significa innanzitutto prendersi cura del proprio territorio, renderlo pulito, accogliente, solidale, aperto. Ambientalisti e migranti sikh si prenderanno cura, a partire dalle ore 11.00 di domenica 30 settembre, del giardino del residence Bella Farnia Mare, in via Litoranea, a Sabaudia, dove trova residenza la maggior parte della comunità sikh pontina, mentre nel relativo ex campetto di tennis, i ragazzi sikh si esibiranno in una partita di cricket, loro sport nazionale. A seguire, invece, presso l’auditorium del Parco nazionale del Circeo, sempre a Sabaudia, grazie alla collaborazione con l’Ente Parco e il Corpo Forestale dello Stato, alle ore 15.00 si terrà una tavola rotonda dal titolo Nel cuore del parco un laboratorio virtuoso di integrazione, alla quale parteciperanno gli esponenti della comunità sikh, le associazioni e le autorità locali e nazionali impegnate sul tema delle migrazioni. Con l’occasione verrà anche presentato al pubblico il documentario Visit India</em> di Patrizia Santangeli, che racconta con garbo e intelligenza narrativa la comunità sikh pontina, insieme alle fotografie del giovane fotografo pontino Gabriele Rossi dell’agenzia Contrasto, anch’esse sui migranti sikh pontini.
Ancora una volta ecologia e impegno civile si uniscono, dunque, per rispondere, in modo partecipato e qualificato, ad istanze  troppo spesso inascoltate dalla classe dirigente locale e non solo, e per sollecitare alla riflessione  quei cittadini  indifferenti sia alla questione ambientale sia a quella dei migranti. Una bella iniziativa Puliamo il mondo a Sabaudia che restituisce speranza e orgoglio ad un territorio troppo spesso mortificato da episodi di violenza, discriminazione, razzismo, incuria. Una risposta che parte dai cittadini e dai migranti per aiutare a superare le frontiere dei pregiudizi e dell’indifferenza per un nuovo protagonismo di coloro che molti considerano ancora solo “braccia utili per l’agricoltura”. Si può essere migranti o italiani, ricchi o poveri, braccianti o liberi professionisti, di pelle chiara o scura, ma queste differenze spariscono quando ci preoccupiamo del nostro territorio e ci impegniamo insieme per renderlo un posto migliore.
Con Puliamo il mondo vengono liberate dai rifiuti e dall’incuria i parchi, i giardini, le strade, le piazze, i fiumi e le spiagge di molte città del pianeta. Un esercito di persone normali che richiede uno slancio emotivo e progettuale, prima ancora che fisico. Non si raccolgono solo cartacce e bottiglie, si liberano spazi che diventano nuovi luoghi vissuti dai cittadini. Si costruiscono nuove agorà per una polis più vivibile. Se Sabaudia dal 30 di settembre risulterà più civile e pulita, lo si dovrà anche a quei migranti sikh che da anni piegano la schiena nei campi agricoli pontini come braccianti per raccogliere ortaggi e coltivare fiori, alle dipendenze a volte di padroni sfruttatori e razzisti, per poche centinaia di euro.