domenica 19 agosto 2012

Ilva Taranto mancia da 146 milioni col trucco. Passera, Vendola, governo

Ilva: mancia da 146 milioni, col trucco PASSERA: I MAGISTRATI NON FERMINO L’AZIENDA. VENDOLA: IL GOVERNO NON FARÀ RICORSO Dal vertice in Prefettura con i ministri dello sviluppo economico Corrado Passera, con quello dell’ambiente Corrado Clini, arrivano promesse e tante buone intenzioni. Il fatto quotidiano 18 agosto 2012 I verbi sono tutti rigorosamente declinati al futuro: faremo, distribuiremo, impiegheremo, organizzeremo, vigileremo come se il passato e il presente non avessero alcun peso. E c’è chi come il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante condisce gli impegni con un “ma” che ha il sapore di un do ut des quando afferma: “L’Ilva investirà 146 milioni per l’ambiente: 90 milioni sono già stati finanziati e 56 verranno messi in campo ma non si può chiedere a un’azienda di investire se poi si preclude la possibilità di futuro. Al governo abbiamo chiesto certezza e chiarezza normativa e prospettiva, questi sono i presupposti affinché l’azienda continui ad investire su Taranto. Ogni imprenditore ha bisogno di pensare al futuro”. ESATTAMENTE come ha fatto il patron Riva che ha sempre avuto a cuore il futuro suo e della sua famiglia. O quando aggiunge seminando stupore e sconcerto: “Non siamo fuorilegge. La legge l’abbiamo sempre osservata e rispettata”. Anche quando avrebbero cercato di orientare a proprio favore le ispezioni e le relazioni delle pubbliche amministrazioni come sostengono i pm titolari dell’inchiesta sui controlli ambientali che ha portato Emilio Riva e figlio agli arresti domiciliari. Ferrante che viene anche smentito dal direttore dell’Arpa Giorgio Assennato quando ribadisce che “la perizia della Gip ha utilizzato molti dei dati forniti proprio dall’Arpa: benzoapirene e pm10 erano e rimangono due criticità e due problemi da affrontare”. Ma Ferrante non se ne cura e continua come se si rivolgesse ad una città inconsapevole della drammatica situazione che vive: “L’Ilva non ha mai distribuito dividendi tra i soci ma ha investito per l’efficienza e l’ambiente: 4 miliardi e mezzo di cui 1 miliardo e 100 milioni per l’ambiente”. A FARGLI da sponda il ministro Passera che si rivolge alla magistratura come se non fosse un potere autonomo e indipendente: “Si convinca la magistratura ad aiutare il processo di ammodernamento dell’I l va in modo tale che l’azienda sia totalmente in linea con le regole, ma che questo non porti alla chiusura dello stabilimento”. E come se non bastasse chiede che i giudici mettano da parte la legge: “In una fase così iniziale della procedura giudiziaria sarebbe per noi sbagliato che venissero prese delle decisio ni, quelle sì irreversibili, che potrebbero causare un danno non più recuperabile. Se questo si evita e poi lavorando tutti sull’Aia e facendo riconoscere il lavoro che sarà fatto a livello di Aia (autorizzazione integrata ambientale, ndr), anche la magistratura potrà prendere meglio le sue decisioni sul futuro, poi, sul passato è un altro discor so”. Ad essere soddisfatto delle promesse di investimento fatte da Ferrante è il Governatore Vendola che rassicura: il governo non farà ricorso alla Consulta. Mentre il ministro Clini rassicura che valuterà la possibilità di revocare l’incar ico al Presidente dell’Aia Dario Ticali, chiamato in causa dalle intercettazioni, così come gli è stato chiesto dal vicepresidente di Legambiente Vittorio Ciafani. E chiede, come anche l’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro di “coniugare il lavoro, le esigenze della produzione e la difesa della salute”. Sa.Am.

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